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Buon giorno. Premetto che sono sempre stata suggestionabile, ma ho abbastanza consapevolezza da saper fare certe distinzioni. Ho trent’anni, e non sono più sensibile come quando ero una ragazzina, anzi, forse ora mi è rimasta solo la suggestione. Di sensazioni strane ne ho avute molte, sempre in ambienti raccolti, o non troppo affollati, come se ci fossero delle presenze, potrei dire delle persone, senza però che vedessi o sentissi nulla, allarmata più dal senso di aspettativa che dalla sensazione in sé.
Una volta ho elaborato un po’ di più quanto mi succedeva. Mi vergogno quasi a parlarne, ma quando avevo circa 18 anni ci siamo trasferiti in quella che è la regione di origine della mia famiglia e siamo venuti ad abitare in una casa costruita dal nonno di mia nonna. Mia nonna e mia mamma mi hanno sempre parlato molto della mia bisnonna, la nonna E, che non ho mai conosciuto, quando ho saputo che saremmo tornati a vivere qui ho sognato di dormire e di sognare la nonna E che mi diceva che mi doveva parlare. Durante i lavori di ristrutturazione di casa abitavamo in un appartamento dove per mesi prima di addormentarmi sentivo una persona che entrava in camera e si sedeva alla scrvania accanto al letto, come a vegliarmi, e secondo me era la nonna E. Quando poi siamo andati a vivere in quella che è stata la sua casa da ragazza per mesi, forse un anno, forse qualcosa di più mi è capitato di sentire la stessa voce di donna che mi chiamava, voce che non conoscevo. Poi è finito tutto, non avrò avuti più di 22 anni. Qualche settimana fa mi sono svegliata d’improvviso perché una donna mi ha chiamata, non so se la voce che ho sentito fosse quella di tanti anni fa, ma questa volta avrebbe potuto essere un sogno.
Però non volevo scrivere per raccontare di questo, ma di un’altra cosa alla quale non ho mai dato molto peso, è stato leggendo le altre testimonianze che mi è venuto in mente. Quando ero una bambina mi capitava abbastanza spesso all’improvviso di estraniarmi, voglio dire, qualunque cosa stessi facendo d’improvviso la vivevo come spettatrice, ero sempre io che parlavo, giocavo ecc, e lo facevo col mio corpo in pieno dominio di me ma come se fossi entrata nel corpo di qualcun’altro, parlavo e mi stupivo che riuscissi a far parlare un corpo che in quel momento non mi apparteneva, mi guardavo allo specchio o le mani e vedevo un viso o delle mani che avevo visto mille volte e che sapevo fossero miei ma non li riconoscevo come tali. Questa esperienza si è ripetuta sempre meno frequentemente, da adulta una volta sola un paio d’anni fa e potrei dire che erano dieci anni che non mi succedeva. Come se fossi affacciata su un mondo estraneo in cui posso agire con un volto e delle braccia, delle gambe, ma se riuscissi a girarmi senza portarmeli dietro potrei tornarmene a casa mia; se non esistesse la metà posteriore del corpo potrei allontanarmi da questo affaccio e tornare nell’oscurità avvolgente e rassicurante che ho intorno.
Chissà quante storie le tocca leggere, e quanta pazienza deve avere. La ringrazio per il tempo che mi da dedicato e la saluto con simpatia