688_naime
Non si tratta di un sogno, ma di un avvenimento reale dai contorni inspiegabili. Molti anni fa quando ero bambina, mentre tutti dormivamo dopo pranzo in un pomeriggio caldo di luglio, il mio fratellino più piccolo che era stato sgridato, sparì. Nell’appartamento eravamo solo io, mia madre e mia sorella e lo cercammo invano, guardando proprio dappertutto e chiamandolo persino invitandolo a mangiare la cioccolata, di cui era molto goloso. La casa era in centro, su una via molto trafficata e in ogni modo dalle finestre si poteva osservare bene ogni movimento anche fuori e lui non c’era. In ogni modo era un bambino di soli cinque anni, timido, non abituato ad allontanarsi mai da casa. Mia madre uscì per cercarlo, disperata, perchè abitavamo vicino ad un fiume, e temeva ci fosse andato. Aveva nel frattempo chiesto a tutti, a passanti e negozianti se avevano visto mio fratello.
Mentre mia madre andò a raggiungere mio padre sul posto di lavoro per riferigli tutto, io e mia sorella di otto anni restammo alla finestra per un pò in attesa di vederlo tornare con mamma.
D’un tratto io, spinta da una strana curiosità torno verso la sua stanza, dove avevamo lasciato il letto completamente vuoto, e guardato persino negli armadi, apro la porta e vedo, incredula che lui è nel suo letto: era coricato come se qualcuno lo avesse appoggiato di schiena, dormiva tranquillo e sudato, e la cosa strana fu che era coperto fin sopra alla testa dal lenzuolo, ma non poteva esserselo tirato lui, così perfettamente sul viso, visto che dormiva con le braccia stese ordinatamente lungo i fianchi. Lo svegliai con grande stupore e lui disse che aveva sempre dormito, e non ricordava niente, e che non ci aveva sentito chiamarlo. Telefonai a mia madre per dirglielo e lei pianse di gioia. Dopo due anni lo stesso bambino morì di cancro. Ora penso che quella sua scomparsa fosse un modo per farci riflettere sulla sua natura di angioletto destinato al cielo… Vi posso assicurare che non vi erano altri nascondigli e che lui era veramente scomparso.