91_Rosalba

La routine del lavoro quotidiano e monotono mi ha reso meno percettiva a sensazioni strane – intense ma di breve durata – che, invece,ho avuto nel corso degli anni, anche se non frequentemente. Fra le tante che non ho potuto fermare a livello cosciente, ricordo alcune abbastanza significative: era un’estate degli anni ’80 e mi accingevo a partire per il campeggio. Parlando al telefono con una mia cognata, chiedevo notizie di suo suocero, anziano, che non stava bene. Mia cognata era un po’ preocupata, ma non tanto poi da farmi fermare l’attenzione su possibili aggravamenti di quella persona che conoscevo superficialmente. Parto per il campeggio e, naturalmente, la cosa mi passa di mente. Un giorno, verso le ore 13,30, mentre stavo apparecchiando la tavola, presa solo dal pensiero di sbrigarmi per far mangiare i miei bambini, mi assale improvviso il pensiero del suocero di mia cognata e ne parlo con mio marito che, nel corso degli anni, ha imparato a prendere sul serio le mie sensazioni e che mi dice: “beh, voglio annotarmi la cosa”. Al ritorno a casa apprendo da mia cognata che, in quel giorno e quasi alla stessa ora, il suocero stava morendo.Un altro episodio abbastanza rilevante è questo: devo premettere che, essendo stata una cantante professionista in gioventù, mi diletto ancora a fare qualche spettacolo in compagnia di amici. Ero appunto a casa del mio maestro di musica e provavamo una canzone che prevedeva varie parti cantate in gruppo. Mentre, avendo terminato la strofa che mi riguardava, aspettavo il refrain della canzone, la mia attenzione si posava su di un mobile che avevo affianco e su cui, fra gli altri soprammobili, era situato un vaso fumè con base d’argento. Soprappensiero, lo tocco, ma subito ritraggo la mano perchè ricevo una sgradevolissima sensazione di freddo e di paura. Terminata la canzone, il mio maestro, che mi conosce da tempo immemorabile e con cui ho sovente discusso di sensazioni paranormali, mi guarda e mi chede:” R., ti vedo un po’ turbata e distratta, ti senti poco bene?” Gli spiego le sensazioni ricevute chiedendo se, per caso, quel vaso fosse stato situato in altri posti o avesse una qualche storia. Il mio maestro, a sua volta turbato, mi risponde: ” Rosalba, tu mi fai paura. Si, quel vaso ha una storia molto triste e tragica. E’ stato donato da un soldato in fuga a mia madre quale ringraziamento per averlo nascosto durante la guerra. Purtoppo, però, quel soldato, poi, è stato catturato e barbaramente ucciso.”Altro episodio più futile: Sempre nel periodo degli anni ’80, aspettavo una cugina che, dalla Toscana, giungeva in visita da noi. Ero a far compere in un grande magazzino. Trovandomi nel reparto scuola, la mia attenzione cade sull’astuccio del compasso. Decido di comprare solo quello, convincendomi che mio figlio ne aveva bisogno. Giunge dal viaggio mia cugina e… che cosa mi porta in regalo? Un astuccio con il compasso per mio figlio!!! Coincidenza?Potrei parlare ancora di tanti altri episodi anche minori, quali sollevare la cornetta del telefono senza che squilli e trovare dall’altro capo mio marito che mi stava chiamando. Purtroppo, però, da molto tempo non ho più sensazioni così rilevanti o, probabilmente, non ci faccio più caso. L’incalzare della vecchiaia, forse? ( Ho 54 anni ) o i problemi del quotidiano che mi fanno restare con i piedi ben piantati a terra.Mi sono decisa a scrivere perchè il vostro istituto è l’unico – fra il marasma di tanti “cosiddetti sensitivi”, veggenti e ciarlatani vari – che affronta in maniera seria e scientifica questi fenomeni che sono ancora tutti da studiare e che, esistendo, forse, al confine con chissà quale dimensione parallela, non sono ancora ben catalogabili, essendo appena percepibili a livello di sensazioni soggettive. Umberto Di Grazia, poi, è il mio mito da tanto tempo. E’ l’unico che, negli interventi passati in trasmissioni televisive, ha sempre sostenuto di cercare persone veramente serie con cui collaborare e con cui scambiare sensazioni che egli stesso provava in prima persona. Io credo fermamente nelle sue sensazioni. E’ l’unico baluardo che mi è rimasto, dopo che mi è crollato il mito di Demofilo Fidani. Vorrei anche una sua opinione sugli episodi che ho esposto. Mi rammarico, però, che, non risiedendo a Roma, non posso seguire le sue lezioni. Vorrei sapere se ha in programma qualche intervento nella mia città ( Salerno ). Ci terrei tanto a conoscerlo! Grazie per l’attenzione accordatami. Cordiali saluti e… ad maiora!!! R. B.