Video sull’Animazione della Spada®
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ANIMAZIONE DELLA SPADA®
Il Sacro nelle arti marziali occidentali
Consiste nelle tecniche d’incremento delle difese, dell’attitudine al combattimento e ricalcano tradizioni occidentali dei popoli latini, iberici, anglosassoni e germanici.
Questo insieme di tecniche e rituali s’ispirano ad una tradizione iniziatica occidentale, attraverso cui, per gradi successivi, si ottengono risultati riguardanti l’incremento della volontà, l’abbassamento di tensioni, l’affievolirsi delle paure e delle idee ossessive e il rigenerarsi dell’energia vitale ‘Bios’, per poi riscoprire il dialogo sacro, tipico di alcuni gruppi cavallereschi del passato, come quello dei Templari, dei Teutonici ed altri.
I metodi proposti aiutano ad acquisire una maggior centralità e a rendere se stessi mobili e attenti, plastici e dinamici sia nelle posture che nella vita. Sono una sorta di anello mancante che hanno la giusta presa sulla coscienza delle persone, portandole alla riscoperta di un sacralità marziale propria del nostro mondo occidentale.
La loro nascita si perde nel tempo, se ne trovano tracce, volendo, nello studio della preparazione psico-fisica di molti gruppi guerrieri dall’antico Egitto all’Impero Romano. Quindi molti hanno compreso che per essere efficienti nel mondo esterno dovevano prima trovare e sconfiggere le proprie paure. La spada, per noi occidentali e non solo, è un prolungamento del proprio corpo per definire spazi e momenti per agire. Per saperne di più da dove è partito Umberto di Grazia, leggi sulla home, il ‘viaggio di Umberto‘.
Queste tecniche, vengono eseguite anche all’aperto, su vari tipi di terreno ed in luoghi di grande ricchezza naturale. Le tecniche di respirazione, le posture, il diminuire del ‘rumore di fondo’ del pensiero predominante aiutano a prendere un miglior contatto con le nostre capacità intuitive assopite da troppo tempo.
Il percorso della disciplina dell’Animazione della Spada® è caratterizzato da:
• Simbologia della Spada
• Movimenti con la Spada, liberi e prestabiliti
• Combattimenti liberi e formali (Forme)
• Meditazione attiva e passiva
• Metodi di respirazione
• Assunzione di posizione geometriche, con e senza Spada
• Contatto con la Natura e le sue Energie
Tale percorso è suddiviso in diversi livelli di maturità, ognuno caratterizzato da attributi (animali, colori, pietre, zone…) che rappresentano, simbolicamente, il tipo di lavoro da svolgere su se stessi.
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Potete vedere i seguenti video direttamente sul nostro canale Youtube
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Video 6: Mark Ramunno, allievo di Spada, e Ludovico Camellini in un’esibizione durante il Corteo Storico Matildico 2014 di Quattro Castella (RE).
Simbologia della Spada
La Spada è uno dei simboli più ricchi di significato in tutte le tradizioni culturali e rappresenta il potere che esercita la sua forza benefica, usata in purezza e nobiltà di intenti.
Nella sua figurazione emblematica, infatti, la spada è l’insegna di virtù e bravura, giustizia, dignità e fede.
Molte storie antiche, in particolare nel periodo carolingio, hanno come protagonista un guerriero che all’inizio non ha più la sua spada, per averla rotta o perduta, che gli viene restituita integra o donata “magicamente”. Da lì comincia la sua avventura: deve superare varie prove, fino all’incontro finale con il mostro, il fuoco o un altro grave pericolo, il cui superamento gli consentirà di risvegliare e liberare la principessa prigioniera o vittima di un incantesimo.
Naturalmente il significato di questi racconti è simbolico e rappresenta il cammino di ciascuno: ma non si possono affrontare le prove della vita, fino all’ultima che “RISVEGLIA” la coscienza-conoscenza senza la spada, ovvero senza prima avere di se stessi la giusta autostima, l’equilibrio, la centralità.
La spada, secondo le credenze e le civiltà, simboleggia diversi valori, ma rappresenta anche la spina dorsale dell’essere umano, dalla testa al coccige, che è la punta della lama. E’ importante capire che i simboli comunicano più delle parole e risvegliano informazioni addormentate ed indipendenti dalla logica.
Nella spada è insito un linguaggio di risveglio, che si attiva in proporzione della motivazione e dell’onestà del ricercatore (guerriero, uomo o donna, senza spada).
Guai a chi assimila dai simboli solo quello che porta la logica ed ancora più guai a chi deforma o minimizza il significato degli archetipi: questo è quanto hanno sostenuto i saggi di tutte le epoche.
Ma la spada ha anche altre traduzioni da interiorizzare: per colui ‘che cerca’ è facile trovare episodi e spiegazioni riguardanti la sua simbologia: oltre ai testi specifici, la comune letteratura ne ha reso noti diversi aspetti. Ad esempio quello di ‘consacrazione’ della spada del Samurai, che del maneggiarla facevano un’arte, mentre la tradizione imponeva ai fabbri costruttori la castità. Nei miti d’Occidente essa è il simbolo della forza vitale, attributo del dio della guerra Marte e simbolo del fulmine per gli dei del tuono, rappresenta il potere divino e la sovranità dei re, mentre in alcune discipline esoteriche la spada viene impugnata dal Guardiano del Fuoco sacro. Come simbolo guerriero, la spada è impugnata da colui che combatte per una guerra santa e quando si dice ‘guerra santa’ si deve intendere soprattutto una guerra interiore, per conquiste spirituali. Simbolicamente essa si trasfigura nella luce, per via del brillante riflesso della sua lama lisciata a specchio; è un frammento di luce nella tradizione giapponese, poiché la Sacra Spada nipponica fu generata dalla luce.
Virtualmente la spada presenta due aspetti distinti:
l’azione positiva, operante a salvaguardia della pace e al servizio della giustizia e l’aspetto contrario di distruzione, per l’ingiustizia e la sopraffazione.
Nel suo duplice aspetto creativo e distruttivo, la spada simboleggia innanzi tutto il Verbo Divino.
E’ significativo, ad esempio, il fatto che il Khitab mussulmano tiene stretta tra le mani una spada di legno durante la predicazione, mentre quella impugnata dal sacerdote vedico rappresenta la folgore d’Indra ed è simbolo del fuoco purificatore la spada impugnata dagli angeli durante la cacciata dall’Eden di Adamo ed Eva. Fiammeggiante è la spada che il Bodhisattva porta al suo fianco, nel mondo degli asura (demoni), quale simbolo di combattimento per la conquista della conoscenza superiore, necessaria alla liberazione finale dalle attrazioni dei livelli inferiori.
Nella tradizione leggendaria occidentale, la spada è sempre presente nei canti e nei racconti delle gesta di re, eroi e cavalieri erranti, difensori della fede: Orlando, Oliviero, Carlo Magno, Ganelon, Artù, che avevano nomi femminili: Balmung, Nagelring, Durlindana, Altochiara, Coorte, Beltraina, Excalibur, che fanno pensare ad un valore magico-simbolico. Anche le leggende orientali attribuiscono, in alcuni casi, alle spade un nome. Un mito shintoista racconta che il Dio della tempesta Susanoo avrebbe tratto una spada dalla coda del serpente a otto teste, precedentemente ucciso. Essa è chiamata ‘Ame no murakomo no tsuguri’ e fa parte, insieme con delle preziose perle e un raro specchio, del tesoro imperiale Giapponese.
Di stile orientale erano anche le spade nell’antico Egitto: un rilievo su una colonna egizia, risalente all’età dei Ramessidi, mostra il faraone in una posa rituale, mentre alza la mano per afferrare la spada a forma di falce che Dio gli consegna. Nell’antico Estremo Oriente si raccontava di spade che, nelle mani dei maghi, erano in grado di cacciare i demoni ed è interessante notare come le leggende trovino un riscontro nelle discipline di studio moderne.
In Cina si credeva che una donna che sguaina in sogno una spada darà alla luce un figlio e questa credenza antica coincide con il punto di vista moderno della psicologia del profondo, per cui la spada viene considerata un simbolo fallico. Nei sogni femminili il possesso della spada indica la buona sorte, mentre in quelli maschili la spada che cade nell’acqua annuncia la morte delle donne.
Nel mondo cristiano, diversi papi tra cui Innocenzo III, il capo supremo della Chiesa affidava la in uso al sovrano legittimo. Nelle religioni occidentali la spada assume sempre un ruolo simbolico in difesa del bene e per amministrare la giustizia: la spada dell’arcangelo Michele si abbatte sui demoni; la si raffigura nelle mani del re Davide, in quelle di Giuditta quando taglia la testa ad Oloferne. Nell’Apocalisse di Giovanni si parla di una spada che spunta dalla bocca di Cristo, simbolo della forza invincibile e della verità celeste e che, come un fulmine, scende dal cielo. Scelsero la spada come insegna della loro sovranità santo Stefano d’Ungheria e Carlo Magno e fu adottata come simbolo del martirio per san Paolo, Giacomo il Vecchio, Thomas Becket, Santa Caterina e santa Lucia.
La spada non sempre è brandita da mani maschili. In alcuni casi è affidata a mani femminili, come è stato per la pulzella d’Orleans, Giovanna d’Arco, che guidata da Santa Caterina, aveva saputo come trovare la sua. Lei stessa ha raccontato:
“La spada si trovava sotto terra, tutta arrugginita, coperta da cinque croci. Dalle voci che sentivo sono venuta a sapere dove si trovava… Feci scrivere ai sacerdoti del luogo e li pregai di affidarmi quella spada. Furono quei religiosi ad inviarmela” (citazione di A.Holl, 1982, Bibl.21 degli atti processuali). Anche in Oriente la spada non è sempre soltanto un simbolo maschile: Secondo la tradizione cinese, ve ne sarebbero due, una ed una, entrambe fabbricate sul monte Kuenlun mediante la fusione del fegato e dei reni di una.
La spada è stata impugnata da massime autorità civili, da dignitari depositari di tradizioni in Confraternite ed Ordini a carattere iniziatico e rappresenta l’autorità esercitata e riconosciuta anche in epoca moderna, come espressione di legge, inflessibile quanto giusta, capace di ripristinare l’equilibrio.
In una delle dimensioni simboliche religiose, relativa ai due emisferi celesti, secondo l’interpretazione del filosofo Filone, la spada fiammeggiante è impugnata dalla mano dei Cherubini come segnavia cosmico tra il ‘Settimo Cielo’ e il Sole. Subito dopo aver cacciato dall’Eden Adamo ed Eva, Iddio dispose che due cherubini armati di spada fiammeggiante, che fanno eternamente e vorticosamente roteare- stessero a guardia dell’Albero della Conoscenza e della Vita (Genesi 3, 24) , rappresentando così il moto dell’Universo nell’eterno divenire, in espansione dello spazio infinito in iperbolica traslazione ciclica circolare. La spada è in relazione col simbolo della fede, posta negli attributi divini di bontà e potenza, attraverso i quali Dio si manifesta nella Grazia e nella Provvidenza (De Cherubini, 21-27).
Da sempre i simboli hanno un valore importante. Essi sono codici che ci consentono di cambiare ritmo e superare gli ‘integralismi’ ed i limiti della nostra traduzione logica, mettendoci in comunicazione con le zone nascoste della mente e dell’inconscio, che sono le più creative e ricche di informazioni. Uno dei metodi usati dagli orientali, ad esempio, è quello di concentrarsi sui “mandala”, simboliche forme geometriche colorate, che fanno entrare in uno stato diverso di coscienza.
Nella disciplina basata su antiche tradizioni occidentali, detta Animazione della spada, che fa parte delle “Tecniche dell’Unione e del Risveglio”® del caposcuola Umberto Di Grazia, la spada viene maneggiata in modo rituale, sia negli esercizi meditativi che nei movimenti di combattimento, creando apposite figure geometriche.
Poiché la spada rappresenta l’energia vitale e nell’uomo la sua spina dorsale, attraverso la pratica di questa tecnica si rafforzano nell’individuo la volontà e l’attenzione, si sciolgono le tensioni muscolari e nervose, si superano ansia, stress, depressione e fobie, per acquisire il giusto distacco dalle emozioni negative, l’equilibrio e la centralità.
Testi consigliati:
- “Enciclopedia dei simboli”, ed. Garzanti
- “Il Dizionario dei Simboli”, Bur Rizzoli
- “Manuale del guerriero della luce” di Paulo Coelho, ed. Saggi Bompiani
- “Flos duellatorum – il fior di battaglia” del Maestro Fiore dei Liberi da Premariacco – testo inedito del MCCCCX; Giardini editori e stampatori in Pisa
“Fragile” di Sting (Testo tradotto)
Se il sangue scorrerà, quando la spada incontrerà la carne, seccandosi al sole della sera, la pioggia di domani laverà via le macchie.
Ma qualcosa rimarrà per sempre nelle nostre menti.
Forse questo ultimo atto è destinato a ribadire una fondamentale verità: che dalla violenza non può e non è mai potuto nascere nulla. Per tutti quelli nati sotto una stella arrabbiata per paura che ci dimentichiamo quanto siamo fragili.
La pioggia continuerà a cadere su di noi come lacrime da una stella.
La pioggia continuerà a dirci quanto siamo fragili, quanto siamo fragili…
Musica di memorie Templari composta da Vince Tempera, Maurizio Martellini, Alex Borriani
Tenore: Maurizio Martellini
Tracklist:
- Ad Tuam Gloriam
- Eques Templari
- In Nomine Crucis
- Veni Creator
Per gentile concessione dell’etichetta «Sette Ottavi»
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