ARCHEOLOGIA DELL’INVISIBILE
(SugarCo, Giugno 2007)
di Roberto Volterri
Questo strano libro vorrebbe essere il naturale seguito sia di
Archeologia dell’Impossibile (HeraBooks 2005), sia di Archeologia
dell’Introvabile (SugarCo 2006) dedicati – more solito… – ad un approccio
eretico allo studio delle opere d’arte, dei reperti archeologici.
Nel libro
si cerca quindi di abbinare, in una strana simbiosi, le atipiche ricerche di
Archeologia Psichica con le ancor più atipiche ricerche sulle cosiddette
Catene Lineari del Corpo e dello Spirito, studiate a lungo e con
strabilianti, quasi incredibili risultati – fin dai primi anni del secolo
scorso – dal neuropatologo professor Giuseppe Calligaris.
Alcuni Capitoli
del libro sono inoltre dedicati ad altri inconsueti metodi di prospezione
archeologica, quali la Radiestesia e la Rabdomanzia, argomenti questi che
produrranno sui ‘benpensanti’ e sui vari “Comitati contro ecc.” disturbi
cutanei d’ogni natura ma che meriterebbero, invece, di essere ulteriormente
studiati con mente aperta, senza alcun pregiudizio e soprattutto alla luce
di quanto ai giorni nostri si conosce del complesso funzionamento del
cervello e del sistema nervoso umano. Un breve Capitolo è poi dedicato ad
esperienze ai limiti dell’incredibile: dall’epigrafe che viene letta solo da
un accreditatissimo archeologo alle immagini del passato (?) immortalate da
una comune macchina fotografica. E oltre…
Nel libro non mancano però alcune Appendici dedicate ai metodi di indagine
più ortodossi e tecnologici, quali il sistema basato sulla resistività
elettrica del suolo, sulle sua capacità di condurre segnali a frequenza
ultrasonica, nonché metodi basati sull’elettromagnetismo, quali il comune
metal-detector e il ben più sofisticato Georadar.