dallo SchwartzReport del 13 gennaio 2011
Traduzione a cura di Erica Dellago
Un ringraziamento a Henry Reed, PhD. – Stephan A. Schwartz
Fonte: THE WEEK
Per alcune persone, ascoltare musica può rilasciare tanta dopamina al cervello quanto la cocaina.
Un nuovo studio dimostra che l’ascolto di un brano musicale prediletto facilita il rilascio di dopamina al cervello, proprio come fare sesso, usare droghe, o mangiare del buon cibo. I ricercatori della McGill University del Canada affermano che le loro scoperte, pubblicate nella rivista Nature Neuroscience, ci aiuteranno a comprendere meglio sia la nostra mente sia la nostra evoluzione. Diamo uno sguardo a ciò che hanno in comune sesso, droghe e rock ‘n’ roll:
Cosa ha fatto esattamente il team di ricerca della McGill?
Valorie Salimpoor e il suo team hanno fatto ascoltare a otto partecipanti di un pool di 217 volontari un brano di musica strumentale che dava loro i “brividi” in modo consistente, e hanno sottoposto a TAC il loro cervello nel corso delle tre sessioni di ascolto. Hanno anche misurato i “brividi” stessi, attraverso i cambiamenti di temperatura dei soggetti, la conduttanza cutanea, la frequenza cardiaca e la respirazione. Gli altri 209 volontari sono stati eliminati perché non affidabili nel sentire i brividi, o perché avevano portato musica con parole, che il team della McGill ha preferito evitare per mantenere lo studio focalizzato sulla musica strumentale.
Cosa volevano ascoltare i partecipanti?
Il brano più popolare è stato “l’Adagio per Archi” di Samuel Barber, sia nella versione orchestrale sia in un remix techno dance. Altre hit includevano “Claire de Lune” di Claude Debussy e il secondo movimento della Nona Sinfonia di Beethoven. Ma i partecipanti non hanno scelto solo musica classica: sono comparse anche musiche punk, jazz, rock, e le cornamusa.
Quanto ci rende più felici la musica?
I livelli di dopamina dei partecipanti sono saliti fino al 9 percento mentre ascoltavano musica di cui godevano, e “una persona ha avuto un aumento del 21 percento”, dice la Salimpoor. “Questo dimostra che, per alcune persone, il piacere può essere davvero intenso.” Le persone che non sentono i brividi possono comunque sperimentare l’aumento della dopamina, dice il co-autore dello studio Robert Zatorre, come accaduto agli otto soggetti quando hanno ascoltato le selezioni degli altri partecipanti, ma senza una spinta così forte.
Come agisce la musica rispetto ad altri piaceri?
Gli studi che includono droghe psicoattive come la cocaina hanno registrato picchi di dopamina del 22 percento e oltre, dice la Salimpoor, e cibi graditi possono far salire i livelli di dopamina fino al 6 percento.
Cosa dimostra questo studio sulla musica, e su di noi?
“L’arte in generale è sopravvissuta fin dagli albori dell’esistenza umana ed è stata presente in tutte le società umane”, dice Zatorre. “Deve esserci un forte valore associato”. Lo studio dimostra che la musica è importante per gli esseri umani, ma non dice perché, dice Vicky Williamson presso la University of London. E’ un punto di partenza per esplorare “perché la musica può essere efficacemente usata nei rituali, nel marketing, o in un film per manipolare i livelli di piacere”, dice la Salimpoor. Ora sappiamo che la dopamina può farti sentire come uno che si fa di crack grazie a quelle dolci, dolci melodie che ti piacciono”, dice Jeff Neumann in Gawker.
Non è abbastanza?