Breve spiegazione delle ventidue lettere dell’alfabeto ebraico

lettere alfabeto ebraicoL’alfabeto ebraico è composto da ventidue lettere (ventidue è la circonferenza, approssimata per leggero difetto, di un cerchio il cui diametro è sette, uno dei numeri-chiave della creazione). Esse sono tutte consonanti. Accanto ad esse vi sono nove vocali, rappresentate da punti, ma che di solito non figurano nel testo scritto.

La tradizione ebraica afferma che le ventidue lettere non sono segni arbitrari, scelti allo scopo di rappresentare oggetti e concetti, secondo una qualunque convenzione. La Cabalà afferma che le ventidue lettere dell’alfabeto ebraico erano preesistenti alla stessa creazione del mondo. Ognuna di esse è uno strumento attraverso il quale un intero settore della creazione fu formato e fatto, un recipiente destinato a contenere parte della luce infinita, a rivelare solo alcune delle sue infinite proprietà. Tramite opportune combinazioni di lettere Dio emanò, creò, formò e fece ogni cosa che esiste nei mondi spirituali e materiali.

Lo studio delle ventidue lettere occupa un vasto settore nella Cabalà. Ogni lettera possiede una forma (la sua figura visibile, e le associazioni che ne derivano); un nome (ad esempio, Beit significa ‘casa’) e un valore numerico (dall’uno al quattrocento). Ognuno di questi tre elementi può venir studiato su piani diversi, dato che le lettere si estendono dal livello Divino fino a quello materiale. Ogni lettera diventa quindi uno strumento di meditazione, contenente, secondo la terminologia orientale: Mantra (il suono di valore meditativo) Yantra (la figura archetipa) e Tantra (l’insegnamento esoterico, morale o pratico che ne deriva).

Alef  “unione degli opposti”
Forma: Acque superiori e acque inferiori, con il firmamento nel mezzo. Il firmamento separa ma anche unisce i diversi campi di energia nel cosmo. Le acque superiori sono l’amore divino (Chesed), quelle inferiori sono le emozioni umane. Il firmamento è il canale che le unifica, costituito dal ‘servizio divino’. Acque superiori: ‘Luce che circonda i mondi’; acque inferiori: ‘Luce che riempie i mondi’; firmamento: segreto della “Restrizione” e dell'”impressione” (reshimo)
Nome: “Alefkhà Hokmà” (Giobbe 33,33) “Ti insegnerò la sapienza”. La potenza di Dio di insegnarci la sua sapienza infinita. “Alufò shel olam” = “Il capo dell’universo”: l’assoluta sovranità di Dio, controllore e re supremo del cosmo.
Numero: Uno = l’unità, base e chiave di ogni numero, di ogni conto. L’unità del popolo di Dio. L’unità, del popolo di Dio. L’unità di Dio (“Shemà Israel YHVH nostro Dio YHVH è UNO”).

Beit “La casa dalla scelta”
Forma: Un recipiente chiuso da tre lati (Est, Sud,Ovest) e aperto da un lato (Nord), per dare la possibilità al male di a esistere, onde vi sia ‘libera scelta ‘. Due stati di conoscenza di Dio: essoterica (aperta) ed esoterica (chiusa).
Nome: ‘Casa’, la casa dell’universo. Beit è la prima lettera della Torà, la lettera della creazione. Il lato femminile dell’anima, il concetto di ‘ricezione’, di disponibilità. Rettificazione finale di tutta la realtà, che deve divenire la
“casa di Dio” (Beit è l’iniziale di ‘berakhà’ = benedizione).
Numero: Due. Inizio della pluralità, della creazione. Segreto dell’anima che ama Dio (neshamà= ‘mishne’); l’anima è seconda solo a Dio. Dio è: ‘il paradosso di ogni paradosso, in quanto appare duplice, ma la sua essenza ultima è al di là di ogni dualità.

Gimel “Ratzo va-shov” (“correvano e ritornavano” Ezechiele 1,14)
Forma: una persona nell’atto di correre. Potenza del movimento. Ogni anima è in costante movimento; corre al di fuori di se stessa fino a Dio, e ritorna in sé per servirlo meglio.Potenza di progredire, di lasciare l’insoddisfacente per cercare il divino.
Nome: ‘gmilut hasadim’ = elargire carità e beneficenza. Oppure: ‘cammello’, simbolo di un lungo viaggio al sud, in cerca di sapienza.
Numero: Tre. Numero di stabilità e di equilibrio. Tre elementi, Fuoco, Aria, Acqua, che riposano su di un quarto, la Terra. Il popolo di Israele è tripartito: Cohanim, Leviim, Israelim; vi sono tre patriarchi: Abramo, Isacco, Giacobbe. La Torà ha tre parti. Le tre ‘estremità di Keter’: la triripartizione all’ interno della Luce Infinita. Numero di forza e di durata: “ha chut ha-meshulas lo bi-maherà inatek” (Qohelet 4,12) = ‘la corda triplice non verrà spezzata con facilità’.

Dalet “Nullificazione di se stessi”
Forma: una persona umilmente inchinata, la potenza di annullare se stessi e il proprio ego.
Nome: ‘delet’ = porta. Il farsi piccoli e il piegarsi di fronte alla
c volontà di Dio sono la porta della crescita dell’ anima. ‘Dalut ‘= povertà (Dalet è il povero al quale il ricco, Ghimel, dona con abbondanza). Capacità dell’anima di riconoscere la propria povertà.
Numero: quattro. I quattro elementi della Creazione. I quattro
stati della materia (solido, liquido, gassoso, in combustione). Le quattro madri di Israele: Sarà, Rebecca, Lea, Rachele. Quattro lettere del Nome di Dio: Yud – Hey – Vav – Hey. Quattro è il numero minimo di fasi di discesa della creazione.

Hey “Rivestimenti dell’anima”
Forma: le tre dimensioni dello spazio, simbolo della rivelazione di ogni idea nascosta. I tre rivestimenti della potenza dell’anima: Pensiero, Parola, Azione. Immanenza di Dio nella creazione.
Nome: ‘Nihieti’= espressione di dolore. Hey è la lettera della manifestazione della realtà separata, della nascita. Il pianto del neonato. Hey è anche il grido di sorpresa alla rivelazione della Divinità insita nella creazione.
Numero: Cinque. I cinque pianeti visibili. I cinque livelli dell’anima (Nefesh, Ruach, Neshamà, Chayà Yechidà). I cinque libri della Torà (Pentateuco). Numero dell’auto-espressione.

Vav  “Estensione ed unificazione”
Forma: un pilastro. Una persona eretta. Il ‘pilastro centrale’ (amuda de emtzaita ), la linea della verità che attraversa l’intera realtà. La colonna vertebrale, lungo la quale il seme discende dal cervello all’organo sessuale.
Nome: ‘uncino’= ogni parte della realtà possiede degli ‘uncini’, dei ‘ganci’, che sono la sua connessione potenziale con ogni altra parte o dettaglio. Capacità dell’anima di connettersi con altre anime.
Numero: Sei. I sei giorni della creazione. Le sei direzioni dello spazio. Numero dell’attività lavorativa. Le sei emozioni del cuore (Amore, Timore, Misericordia, Sicurezza, Semplicità, Verità).

Zain “Lo scettro dorato”
Forma: uno scettro, che il re estende verso coloro che egli vuole accettare. Simbolo dell’accettazione del prossimo. La parte superiore della lettera Zain si estende in due direzioni. Segreto della: “eshet chail ateret ba’ala” (Prov. 12,4) = “una moglie di valore è la corona del marito”. Vav è il marito, Zain la moglie. Oppure: simmetria tra destra e sinistra, pienamente raggiunta solo al livello di Keter (Corona), simmetria tra Amore e Timore.
Nome: Spada. Potenza della discriminazione della mente. Oppure: ‘Zon’ = iniziali di ‘Zakar’ e di ‘Neqevà’ (maschio e femmina). Unione di maschio e femmina. Oppure ‘Zon’ = cibo, sostentamento.
Numero: Sette. “col ha shvi’in havivin” (‘tutti i settimi sono beneamati). Numero più amato. Sette Cieli e sette Terre. Il Settimo giorno, Shabat, giorno dell’amore e dell’unione. Perfezione della dimensione ‘tempo’ nella natura. Sette ‘pastori’ d’Israele: Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè, Aronne, Giuseppe, Davide.

Cheit “Unione tra uomo e donna”
Forma: Porta, portale: potenza di entrare e di uscire. Vav e Zain unite in alto: consumazione dell’unione tra uomo e donna. Estensione del loro amore nell’infinito. Luce diretta e luce riflessa. Terzo fattore, proveniente dall’alto, che permette l’unione tra i poli opposti.
Nome: Vita, energia vitale. Può esprimersi ad ogni livello, da quello fisico fino a quello divino (Vita di ogni vita).
Numero: Otto. Otto vertici nel cubo, i punti in cui l’infinito entra nel finito, i punti di origine. Otto giorni dalla nascita alla circoncisione: potenza da contattare la dimensione al di là del tempo, al di là della pienezza temporale del Shabat. Segreto dell’ascendere da ogni rivelazione finita fino all’esperienza dell’infinito.

Tet “La luce nascosta”
Forma: Proprietà dell’introversione, il bene è nascosto in se stesso. Dio è nascosto in ogni dettaglio della creazione. Un bastone diritto unito ad un bastone piegato:capacità di erigersi forti e decisi contro il male e di piegarsi umilmente in
fronte alla rivelazione di Dio. Segreto rivelato da Mosè; controllo della propria potenza vitale (kundalini, nella tradizione dell’India).
Nome: bastone o serpente; oppure ‘letto’. Segreto del ‘potere del serpente’, della ‘libido’ presente alla radice del desiderio di unione. Potenza dell’anima di dare il giusto giudizio circa la realtà. Processo di conquista della capacità dell’immaginazione; superazione della divinazione e della magia sino a ricevere lo ‘Spirito Santo’. “Choshen ha mishpat”= lo strumento tramite il quale il Gran Sacerdote poteva trovare risposte a domande e problemi.
Numero: Nove. Periodo di gravidanza. Numero di Yesod, sorgente della potenza sessuale e della capacità di connessione sincera. Numero della verità.

Yud  “punto della rettificazione”
Forma: un semplice punto. Segreto del “Tzimtzum” (Restrizione). “Shkorà ani ve naavà”( Cantico dei Cantici 1,5) (“sono scura ma bella”).
Nome: mano, spazio. Capacità di afferrare concetti, intelligenza, sapienza ” kulam be chokhmà assita” (Salmo 104,24) “tutto hai fatto con sapienza”. Capacità di dare : “apre la sua mano e dà ad ogni vivente” (Salmo 145,16). Oppure: amico, capacità di dare la mano.
Numero: Dieci. I Dieci detti della creazione . Dieci Comandamenti. Dieci è il numero del compimento massimo. Le dieci Sefirot. Dieci diversi gruppi di anime: i capi, i sapienti, i saggi, coloro pieni di grazia, i forti, coloro che mostrano come vivere secondo la Torà, i profeti, coloro che hanno visioni, i giusti, i re.

Kaf  “Corona della salvezza”
Forma: una corona. Totalità dello spazio intorno al cosmo.Campo di forza al di là di stelle e galassie. “Or makif”(Luce che circonda). Supercosciente dell’anima, trascendente.
Nome: il datore di luce, il sole nella creazione. Oppure:
palmo della mano, capacità di ricevere piacere e gioia dall’alto della creazione. Oppure: copricapo, cupola, corona. Capacità di essere sempre consapevoli del trascendente.
Numero: Venti. Giuseppe fu venduto per venti pezzi d’argento. Pericolo di tradire l’aspirazione al divino in cambio della luce contenuta nella creazione. Unità dei due stati delle Sefirot (luce diretta e luce riflessa, 10+10). Oppure: numero del desiderio di qualcosa di più: ci si sente come una sola metà.

Lamed  “La torre che vola nell’aria”
Forma: la lettera più alta dell’alfabeto, una nave spaziale.
l Potenza dell’anima di ascendere. Aspirazione ed inspirazione. Scala di Giacobbe (Sullam), la potenza di ascendere e di discendere, quadratura del cerchio).
Nome: insegnare e imparare. L’atto più importante nella vita dell’ebreo religioso. Iniziale della parola ‘lev’ (cuore), la vera sapienza è quella del cuore.
Numero: Trenta. Numero della forza. Entrata nel futuro. Numero di Yehudà, il rè d’Israele.

Mem  “Acque di vita”
Forma: Può essere aperta (sorgente d’acqua in superficie), oppure chiusa ( acque nascoste nel profondo della terra). Simboleggia la parte dell’anima che si incarna e quella che rimane sempre connessa coi mondi superni. Con la venuta
del Messia anche questa parte dell’anima sarà rivelata, insieme col suo potenziale di vino. Mem quadrata: potenza creativa dell’anima: creare altre anime tramite la vera unione.
Nome: Acqua, simbolo d’amore. Lettera della semplicità, capacità di essere se stessi sino in fondo.
Numero: Quaranta. Numero della purificazione (il Diluvio durò quaranta giorni). Numero della comprensione (Binà).

Nun “Yinnon sarà il suo nome”
Forma: L’atto di piegarsi, oppure anche il cadere. Capacità di trovare significato nella vita anche nei momenti più difficili, durante crisi e depressioni. Capacità di trovare Dio perfino nella ‘valle delle ombra della morte’.
Nome: “pesce”. Storia del profeta Giona, ingoiato dalla balena per non aver voluto profetare. Tre giorni nel ventre delle tenebre e poi la rinascita! Nun è la lettera della passività
creativa, non della rinuncia disfattistica o della pigrizia. Uno dei nomi del Messia è ‘Yinnon’ (Salmo 72,17), poiché saprà vincere senza guerra, saprà imporsi solo in virtù della sua docilità e mitezza e non della forza bruta.
Numero: Cinquanta. Numero delle Porte della conoscenza, ogni porta è un livello di comprensione che l’anima ha del mistero divino. Cinquanta, è l’età in cuisi raggiunge la capacità di dare il giusto consiglio. È il numero di anni del “Yovel” (giubileo), il più lungo ciclo festivo ebraico.

Samekh  “La fine è innestata nel principio”
Forma: un cerchio perfetto. Il vuoto circolare che rimane dopo il “Tzimtzum” (Restrizione). Il “resto” o “impressione” di luce che il Tzimtzum non è riuscito a cancellare. La potenza dell’anima di scoprire tracce e prove dell’esistenza da Dio nel mondo delle leggi naturali e del pensiero umano. Luce che circonda tutti i mondi. Stato di circolarità, senza inizio e senza
fine. Il “campo del punto zero”, un’espressione della fisica moderna, indicante un letto di grande attività di micro-particelle, anche in uno stato di zero temperatura, di assenza di materia ed energia.
Nome: Supporto, sostegno (Smikà). Dopo la lettera della ‘caduta’ viene la lettera del ‘sostegno’: “Il Signore sostiene tutti coloro che cadono” (Salmo 144,14). Il cerchio non può cadere. Esperienza del sostegno che proviene dall’essere circondati dalla benevolenza divina. L’iniziazione o l’ordinazione che il maestro dà al discepolo.
Numero: Sessanta. Numero della totalità. La misura unitaria di una sostanza, massa a contatto con una quantità sessanta volte superiore di un’altra sostanza, perde la sua individualità. Numero dell’influenza collettiva sul singola. Età della maturità.

‘ain “La luce degli occhi”
Forma: Radici che entrano in profondità. La radice comune di tutte le anime e di tutti i popoli.
Nome: Occhio. Simbolo della sapienza. Vedere è una funzione di Chokhmà, sentire è una funzione di Binà. L’occhio dell’anima che cerca la visione pristina di Dio. L’occhio di Dio, sempre aperto a proteggere la creazione. ‘Ain’ significa anche ‘sorgente’. Simbolo della capacità di entrare nel profondo della realtà, alla ricerca delle acque di vita.
Numero: Settanta. Numero della collettività. Settanta nazioni, settanta lingue. Settanta discendenti di Giacobbe scesero in Egitto. Settanta membri del Sinedrio, suprema autorità giudiziaria. Settanta volti della Torà. Età della vera sapienza.

Peh “Le parole della bocca del saggio sono armonia” (Qoelet 10,12)
Forma: Una bocca aperta, con un dente in alto. Pericolo del pettegolezzo o della menzogna (Pharo , faraone, = PE RA =t bocca cattiva). Al positivo : la capacità di dire cose buone sul conto di tutti. I denti sono simbolo di sapienza (32 sono i cammini della sapienza), capacità di rettificare la realtà.
Nome: Bocca. La bocca di Mosè, che parlava con Dio ” bocca a bocca”. Organo di rivelazione del pensiero, dello spirito (ruach). Nel bacio d’amore vero e realizzato tra amante e amata c’è l’unione di 2+2 = 4 spiriti (Zohar sul Cantico dei Cantici), e l’esperienza diretta del livello del messia, su cui aliteranno quattro spiriti (Isaia 11).
Numero: Ottanta. Età di Mosè quando ricevette la Torà. Età in qui il processo di rettificazione e di purificazione della Sefirà di Yesod (80) è completato.

Tzadek “Il giusto (tzadik) è il fondamento del mondo” (Proverbi 10,25)
Forma: La biforcazione dei rami di una pianta. (ETZ, albero, è la radice, Ain, più i rami, Tzadek). Capacità di irradiare intorno a sé la luce e la conoscenza raggiunte. Capacità di fruttificare. Una Nun su cui è innestata una Yud: unione di Chokhmà e di Binà.
Nome: Tzadik il giusto, il santo, colui che non ha mai
abbandonato il giusto cammino. Il maestro spirituale, che deve sapere concentrare la sua sapienza in piccoli semi, e spargerli intorno a sé, affinché diano frutto.
Numero: Novanta. Età della vera meditazione. Numero dell’essere completamente e continuamente assorbiti nella visione di Dio.

Quf  ” Santità”
Forma: l’unica lettera che si estende al di sotto della linea inferiore. Capacità di scendere nel mondo degli inferi e di restare illesi. Al di là del bene e del male. Scoperta che anche il male ha un posto nella creazione, e che esso è alimentato da una piccola scintilla di santità. Quf è formata da una Resh (200) e una Zain (7) =207, che è là ghematria di RAZ (segreto) e di OR (luce).
Nome: Scimmia. Le forze del male agiscono tramite il ‘scimmiottare’ l’operare del bene. Quf è l’iniziale di ‘Qadosh’, santo. La Santità è assolutamente inattaccabile dal male, rimane per sempre pura ed immacolata.
Numero: 100. Segreto della bellezza. Yofi = 100 = 10×10. Ogni parte deve ontenere tutte le altre (Interinclusione), segreto del quadrato, o di ogni potenza del due.

Resh  “La testa del Benedetto in verità” 
Forma: Una testa piegata. Il cervello, La potenza del pensiero. Una curva, simbolo del cambiamento di direzione. Teshuvà (conversione del cuore), ritorno a Dio dopo un lungo periodo di lontananza.
Nome: Un uomo povero. La povertà del pensiero umano se non è connesso con la sua radice trascendente. Oppure: Resh significa ‘rosh’ = testa. Le tre ‘estremità di Keter.
Numero: Duecento. 200 ‘zuzim’ era l’ammontare di denaro che differenziava un povero da un ricco. 200 è la ghematria di ‘etzem’ (essenza). La testa contiene l’essenza della personalità, il segreto della sua unicità.

Shin “Simmetria e cambiamento”
Forma: Shin è la lettera più armoniosa e simmetrica, simbolo y di equilibrio e di grazia. È la grazia che l’anima suscita in Dio tramite il farsi armoniosa ed equilibrata. L’unità dei Tre nell’Uno. I tre Patriarchi, i tre cammini dell’Albero della Vita. L’unione di Chokhmà, Binà e Da’at. Nel futuro alla Shin verrà aggiunta una quarta testa, il segreto della femminilità redenta che sale al di sopra della mascolinità.
Nome: Dente, anno, cambiamento. Il cambiamento è l’essenza della realtà. Tuttavia il progresso deve essere nella direzione della ‘rettificazione’ (tikkun) o altrimenti l’entropia sarà il suo risultato ultimo. Il dente è simbolo di sapienza. Shin significa anche insegnare. Al livello più alto: “Io sono il Signore, e non sono cambiato” (Malachia 3,6); Dio è l’immutabile presenza all’interno di ogni cambiamento: “il motore immobile”.
Numero: Trecento. Numero della sapienza. ‘Ruach Elohim (lo spirito di Dio) vale 300.

Tav  “Sigillo del santo, Benedetto Egli Sia”
Forma: un marchio o sigillo. Segreto dei fossili: impressione del mondo del Tohu rimasta in questo mondo. Ciò che è rimasto della caduta di quel mondo pur spirituale e sviluppato. Una Dalet e una Nun: svuotamento di sé e umiltà. Il marchio rimasto nell’anima da precedenti reincarnazioni.
Nome: lettera, sigillo, impressione. Caino ricevette un segno sulla fronte, simbolo della sua caduta ma anche origine di protezione. Marchio posto sulle anime destinate alla vita eterna. In aramaico significa ‘più, ancora’. Apertura verso l’infinito. Ultima lettera della parola ‘emet’ (verità), ultima lettera dell’alfabeto, sigillo dell’opera di Dio.
Numero: 400. Anni dell’esilio in Egitto, fase ultima della discesa e della creazione dei mondi inferiori. 400 miglia persiane: la lunghezza e la larghezza ideale della Terra d’Israele. 400 mondi di gioia e di beatitudine nel mondo a venire, il compimento di ogni desiderio dell’anima. 400 è il numero del compimento.

Nadav Hadar Crivelli

Articolo tratto cabala.org

Grazie CABALA.EU

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