da Quotidiano.net Salute del 17 marzo 2010
Pier Paolo Pandolfi conduce i suoi studi presso la Harvard Medical School di Boston. Invece di avvelenare le cellule tumorali con sostanze tossiche, causa spesso di effetti collaterali, è riuscito ad interrompere il loro meccanismo di replicazione spegnendo un gene.
Chicago 17 marzo 2010 – L’Italiano Pier Paolo Pandolfi, ricercatore presso la Harvard Medical School di Boston, ha scoperto un nuovo metodo per combattere il cancro. Invece di avvelenare le cellule tumorali con sostanze tossiche, causa spesso di effetti collaterali, Pandolfi è riuscito ad interrompere il loro meccanismo di replicazione infinita facendole invecchiare e morire. Per attivare il processo di senescenza cellulare spegnendo il gene Skp2.
La scoperta, pubblicata su Nature, potrebbe portare allo sviluppo di un farmaco universalmente efficace contro molti o tutti i tumori. Il team di Pandolfi ha utilizzato topi geneticamente modificati per sviluppare il cancro alla prostata. In alcuni di questi hanno spento il gene Skp2 e dopo sei mesi i topi trattati avevano sviluppato un tumore di dimensioni molto minori. Non solo. Analizzando le cellule tumorali gli scienziati hanno verificato che stavano invecchiando e che il processo di suddivisione (attraverso cui il tumore si propaga) era molto rallentato. Lo stesso risultato è stato ottenuto in vitro su cellule tumorali di una prostata umana.
Fonte Agi
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