Come coltivare un cuore nuovo dalle cellule della pelle
dallo SchwartzReport del 14 marzo 2016
traduzione a cura della redazione di coscienza.org – Marisa Menna
Fonte: thedailybeast.com
La manipolazione genetica è una delle aree più interessanti della scienza, e questo nuovo sviluppo potrebbe essere una delle scoperte più importanti nel campo nella storia della medicina. Paragonabile allo sviluppo delle vaccinazioni contro il vaiolo di Edward Jenner nel 1796.
Il documento è disponibile sul sito Circulation Research.
S. Schwartz
Per milioni di americani con malattie cardiache e disfunzioni, un importante passo avanti che potrebbe salvare le loro vite.
Ogni anno più di mezzo milione di persone negli Stati Uniti muoiono da insufficienza cardiaca, migliaia sono in attesa di un trapianto. Ma con la diffusione di un nuovo documento scientifico arriva una potenziale soluzione: la coltura di nuovi cuori.
Questo è esattamente ciò che un team di ricercatori presso il Centro del Massachusetts General Hospital di Medicina Rigenerativa (CRM) si è proposto di fare. Il loro lavoro, pubblicato questa settimana sulla rivista Circulation Research, dimostra che l’idea potenziale è a un punto di svolta. Utilizzando le cellule della pelle riprogrammate in cellule staminali, i ricercatori sono stati in grado di generare tessuto cardiaco funzionale.
Il processo non sarebbe solo eliminare l’esigenza della corrispondenza del perfetto donatore, ma anche ridurre drasticamente il rischio di rigetto. Considerando che circa 22 persone muoiono ogni giorno in attesa di un organo, le conseguenze potrebbero essere enormi.
Guidato dal Dr. Harald C. Ott, professore di Chirurgia alla Harvard Medical School, il team fu costituito su studi precedenti realizzati nei ratti. Allo scopo di generare un nuovo cuore, i ricercatori hanno bisogno di ciò che è chiamato un ponteggio per dargli forma. Far crescere questa parte del cuore, che si compone di proteine, è un passaggio lungo e delicato.
Per bypassare questa fase, i ricercatori hanno utilizzato 75 cuori del New England Organ Bank. Tutti i cuori sono stati ritenuti non idonei al trapianto, deceduti attraverso morte cerebrale o arresto cardiaco.
Attraverso questi cuori, il team è stato in grado di utilizzare un “detergente” privandolo di cellule viventi. Una volta scomparse, i ricercatori avevano un ponteggio perfetto su cui produrre nuove cellule.
Il passo finale, chiamato manipolazione genetica, è stato riprogrammare le cellule della pelle (utilizzando RNA) nelle cellule staminali e iniettandole nel cuore per simulare l’ambiente reale.
“Generare tessuto cardiaco funzionale comporta affrontare diverse difficoltà”, ha affermato Jacques Guyette. “Queste sono rappresentate dal fornire un ponteggio strutturale che è in grado di supportare la funzione cardiaca, fornire specifiche cellule cardiache, e la creazione di un ambiente favorevole in cui le cellule possono ripopolare i ponteggi per formare tessuto maturo capace di gestire le funzioni cardiache complesse.”
La relazione del gruppo del CRM è notevole non solo per il successo del generare dalle cellule staminali tessuto cardiaco, ma perché sono stati i primo ad analizzare il ponteggio del cuore dopo la decellularizzazione. Per Ott, il successo dell’esperimento è un “passo importante verso nuove strategie di ingegneria del sistema” che potrebbero “consentire la modellazione specifica della terapia sulla singola malattia del paziente”.
Ott e il suo team non sono gli unici a fare passi da gigante. I ricercatori dell’Università di Toronto in Canada hanno recentemente annunciato di aver sviluppato con successo le cellule del cuore intorno a una sutura di seta, creando un modello 3D del cuore che funziona come qualcosa di reale. La scoperta potrebbe essere estremamente utile per testare nuovi farmaci e potrebbe eventualmente sostituire i trapianti di organi reali.
Lo sguardo di Guyette e Ott, della U of T team, è incentrato sulla creazione di un cuore integro e vitale, scenario che Guyette ammette non essere ancora vicino.
“Rigenerare un cuore intero è certamente un obiettivo a lungo termine e richiederà molto tempo, stiamo attualmente lavorando ad una parte di ingegneria del miocardio funzionale che potrebbe sostituire il tessuto cardiaco danneggiato causato da un attacco di cuore o da insufficienza cardiaca”.
“Il nostro team è entusiasta di sviluppare entrambe le strategie nei futuri progetti”, ha aggiunto Ott.
Per 5,1 milioni di persone negli Stati Uniti con insufficienza cardiaca -metà dei quali moriranno entro cinque anni dalla loro diagnosi- i nuovi sviluppi non potranno avvenire abbastanza presto.