Cosmic Questions
La American Association for the Advancement of Science ha organizzato e sponsorizzato la conferenza Cosmic Questions (Washington- Aprile 14-16/1999) per considerare e dibattere le implicazioni delle ultime scoperte astronomiche e cosmologiche. In particolare gli speakers (per lo più noti Fisici ma anche filosofi e teologi) dovevano cercare di rispondere alle seguenti tre domande cosmiche:
– L’Universo ha avuto un inizio?
– C’è un progetto sotto la realtà?
– Siamo soli (nell’Universo)?
La discussione si è ‘drammaticamente’ accesa nello scontro tra il sacerdote anglicano John Polkinghorne e il premio Nobel per la Fisica Steven Weinberg. Il loro ‘duello’ ha in effetti ricordato quello storico a Oxford (1860! convegno sponsorizzato dalla British Association for the Advancement of Science…) tra il biologo Thomas Huxley, battagliero sostenitore della neo-nata Teoria dell’Evoluzione, e il vescovo anglicano Samuel Wilberforce, che sosteneva la assurdità di una discendenza dell’Uomo dalle scimmie. Tuttavia qualcosa è cambiato negli ultimi 140 anni: molti teologi e religiosi hanno maggiore padronanza almeno della terminologia e della problematica ‘scientifica’, così come molti scienziati hanno maggiore conoscenza delle implicazioni ‘metafisiche’ delle loro teorie. Nondimeno, questa compatibilità formale non può nascondere l’essenza della dicotomia ateismo/teismo che ancora è evidente nel dibattito Weinberg- Polkinghorne. A proposito di un eventuale ‘architetto’ della realtà, Weinberg (si) chiede: Chi è? Quale è la sua natura? Perché non avvengono più i miracoli? “Le prove sperimentali per i presunti miracoli sono ancor meno stringenti di quelle a sostegno della fusione fredda” …
Polkinghorne risponde che l’idea di un “architetto, creatore, progettista cosmico” è una questione ‘metafisica’ e la ‘metafisica’ può essere limitata ma non determinata dalla scienza.
Weinberg, di rimando, sottolinea come i recenti modelli cosmologici (ad esempio ‘l’inflazione senza fine’) e alcune interpretazioni della Meccanica Quantistica (per esempio l’ipotesi dei ‘molti Universi’ di Everett-De Witt) hanno dimostrato come probabilmente sarà la Fisica, e non la metafisica, a dare risposta alle domande cosmiche.
Polkinghorne ha controbattuto elencando le cose di cui la scienza riduzionista, per sua natura, non può, a rigore, neanche parlare (nè tantomeno spiegare): bellezza, arte, etica…”La coscienza è la vera firma del creatore” ha detto.
Weinberg ha posto l’accento su una possibile connessione tra il senso umano di ‘bellezza’ e le simmetrie scoperte dai Fisici nelle leggi fondamentali della Natura.
NdC: Ovviamente il dibattito continua: il prossimo scontro tra 140 anni…Vale comunque la pena di notare che se è vero, come afferma Polkinghorne, che …”La coscienza è la vera firma del creatore”, è anche vero che recentemente la scienza ha iniziato a porre la coscienza stessa sotto la sua indagine (vedi ad esempio: “Sta nascendo una scienza della coscienza?”
Sta nascendo una Scienza della Coscienza?
Fonte:
PHYSICS NEWS UPDATE
The American Institute of Physics Bulletin of Physics News
Number 424 April 20, 1999 by Phillip F. Schewe and Ben Stein