dallo SchwartzReport del 28 marzo 2012
Traduzione a cura della redazione di coscienza.org – Erica Dellago
Fonte: sezione Neuroscience su Medicalxpress.com
Citazione da: Collins A, Koechlin E (2012) ‘Reasoning, Learning, and Creativity: Frontal Lobe Function and Human Decision-Making’. PLoS Biol 10(3): e1001293.doi:10.1371/journal.pbio.1001293
A poco a poco stiamo delineando la nostra psicofisiologia. E’ ironico rilevare come, procedendo nella ricerca, la realtà della coscienza non locale diventi sempre più un fattore rilevante.
Stephan A. Schwartz
Un tratto distintivo dell’intelligenza umana è la capacità di adattarsi in modo funzionale ad ambienti incerti, mutevoli e fluidi. In queste condizioni, un comportamento adattivo efficiente spesso richiede di considerare molteplici strategie alternative di comportamento, adattandole e modificandole, e eventualmente di inventarne di nuove. Queste facoltà di ragionamento, di apprendimento, come pure le abilità creative coinvolgono i lobi frontali, che sono particolarmente ben sviluppati negli esseri umani rispetto ad altri primati. Tuttavia, resta perlopiù un mistero il come la funzione frontale decida di creare nuove strategie e il come molteplici strategie possano essere monitorate contemporaneamente.
In un nuovo studio, pubblicato il 27 marzo sulla rivista online pubblica PLoS Biology, Anne Collins e Etienne Koechlin della Ecole Normale Supérieure e Institut National de la Santé et de la Recherche Médicale, Francia, esaminano la funzione del lobo frontale utilizzando esperimenti comportamentali e modelli computazionali del processo decisionale umano. Hanno scoperto che la funzione frontale umana controlla contemporaneamente non più di tre/quattro strategie, e favorisce invece la creatività, vale a dire l’esplorazione e la creazione di nuove strategie ogni volta che le strategie monitorate non sembrano sufficientemente affidabili e sicure.
I ricercatori hanno chiesto a un centinaio di partecipanti di scoprire “codici pin a 3 cifre” con il metodo per prove ed errori, soggetti a varie condizioni. Hanno poi sviluppato un modello di calcolo predittivo delle risposte dei partecipanti, che ha mostrato anche che i partecipanti facevano le loro scelte costruendo mentalmente e monitorando simultaneamente fino a tre distinte strategie comportamentali; associando liberamente cifre, risposte motorie e feedback acustici attesi.
“Si tratta di un risultato notevole, perché il numero effettivo di codici corretti variava da una sessione all’altra. Ciò suggerisce che questo limite della capacità sia un forte impedimento a una cognizione umana superiore”, ha detto il Dottor Koechlin. Ripetutamente, la performance è stata significativamente migliore nelle sessioni che includevano non più di tre codici ripetuti.
Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che il modello di risposta dei partecipanti derivava da un sistema decisionale che favorisce fortemente l’esplorazione di nuove strategie comportamentali: “I risultati dimostrano che il sistema esecutivo umano favorisce la creatività per compensare la sua limitata capacità di monitoraggio”, ha spiegato il dottor Koechlin. “Favorisce l’esplorazione di nuove strategie, ma limita il monitoraggio e la memorizzazione di quelle non competitive. Un aspetto interessante, è che questa capacità di regolare la creatività varia tra i partecipanti e spiega in modo critico variazioni individuali nelle prestazioni. Crediamo che il nostro studio possa anche aiutare a comprendere le basi biologiche delle differenze individuali nel processo decisionale e nel comportamento adattivo”.