Così come l’allenamento in palestra potenzia i muscoli, allo stesso modo una lunga pratica di meditazione è in grado di portare a delle modifiche fisiologiche nel cervello in grado di potenziare le emozioni positive a scapito di quelle negative come quelle legate alle preoccupazioni ed allo stress.
A trarre questa conclusione è stato uno studio condotto su monaci buddisti che sarà pubblicato sugli Annals of American National Academy of Science.
Il gruppo di ricercatori dell’università del Wisconsin di Madison, negli Usa, ha effettuato una comparazione tra un gruppo di dieci studenti volontari che non avevano mai praticato la meditazione, dall’età di una ventina di anni, e monaci, dall’età media di 45 anni, formatisi secondo i principi e gli esercizi spirituali insegnati dalla millenaria tradizione tibetana.
Entrambi i gruppi sono stati sottoposti alla pratica della meditazione che mira a generare uno stato “di compassione e d’amore per il prossimo”, mentre i ricercatori ne osservavano l’elettroencefalogramma.
Ne è risultato un aumento molto forte delle onde ad alta frequenza gamma nei monaci buddisti mentre il cambiamento è stato invece modesto negli studenti. Queste onde, che si ritiene segnalino l’attività dei neuroni sono associate ad un’attività mentale intensa.
L’attività mentale dei monaci è risultata in tutti i test nettamente più intensa di quella del gruppo di principianti.
Il gruppo di ricercatori ha osservato inoltre che l’attività del cervello, monitorata con un sistema di rilevazione di immagini basato sulla risonanza magnetica, era nettamente più elevata nei monaci buddisti che negli studenti.
L’attività nell’area prefrontale sinistra della corteccia cerebrale, la sede delle emozioni positive, era intensa nei monaci in meditazione, e sovrastava l’attività della parte destra, centro delle emozioni negative e delle preoccupazioni.
I risultati di questo studio fanno pensare che il funzionamento del cervello possa essere intenzionalmente modificato fisiologicamente, così come l’esercizio fisico aumenta il volume muscolare nel resto del corpo.
Fonte: Italiasalute.it