Fenomeni Psichici: quale futuro per chi cerca di capire.Articolo pubblicato su “Critica Sociologica” di Franco Ferrarotti

Sta cambiando qualcosa nel campo della non più nuova, ma sempre contestata scienza della Parapsicologia? Certamente il nome, poiché oggi viene ridefinita ufficialmente come “Ricerca Psichica” e “Anomalous Research”.

di Umberto Di Grazia

I FENOMENI PSICHICI ESISTONO

Sta cambiando qualcosa nel campo della non più nuova, ma sempre contestata scienza della Parapsicologia?
Certamente il nome, poiché oggi viene ridefinita ufficialmente come “Ricerca Psichica” e “Anomalous Research” e i Fenomeni psichici, “AP” (Anomalous Perception) e “AC” (Anomalous Cognition).

Essa rappresenta un nuovo modo di concepire l’uomo e l’universo, studiando i fenomeni naturali controllati da leggi diverse da quelle della fisica classica, causati da una diversa forma di energia, in fase di studio e proprio per questo è una scienza la cui affermazione incontra molti ostacoli.
In proposito l’astronauta e scienziato americano Edgar D. Mitchell, fondatore dell’Istituto di Scienze Noetiche di Palo Alto in California, ha scritto nella prefazione della sua opera “Psychic Exploration”:
“L’evidenza della Ricerca Psichica suggerisce che l’umanità ha un enorme potenziale inutilizzato” e spiega, “essa ci porta ad una conclusione fortemente provocatoria: l’immagine che la scienza si è fatta dell’uomo e dell’universo deve essere completamente rivista. Per fare ciò, per portare una nuova luce sull’enigma dell’essere umano, la scienza deve sradicare non solo atteggiamenti dogmatici e ciecamente rigidi, ma soprattutto deve liberarsi di molte fondamenta filosofiche che da troppo tempo la sostengono alla base.” (1)
Un simile problema lo pone da ottanta anni (tanti ne sono passati dalla sua scoperta) anche la Fisica Quantistica, che pure viene in parte ignorata per gli stessi motivi.

Basti pensare che la fisica insegnata in Italia nei licei e in alcuni casi nelle università, come quella trattata di norma dai mass-media, non è la fisica moderna, ma grosso modo, la fisica della fine dell’800.

La Ricerca Psichica oggi non si può più considerare come un indagine in fase iniziale, ma una scienza impostata su solide basi, poiché l’esistenza dei suoi fenomeni è stata dimostrata chiaramente da studiosi inseriti in varie università e istituti di ricerca, mentre i risultati ottenuti sono apparsi regolarmente sulle riviste scientifiche.
Nel dicembre 1989, su: “Foundation of Physics” sono stati pubblicati gli studi della P.E.A.R. (Princeton Engineering Anomalies Research), negli Stati Uniti, in cui è stata ampiamente documentata l’esistenza dei fenomeni psichici ed in particolare l’influenza delta forza del pensiero sulla materia, con esperimenti di MicroPk (Psicocinesi). (2)
I risultati ottenuti in cinquant’anni di lavoro scientifico sulla Ricerca Psichica, sono stati valutati anche alla luce di una tecnica di analisi statistica molto avanzata ed efficace, detta di Meta-Analisi, da diversi scienziati, tra cui R. Rosenthal della Harvard University e Jessica Utts della Division of Statistic University of California, Davis.

La conclusione é stata che:

I fenomeni sono molto significativi e ripetibili ed il rapporto di casualità è così basso che questi dati raccolti hanno una validità superiore a quella di molti farmaci in commercio”, smentendo così le tante false accuse mosse all’esistenza e alla validità dei fenomeni psichici.(3)
Inoltre, con l’indagine del parametro statistico dell’Effect Size (Effetto Grandezza) pubblicata nel 1987, si è rilevato che: il dato sull’Aspirina ha un valore di 0,03, mentre nell’analisi dei fenomeni paranormali il risultato è 10 volte superiore, con un valore di 0,29 e che, nonostante tutto, non viene considerato adeguatamente. Viviamo quindi in un paradosso: “ciò che è meno vero passa per reale e scientifico”.

Per quanto riguarda il fenomeno delle precognizioni, sono stati analizzati 309 esperimenti, con lo studio di 62 ricercatori e 2.000.000 di dati precognitivi di 50.000 soggetti. I risultati hanno portato l’elemento comparativo statistico ad un numero così basso di “Verifica Casuale”, che scientificamente non può essere preso in considerazione.
Sul fenomeno della telepatia, il 1 febbraio 1994, il neuropsicologo Jacobo Grinberg dell’Università Nazionale del Messico, ad un convegno internazionale dimostrò, con un esperimento pubblico, l’esattezza di una sua tesi: “le menti dei fidanzati comunicano a distanza”. L’esperimento venne riportato in Italia da un articolo del quotidiano torinese La Stampa.
Il dottor Grinberg in quell’occasione usò una camera Faraday e degli apparecchi elettronici per misurare l’attività elettrica dei cervelli. L’esperimento ebbe pieno successo: le reazioni dei soggetti furono simili, indipendentemente da chi dei due venisse stimolato per mezzo del dolore e di sensazioni luminose. Il nome stesso “telepatia” coniato nel 1882 dal professor Meyers, (tele = lontano e pàthos = sentimento) descrive perfettamente la natura di questa percezione che è: trasferimento di emozioni e non, come si crede, di parole o immagini.
Molto tempo prima, nel 1963, i numerosi esperimenti telepatici di T. Tart (attraverso il flusso sanguigno, reazioni epidermiche, ecc.) si dimostrarono significativi. Mentre Vasiljev, che aveva lavorato sulla teoria elettromagnetica della telepatia, induceva stati ipnotici in soggetti isolati in camere di metallo, dimostrando anche che questo fenomeno psichico e facilitato nelle notti di luna piena.

Su un altro tipo di fenomeno extrasensoriale si è basata l’indagine statistica dell’americano W.E. Cox, effettuata nel 1956 su passeggeri di treni, a dimostrazione che il contatto con il Tutto è presente nell’uomo e potrà essere determinante nel futuro. Cox rilevò che “il numero dei viaggiatori su una data linea tende a diminuire con l’approssimarsi di un disastro ferroviario su quella linea stessa, come se parte di coloro che avrebbero dovuto prendere un dato treno destinato alla disgrazia ne fossero stati dissuasi da un oscuro presentimento.” (4)
Una conferma ufficiale dell’esistenza dei fenomeni psichici è stata data da una serie di esperimenti americani. Nell’estate 1995, una Commissione del Congresso Usa affidò uno studio ad esperti esterni, per appurare “se i soldi spesi negli ultimi venti anni dal governo statunitense per finanziare ricerche sul “paranormale” fossero stati spesi bene o male”.

Gli esperti incaricati, Jessica Utts della Division of Statistic University of California Davis, CA 95616 e lo psicologo Ray Hyman, noto per il suo scetticismo, eseguirono la loro indagine sulla “Remote Viewing” (Visione a Distanza) e concordarono che:
“L’evidenza statistica a favore della RV (Remote Viewing) è schiacciante.” Mentre Hyman insisteva ad affermare che doveva esserci un’altra spiegazione, non sapendo però quale, la Utts, nella sua relazione al governo USA dichiarava: “Usando i criteri di giudizio standard è assolutamente provata l’esistenza dei poteri psichici”. I risultati si sono dimostrati riproducibili in esperimenti ben congegnati” e concludendo, “Si raccomanda al governo USA di non sprecare ulteriori risorse in esperimenti volti a provare l’esistenza di tali fenomeni, perché questa è già stata ampiamente provata. Si consiglia invece di finanziare studi per cercare di capire come tali capacità psichiche funzionino e come si possa ampliarle.”(5)

Simili esperimenti con risultati positivi erano stati precedentemente fatti presso lo Stanford Research Institute, ora denominato SRI International e presso la Science Applications International Corporation (SAIC). Mentre nell’articolo intitolato: “The paranormal: the evidence and its implications for consciouness” di Jessica Utts e di Brian D. Josephson, Premio Nobel per la Fisica, (6) confermano le valutazioni positive sullo studio delle percezioni extrasensoriali (ESP). Gli autori insistono sul fatto che esiste una ricerca scientifica sul paranormale portata avanti da più università come quelle di Princenton, Las Vegas, Edimburgo, Amsterdam, Durham, con metodi e protocolli propri della scienza ufficiale e che l’insieme delle ricerche prova al di là di ogni dubbio che i fenomeni extrasensoriali esistono.

Sempre nel 1995 una fuga di notizie, trasmesse dalle agenzie di stampa Reuters ed Associated Press, ha portato il mondo a conoscenza degli esperimenti sui poteri psichici in atto negli Stati Uniti da parte della CIA e, attraverso il Progetto Stargate (Cancello, Accesso alle stelle) del Pentagono. Le stazioni televisive CNN, NBC e ABC e i grandi quotidiani americani, nei loro servizi giornalistici hanno dato molto rilievo al fatto, che è stato ripreso dalla stampa di tutto il mondo.

In Italia, alla fine degli anni Ottanta, il professor Mario Bruschi del Dipartimento di Fisica dell’Università La Sapienza di Roma, effettuò un’indagine sulla possibilità di sviluppare il grado di “percezione” in individui normali, con risultati considerati eccezionali, pubblicati l’anno successivo in appendice al libro “Le Tecniche dell’Unione”, (7)
I test, eseguiti su rigorosi protocolli scientifici, furono fatti su un gruppo di circa SO persone che avevano seguito per un anno un corso di “Tecniche dell’Unione e del Risveglio” basate sul metodo della “Biostimolazione”, da me elaborate dopo anni di studio e ricerca.
“L’idea” spiega il professor Bruschi, “è nata sia dalla curiosità da lungo tempo coltivata dell’autore di verificare di propria manu tali dati statistici, sia dall’opportunità di avere a disposizione un gruppo di soggetti che, per il training ricevuto, a priori poteva essere considerato (sperabilmente) sopra la norma e che tuttavia fosse lontano dai limiti della “professionalità”, con tutti i pericoli connessi. I risultati in questo esperimento sull’ESP (Percezione Extrasensoriale), conclude il professor Bruschi, “sono altamente non casuali: la possibile esistenza di un fenomeno di acquisizione di conoscenza attraverso canali non convenzionali è suggerita”.

Per meglio definire il risultato constatato dal fisico italiano, abbiamo ottenuto un valore di probabilità di casualità pari ad: 1 elevato alla diecimilionesima. Sarebbe a dire che un valore analogo si potrebbe ripetere dopo dieci milioni di tentativi! Se si pensa che in questo settore ci si è mossi sul risultato di i elevato a cento, qualche volta a mille, rarissimamente a diecimila, il risultato ottenuto in questo caso è sorprendente, superiore a quello di tutti gli esperimenti effettuati dalle migliori università ed istituti americani che si sono occupati di Anomalous Research.

(1) Edgar D. Mitchell, vol, I e II “Esplorazioni psichiche in USA” in italiano) Ed. MEB di Torino 1975

(2) Articolo “Evidence for consciouness related anomalies in random physical systems”, pubblicato nel dicembre 1989 sulla rivista scientifica “Foundation of physics” n.19, p.1499-1514.

(3) Jessica Utts “Replication and Meta-Analysis in parapsychology” , pubblicato su Statistical Science’ 1991, vol.6, n.4, p.363-403.

(4) W. E. Cox: “The effect of PK on Electrochemical Systems”, Journal of Parapsychology, 29-165, 1965

(5) “Report of Utts and Hyman” , Journal of Scientific Esxploration, vol.10, sito web:
http://anson.ucdavis.edu/~utts/

(6) J. Utts e B. D. Josephson: “The paranormal: the evidence and its implications for consciusness” sito web:
http://anson.ucdavis.edu/~utts/

(7) Mario Bruschi: la relazione sull’esperimento, corredata da alcuni protocolli dei relativi test scientifici, è pubblicata in calce al libro “Tecniche dell’Unione” di Umberto Di Grazia, Edizioni Mediterranee, Roma 1990

 

INTEGRALISMO SISTEMATICO, DISINFORMAZIONE, ALTERAZIONE DELL’INFORMAZIONE

Richard S. Broughton, direttore dell’Institute for Parapsychology di Durham, nel North Carolina e direttore dell’International Parapsychological Association, nel suo esauriente libro pubblicato in Italia con il titolo: “Parapsicologia, scienza contestata” (8) offre la più vasta raccolta di dati sulle più recenti ricerche in questo campo e denuncia energicamente, dati alla mano, l’integralismo imperante che contrasta lo sviluppo della Ricerca Psichica. (vedi l’estratto, di seguito pubblicato).

A questo riguardo, afferma: “I parapsicologi non hanno nulla da temere dalla critica responsabile. Sfortunatamente nel decennio passato si è vista la crescita di una forma di fondamentalismo scientifico che minaccia di minare la produttiva, anche se non sempre amichevole, relazione fra la Parapsicologia e la sua critica.”  Spiega come nasce in America lo CSICOP (Commitee for the Scientific Investigation of Claims of Paranormal), che invece di eseguire indagini responsabili e scientifiche rivela presto obiettivi inquisitori, diversi da quelli inizialmente dichiarati, tanto da provocare presto le dimissioni del co-presidente Truzzi e di molti altri accademici.

Sulla falsariga dello stesso integralismo è nato da qualche anno in Italia il CICAP, che in Italia attacca sistematicamente ogni forma di Ricerca Psichica, estendendola fino a comprendere la medicina emergente, detta naturale, omeopatia compresa.

Un esempio del metodo operato dal Cicap l’ha avuto lo stesso professor Mario Bruschi.

Nel periodo in cui aveva effettuato l’esperimento ESP si era messo in contatto con questa organizzazione e reso immediatamente disponibile per verificare i protocolli scientifici e procedere ad altri test. La proposta allora cadde nel vuoto, finché l’avvicendamento dei membri del gruppo sottoposto ai test, ormai rinnovato, rendeva necessario un eventuale nuovo esperimento.

“L’esperimento”, aveva dichiarato nelle sue conclusioni il professor Bruschi,“pur essendo eseguito con il massimo del rigore e dell’attenzione possibili, era stato tuttavia concepito come preliminare, atto a selezionare ulteriormente il gruppo dei soggetti, ad affinare i protocolli e/o a suggerire altri test ed esperimenti.” E ribadiva: “La stessa entità inaspettata dei successi ottenuti, suggerisce tuttavia di ripetere, mantenendo il più possibile inalterate le condizioni sperimentali, ma sotto il controllo di altri possibilmente più autorevoli, membri della comunità scientifica: l’intervento del neo-costituito Comitato Scientifico di Controllo sul Paranormale sarebbe auspicabile.”

Il Cicap in compenso è molto attivo nel negare aprioristicamente e con esperimenti poco scientifici ogni fenomeno che non sia spiegabile con la logica, da quelli psichici a quelli di guarigione, dall’omeopatia ai vari metodi di cura della medicina emergente.

D’altronde, mentre gli integralisti perdono tempo a negare ed ad ostacolare la Ricerca Psichica e i ricercatori di questa scienza lo impiegano più che altro a dimostrare che i fenomeni psichici esistono e sono indicativi delle maggiori potenzialità dell’uomo, si rallenta il progresso.

Cosa si può fare per opporsi all’integralismo? Certamente si deve tacitarlo con l’evidenza della ricerca.Voci autorevoli di scienziati, studiosi e intellettuali di varie discipline si levano sempre più alte in favore dell’Anomalous Research. Voci che in questi ultimi anni si sono fatte sentire così chiaramente, che non è più facile ignorarle: come quella di Jessica Utts, con la sua relazione per il Governo USA e le sue ricerche presso la University of California di Davis, quelle degli scienziati di altre importanti università americane come Princeton, Harvard, Las Vegas, Durham e di università europee come Edimburgo e Amsterdam, l’Institut fùr Grenzgebiete der Psychologie und Psychohygiene di Friburgo e La Sapienza di Roma. Voci di scienziati autorevoli come quella del Premio Nobel per la Fisica, Brian D. Josephson, che parla chiaramente dell’evidenza e delle importanti implicazioni dei fenomeni psichici, per arrivare alle sollecitazioni di uno dei padri della psicoanalisi italiana, il professor Emilio Servadio, (9) che ha sempre difeso questa scienza contestata, denunciandone gli arretrati e limitati metodi di ricerca in una delle sue ultime interviste.

Ho l’impressione che nel campo più seguito della parapsicologia molti progressi non siano stati fatti, in fondo, se si pensa che la Society for Psichical Research è stata fondata a Londra nel 1882. Non possiamo dire che da allora sono state effettuate grandi scoperte. Perché? Perché i fenomeni cosiddetti paranormali non sono altro che frecce indicative di una diversa realtà e finchè si insiste, come insistono oggi molti parapsicologi, a voler inscatolare i fenomeni paranormali nei confronti di una scienza positiva, meccanicistica, non si arriverà mai a contenerli, perché da quella scatola – se così mi posso esprimere – esorbitano.”

Tuttavia anche le conferme sull’esistenza delle doti extrasensoriali, esorbitano dagli angusti spazi in cui questa scienza fatica a svilupparsi, come dimostrano le fughe di notizie avvenute in America nel 1995. E quelle, dello stesso anno provenienti dal Giappone, pubblicate dal quotidiano italiano La Repubblica, che informò sugli esperimenti per l’impiego delle percezioni extrasensoriali effettuati nei laboratori segreti della Sony Corporation, a Shinagawa, di fronte al porto di Tokyo. E si sa che ne vengono effettuati anche in Russia, in Germania e in Israele. La nostra stampa specializzata in divulgazione scientifica, in genere, ignora l’argomento. Se lo fa, preferisce parlare di maghi e spiriti, al più accennando a qualche esperimento, magari discutibile, invece di dare notizie corrette sulla ricerca scientifica quando non ne travisa gravemente i dati.

Come ha fatto la rivista “Focus” in un articolo dedicato al “Paranormale” (n. 79, maggio 1999). Pur dando molto spazio ai cosiddetti esperimenti del Cicap, il giornalista ha liquidato in poche righe l’argomento dell’intera sperimentazione effettuata per il Congresso USA da Jessica Utts e Ray Hyman.

Il breve giudizio riportato, come ho potuto verificare, era stato tolto dal suo originale contesto di un’altra analisi e si riferiva al campione di un singolo esperimento considerato inidoneo dalla Utts e che nulla aveva a che fare con la ricerca ufficiale, travisando così gravemente i risultati positivi registrati dai due esperti, comunicati ufficialmente al loro Governo.

A nulla sono valse le mie due lettere al Direttore della rivista, come presidente dell’Istituto di Ricerca della Coscienza, per segnalare l’errore e offrire la disponibilità e la collaborazione dell’Istituto, insieme a della documentazione scientifica. La breve risposta inviatami ricusava l’errore. Mentre Jessica Utts, a cui abbiamo inviato quel numero di Focus e le copie delle lettere, ci ha risposto con una e-mail di approvazione e ringraziamento.

(8) Rischard S. Broughton: “Parapsicologia, la scienza contestata”, Sperling & Kupfer Editori, Milano 1994

(9) Emilio Servadio: “Per un approccio ad una realtà diversa”, Il nostro Giornale n.4, 1991- Gruppo Ricerche Futuro

 

ANTROPOLOGIA E FENOMENI PSICHICI

L’antropologia, branca scientifica tra le più adatte a verificare e studiare i Fenomeni Psichici ed a contribuire alla nascita della scienza della Ricerca Psichica, ha in parte mancato a questo suo compito. Probabilmente perché la maggior parte degli antropologi ha preferito ometterne l’informazione o sminuirla per timore dell’integralismo accademico.

Naturalmente ci sono state anche voci autorevoli che ne hanno documentata l’esistenza e promossa la ricerca. Nel suo testo “L’Universo della Parapsicologia”, Benjamin B. Wolman (10) raccoglie una buona documentazione sulle spiegazioni antropologiche degli eventi Psi (tutto ciò che è inerente ai fenomeni psichici e al loro studio), date da coloro che hanno deciso di rompere questo silenzio. Non mancano dunque illuminanti testimonianze di chi ha compreso l’importanza della Ricerca Psichica per l’uomo, portando fin dalla fine del secolo scorso la questione all’attenzione dei colleghi in convegni e conferenze, facendo ricerche e sperimentazioni, scrivendo libri.

Sono stati moltissimi, i fenomeni psichici riscontrati in sciamani, medium, stregoni e uomini-medicina delle tribù primitive di vari paesi dell’Africa, in Amazzonia e in Australia.

C’è l’esperienza molto più documentata, tra religione e filosofia, dei mistici orientali, che dall’inizio del XX secolo ha attratto il mondo occidentale. Molto più rara e saltuaria è stata l’indagine scientifica effettuata da seri studiosi (sia in ricerche regolari che top-secret), dei fenomeni psichici di medium e sensitivi occidentali (quelli veri e non quelli da salotto), sottovalutati e considerati scomodi dalla nostra società.

L’antropologo e archeologo J. Norman Emerson, (11) dopo aver lavorato per undici anni con la collaborazione di un sensitivo, nel 1973 dichiarò ufficialmente: “Per mezzo dell’intuito e della parapsicologia tutta una nuova visione dell’uomo e del suo passato è alla nostra portata. Come antropologo e come archeologo esperto in questi campi, dico che secondo me merita cogliere l’occasione di indagare e di studiare i dati che ci vengono forniti in questo modo. A ciò dovremmo dare precedenza assoluta su tutto il resto.” E aggiungeva, “In un prossimo futuro la paranormalità di oggi sarà la normalità”.

Nello stesso anno, l’antropologo E. Fuller Torrey, (12) sosteneva con convinzione che i praticanti la magia sono tanto efficienti nei loro rapporti con i propri compagni dì tribù, quanto gli psichiatri americani o europei nelle loro relazioni con i propri pazienti e criticava ferocemente i nostri preconcetti etnocentrici.

Inoltre, osservava: “Le tecniche usate dagli psichiatri occidentali sono, con poche eccezioni, sullo stesso piano scientifico di quelle impiegate da medici stregoni. Se l’una è magica lo è anche l’altra. Se l’una è pre-scientifica l’altra lo è altrettanto.

Diversi anni prima, nel 1932, l’americano John Swanton, (13) dopo essersi ritirato dalla Smithsonian Institution e già presidente della Anthropological Association, scrisse ai colleghi della sua associazione una comunicazione ufficiale, invitandoli a familiarizzarsi con i risultati di laboratorio degli studi ESP, a causa della loro rilevanza per il campo dell’antropologia. Affermava:
“Una significativa rivoluzione che ci riguarda tutti sta verificandosi in una branca collegata della scienza senza grandi rumori, ma con sicurezza e non viene accolta in modo onesto e veramente scientifico.”
Nel 1959, durante un convegno della stessa associazione O.W. Weiant lesse un suo saggio, in cui sottolineava il riconoscimento scientifico che la Parapsicologia stava ricevendo e passava in rassegna alcuni resoconti etnografici di possibili eventi PSI. Notava: “Penso sinceramente che ogni antropologo, che vi creda o meno, debba familiarizzarsi con le tecniche della ricerca parapsicologica e farne uso, come di tutti gli altri mezzi a sua disposizione, per stabilire cosa sia reale e cosa illusorio nel cosiddetto paranormale. Se dovesse rivelarsi che i sostenitori di esso hanno ragione, vi saranno certamente implicazioni eccitanti per l’antropologia.”

Nella nostra cultura abbiamo molti termini per denominare chi possiede forme di capacità paranormali: medium, sensitivo, psichico, paragnosta, chiaroveggente. Mentre in antropologia si indicano tali individui come: stregone, uomo della medicina, veggente, strega, mago, indovino, sciamano. Mircea Eliade nel 1966 dichiarava: “Tocchiamo ora un problema della massima importanza… cioè la questione della realtà delle capacità extrasensoriali e dei poteri paranormali attribuiti agli sciamani ed agli uomini della medicina Sebbene la ricerca a proposito sia ancora agli inizi un numero piuttosto grande di documenti etnografici ha ormai stabilito l’autenticità di tali fenomeni oltre ogni dubbio.”(15)

Gli episodi di fenomeni ESP raccontati da antropologi sono miriadi. Weiant, ad esempio, nel 1960 descrisse la seguente esperienza avvenuta a Puerto Rico: “Con due amici stavo facendo una seduta sotto un portico con una medium e ascoltavo stupito questa signora che mi descriveva nei particolari la mia casa a Peekskill, N.Y., indicando la collocazione degli alberi e delle siepi, i colori dei fiori, la disposizione dei mobili e dei quadri, i diversi membri della mia famiglia e la loro età approssimativa e perfino la diagnosi esatta di una malattia di cui soffriva allora mia suocera. Fece anche riferimento a particolari intimi della mia vita. Le circostanze erano tali che solo la chiaroveggenza poteva spiegare questa sua conoscenza.”

Un esempio recente è di due anni fa, descritto dall’antropologo e ambientalista Brando Crespi (16).

Durante una delle spedizioni di ricerca sulla bio-diversità di Pro-Natura International, nella foresta amazzonica, l’ultima frontiera della ricerca, fu chiesto ad uno sciamano di trovare nella foresta un’erba capace di eliminare le macchie scure della pelle, a cui era interessata, per commercializzarla, un’importante industria cosmetica occidentale.

Lo sciamano, in breve tempo, tra le centinaia di migliaia di specie vegetali della foresta, grazie alle sue capacità psichiche scelse e consegnò agli scienziati un rametto coperto da una resina (gli indigeni usano questa resina per rimarginare le ferite e alleviare il dolore delle bruciature e non conoscono certo il problema estetico delle macchie della pelle) i L’estratto oleoso della resina risultò essere efficacissimo per questo problema degli occidentali.

(10) Benjamin B. Wolman: “L’Universo della Parapsicologia”, Armenia Editore, 1974

(11) J. Norman Emerson: “Intuitive archeoloy” relazione per i meeting “The American Anthropological Association”- Mexico city 1974.

(12) E. Fuller Torrey: “The Mind Game: Witchdoctors and Psychiatrists”, New York, Bantam Books, 1973.

(13) John Swanton: riferimento in “L’Universo della parapsicologia” di Benjamin E. Wolman, Milano Armenia Editore p.744.

(14) C.W. Weiant, rif. “L’Universo della Parapsicologia” di Benjamin E. Wolman, p.744, Armenia Editore

(15) Mircea Eliade: “Shamanism: Archaic Techniques of Ecstasy”, Princeton University Press 1966, in Italiano: “Lo sciamanismo e le tecniche dell’estasi”, Ed. Mediterranee 1974

(16) Brando crespi: Co-fondatore con S. Schwartzz dell’Organizzazione di ricerca americana Mobius Group e oggi Coordinatore delle Strategia di Pro-Natura International – sito web: www.Pronatura.org.br

 

LE PERCEZIONI EXTRASENSORIALI APPLICATE ALL’ARCHEOLOGIA

Fra i segnali che raggiungono la mente (secondo alcuni studiosi quella di tutti) e che solo pochi riescono a tradurre in pensiero logico, ci sono quelli che riguardano la possibilità di trovare brandelli di storia non scritta o reperti archeologici.

Le emozioni, infatti, ci sopravvivono e sopravvivono alla vita, come diapositive di programmi sospesi, che aspettano di essere rivisti, riascoltati. L’impiego di questo tipo di percezione, nella ricerca, é stato definito “Archeologia psichica o intuitiva” e ha dato spesso ottimi risultati. Con la collaborazione di un sensitivo si possono ottenere informazioni concernenti il luogo dove eseguire gli scavi o suggerire ipotesi concernenti la storia personale o culturale delle persone responsabili della produzione di artefatti trovati in luoghi archeologici.

Nel 1974 a Mexico City, in una riunione della American Anthropological Association, l’archeologo Goodman (17) testimoniò che un sensitivo dell’Oregon gli aveva fornito informazioni, in stato di trance, permettendogli di localizzare un luogo presso Flagstaff in Arizona, in cui trovò un gran numero di manufatti risalenti a prima del 25.000 a.C. Il sensitivo predisse il tipo di oggetti che si sarebbero trovati alle varie profondità e la natura degli strati geologici con un elevato grado di significatività statistica.

J. N. Emerson, presidente della Canadian Archeological Association, ha riferito nel 1974 di utilizzare l’aiuto di un sensitivo di nome George per visitare gli stanziamenti irochesi. Egli era in grado di “stabilire l’età di tali stanziamenti, descrivere la gente, i loro vestiti, le loro abitazioni, l’economia e il comportamento generale” e lo studioso verificò che le informazioni erano esatte all’80 per cento. (18)

Nei primi anni Ottanta, a Los Angeles il “Mobius Group” fondato da Stephan Schwartz (19), allora Assistente speciale per la Ricerca e le Analisi presso il Capo delle Operazioni Navali USA e Membro della Royal Geographical Society insieme all’antropologo e ambientalista Brando Crespi, ha realizzato importanti esperimenti (alcuni Top Secret) e organizzato spedizioni archeologiche con la collaborazione di un’équipe di sensitivi, di cui ho fatto parte per nove anni.

Il Gruppo americano, associando ai metodi di ricerca ortodossi degli studiosi, l’impiego delle doti dei sensitivi, ha portato un contributo importante alle applicazioni pratiche dei poteri mentali. Successivamente, al mio rientro in Italia, ho rappresentato l’organizzazione di ricerca americano fondando il “Future Research Group”, divenuto attualmente l’Istituto di Ricerca della Coscienza, la cui attività è volta a conoscere ed a difendere le potenzialità della mente umana.

(17) J.D. Goodman: “Psychic archeology: Methodology and empirical evidence from Flagstaff”, Arizona, relazione Meeting The American Anthropological Association, Mexico City, 1974

(18) J.N. Emerson: “Intuitive archeology”, Meeting The American Anthropological Association, Mexico City, 1974

(19) Stephan Schwartz: “Le segrete volte del tempo” Sperling & Kupfer editori 1983 e “The secret vaults of time” Grosset & Dunlap New York 1978

 

QUALE FUTURO PER CERCA DI CAPIRE?

Nel settore della Ricerca psichica , specialmente nel nostro Paese, che arriva sempre buon ultimo nella ricerca, la situazione è insostenibile e più che mai ora, in odore di Giubileo, subiamo attacchi dal cieco, timoroso integralismo scientifico, religioso e sociale. Si cerca di confondere la vera ricerca, associandola al panorama di imbroglioni, falsi maestri, organizzazioni che mirano a fettine di potere. Ogni giorno io incontro gente che è stata truffata da un guaritore o da un mago, sempre di più mi imbatto in persone confuse da idee lanciate da chi non ha nessuna reale conoscenza e che vuole liquidare i fenomeni psichici come disturbi emotivi, mentali o possessioni demoniache.

Il grande fisiologo J.C. Eccles (20) disse in proposito: “Dobbiamo imparare a vivere con problemi che vanno al di là della nostra attuale capacità di comprensione e non negare impulsivamente l’esistenza o la realtà di tali problemi.”

Per questo dobbiamo chiederci: “Quale futuro si presenta a chi cerca di conoscere e di capire?”

Penso che dobbiamo continuare a lavorare seriamente per dissipare la paura del nuovo e la cortina di idee preconcette e di ignoranza che frena la ricerca in questo settore. Ognuno di noi porta verità relative che devono essere unite alle altre. Per quanto sia difficile il campo della “vera ricerca” è questa la strada che si deve seguire se ci si vuole evolvere.

Personalmente ho preferito concentrare i miei sforzi per creare una struttura che aiuti a cercare di capire; al di là dei protagonismi e delle teorie date per scontate e prive di una volontà di ricerca e di confronto.
Per quanto riguarda la mia esperienza di sensitivo e di ricercatore, mi sono trasformato in un soggetto di studio e quindi conosco le difficoltà che incontrano gli studiosi che affrontano tali argomenti, in particolare quando vogliono inserirli in metodi e protocolli non idonei.

Mi ritengo abbastanza soddisfatto del mio lavoro, perché sono passato dall’avere una serie di fenomeni incontrollati, che invadevano la mia vita, ad una forma di conoscenza e di controllo degli stessi. In particolare, con il controllo – benché parziale – degli sdoppiamenti, in inglese detti O.O.B.E. (Out of Body Experience), che costituiscono uno stato di dilatazione della coscienza, attraverso cui si possono percepire brevi informazioni su fatti o luoghi, anche se distanti nel tempo e nello spazio. Una dilatazione simile a quella tipica del “Volo Magico” degli sciamani e uomini-medicina di varie etnie.

Sempre con il controllo delle mie percezioni extrasensoriali, camminando su terreni sconosciuti sono riuscito e riesco a descriverne la storia, effettuando importanti scoperte archeologiche, riconosciute tali dalle soprintendenze. Ad esempio, quelle di centri urbani e necropoli a nord del Lazio a Capranica, di un insediamento etrusco-romano presso il Sasso (Cerveteri), il Tempio delle Y di Trospadì, il Tempio dell’Amore o Degli Incontri di Primavera nella Sabina, una città all’interno della tenuta di Capocotta sul litorale romano, parte di un villaggio sommerso dell’età del bronzo al largo dell’isola di Ustica etc. Come sono riuscito a definire esattamente fatti accaduti in centinaia di precognizioni con data e luogo (di cui una parte sono state inserite anche in computers di fisici dell’Università La Sapienza). E ancora inspiegabili guarigioni di patologie mediche ed intuizioni di vario genere, pescate da una dimensione che sembra fuori dal tempo e dallo spazio, per come generalmente vengono considerati. Dopo tanti anni di studio e di ricerca in Italia e all’estero, ho pensato di mettere a punto delle tecniche per preparare persone che non avevano mai manifestato fenomeni inconsueti.

E’ stato un lavoro lungo, che mi ha portato necessariamente ad isolarmi per quasi cinque anni. I risultati mi hanno ripagato abbondantemente così che, visto che ero scomodo per buona parte della nostra società a causa delle mie capacità extrasensoriali, volevo verificare se ciò che avevo capito ed elaborato poteva diventare una realtà utile anche agli altri.

L’attuale associazione a scopo di ricerca che ho fondato insieme a studiosi, scienziati e persone comuni, ha come fine quello di conoscere un punto di contatto tra le antiche tradizioni e le nuove acquisizioni scientifiche. Ho impiegato ogni risorsa e ogni energia in questo programma, dato che non sono evidentemente nato per fare il guaritore super pagato o il sensitivo alla moda, ne tantomeno una delle tante divinità reincarnate. Dall’inizio delle mie ricerche, ormai da circa quarant’anni, durante gli sdoppiamenti cominciai ad intuire che doveva esserci una dimensione al di là delle leggi umane di dualità. Cominciai ad avere delle precognizioni e mi accorsi che oltre quello che possiamo chiamare mondo parallelo del futuro (21) c’era una dimensione dove coesisteva un tutto difficilmente definibile dalle cognizioni logico-dualistiche. Ero entrato in un presente-continuo, fatto di tonalità luminose diverse, dove i fatti umani di futuro e passato vivevano senza suscitare in me nessuna emozionalità.

Un mondo attiguo dove le leggi costruite dalla logica sembrano ribaltarsi, per poi unirsi in una forma di raro equilibrio. Nasce da qui l’idea di parlare della “Unione degli Opposti “, di mettere a punto le regole della Biostimolazione come meditazione, postura, movimento con suoni e ritmi.
Ho lavorato quindi con oltre un migliaio circa di persone ed alla fine di questi lunghi anni, i risultati non sono mancati. Circa il 40% hanno manifestato dei particolari ipersensi (assolutamente non registrati prima) e molte di queste persone hanno migliorato la propria qualità di vita, superando problemi anche gravi e ponendosi con maggior incisività sia verso se stessi, che verso gli altri e nella vita quotidiana.

Dopo aver effettuato moltissimi esperimenti tramite meditazioni profonde, la psicoscopia, le proiezioni per leggere fatti emozionali del passato delle persone o di oggetti nascosti in contenitori chiusi, esercitazioni sulla telepatia, da vicino e a distanza e la cura di varie patologie, mi sono rivolto a ricercatori di varie discipline scientifiche, come medici, sociologi, psicologi, matematici e fisici, per chiedere la loro collaborazione in successive sperimentazioni, allo scopo di valutare meglio l’efficacia delle tecniche elaborate.

Per questo gli esperimenti eseguiti successivamente sono stati rigorosamente controllati sia nei protocolli tradizionali (di cui conosciamo bene i limiti), sia nelle modalità del loro svolgimento e in seguito pubblicati.

(20) J.C. Eccles: “The Neurophysiological Basis of Mind”, Oxford – The Clarendon Press 1953

(21) Umberto Di Grazia: riferimento alle esperienze raccolte nel libro “L’altra dimensione”, Armenia Editore, Milano 1983

 

SISTEMA OLISTICO: “VERSO LA NUOVA ERA”

La rivoluzione culturale che è in atto porta con sé un processo di cambiamento basilare della visione del mondo, radicale quanto la rivoluzione copernicana.

Qual’è il risultato di questo cambiamento? D’ossessione di quantificare e misurare della scienza attuale, insieme ai successi di un progresso indiscutibile, ha richiesto all’Uomo e al Pianeta un tributo pesante, i cui problemi sociali ed ambientali non si possono assolutamente risolvere, seguendo il modello di vita meccanicistico, che ancora ci governa.

Su questo punto lo psichiatra R.D. Laing (22) ha giustamente notato: “Dovevamo distruggere il mondo in teoria, prima di distruggerlo nella pratica. Il programma di Galileo ci un offre un mondo morto. Vista, udito, gusto, tatto, odorato perdono ogni attendibilità ed insieme con loro vengono meno da allora: la sensibilità estetica ed etica, i valori, la qualità, l’anima, la coscienza, lo spirito.”

Sta cambiando, nonostante gli ostacoli della scienza ufficiale e del potere socio-politico-economico, il paradigma ovvero il modello che ci governava: stiamo passando dal modello di vita meccanicistico o riduzionistico, che dava risalto alle parti, a quello olistico, organicistico, ecologico, che dà risalto al Tutto. Di conseguenza cambiano i nostri valori e cambia l’etica che regola il nostro comportamento, secondo i concetti di bene e di male.

Dobbiamo arrivare a capire che non siamo stati creati per distruggere, che tutti: animali, piante, minerali, energie conosciute e non, facciamo parte di un unico organismo, da rispettare e difendere. Non siamo delle macchine e i fenomeni psichici lo dimostrano ulteriormente. Se una persona, una pianta, una specie animale muoiono, anche in un paese lontano, questi fatti ci colpiscono ad altri livelli, impoverendo le nostre possibilità di conoscere.
Il modello meccanicistico ha portato gravi danni , anche irreversibili, alla nostra vita e a quella del Pianeta: La fisica quantistica e l’ecologia ne hanno dimostrata l’errata visione, ma al cambiamento in favore del modello olistico si oppongono la scienza ufficiale e il potere socio-politico-economico.

Molti scienziati e filosofi, tra cui diversi premi Nobel, riconoscono il nuovo paradigma come 1’unico possibile e lottano per il cambiamento e per l’evoluzione della qualità della nostra vita e di quella del Pianeta, da cui dipendiamo. Il prezzo pagato è altissimo e aumenta ogni giorno.

I problemi che dobbiamo risolvere, come dice il fisico Fritjof Capra, (23) sono problemi sistemici del pianeta, come la sovrappopolazione, la fame del terzo mondo, l’aumento di povertà nel mondo industrializzato, la desertificazione, l’estinzione di specie animali e botaniche, l’inquinamento dell’ambiente, la bioetica e la sopravvivenza della specie umana in una simile prospettiva di vita, che protegge un sistema economico così poco civile da seguitare a privilegiare pochi a scapito di molti e mette a rischio gli equilibri che regolano la natura.

Un forte segnale di questo malessere si è avuto in America, tra il 29 novembre e il 3 dicembre 1999, in occasione della recente Conferenza dell’organizzazione Mondiale del Commercio di Seattle: quattro giorni di manifestazioni e violente proteste della gente, in guerra contro l’erosione genetica e l’uso indiscriminato delle biotecnologie da parte delle multinazionali, conclusasi con 24 ore di coprifuoco, la dichiarazione dello stato di emergenza e 600 persone arrestate. La gente cosiddetta comune non intende più accettare dogmi, ne essere dipendente dalle leggi dei monopoli industriali, ma pretende di sapere anche cosa mangia e quali prodotti della terra seminano i coltivatori per la sua tavola.

Negli stessi giorni del vertice di Seattle, in Inghilterra, il quotidiano Financial Times e la prestigiosa rivista scientifica “Nature”, hanno pubblicato i risultati di una ricerca scientifica del professor Guenther Stotzky, biologo all’Università di New York: “Il mais modificato geneticamente per resistere agli insetti produce la tossina “PB”. Questa molecola proteica attraverso le radici penetra nel terreno e lo avvelena per 15 giorni circa. Si teme, dagli studi in corso, che il pesticida prodotto geneticamente provocherà in seguito la nascita di insetti resistenti alla stessa tossina.”

Altre analisi su vari cibi transgenici, effettuati in Canada e in America e in Europa, dai risultati allarmanti sulle conseguenze per la salute dell’uomo, non sono stati divulgati, tranne rare eccezioni. Come nel caso degli esperimenti effettuati sulle patate alterate geneticamente dal dr. Pusztai, in un istituto di ricerca in Scozia: i topi alimentati con queste patate hanno riportato lesioni interne rilevanti, confermate anche da un importante patologo che ha riesaminato i resti delle bestiole del laboratorio. E’ quanto ha rivelato il “Mail on Sunday” in un articolo pubblicato lo scorso anno e riportato recentemente dall’edizione italiana della rivista Nexus. In conseguenza delle sue rivelazioni lo scienziato è stato cacciato dal suo programma di ricerca dal suo capo, professor Philip James ed anche sollevato dal ruolo di capo della nuova Agenzia degli Standard Alimentari del governo, che dovrebbe essere costituita il prossimo mese di aprile. Il dr. Pusztai, tuttavia, ha effettuato altri esperimenti utilizzando patate alterate da un altro gene, quello del bucaneve.

I test hanno confermato la peggiore delle ipotesi, con effetti devastanti. Il rapporto dello scienziato inviato al professor James ed allo Scottish Office, ha evidenziato danni al fegato e agli organi del sistema immunitario delle cavie.
Le conclusioni del dr. Pusztai vengono ora appoggiate da più di 20 scienziati di 13 paesi diversi, mentre il Dr. Stanley Ewen, consulente patologo dell’Università di Aberdeen, ha effettuato un’analisi indipendente. Le conclusioni dei due scienziati rappresentano un contrattempo per l’industria plurimiliardaria delle biotecnologie, la quale sta cercando di ottenere in tutto il mondo autorizzazioni per far crescere estesi raccolti transgenici.
All’inizio dell’esperimento si pensava che la lecitina del bucaneve non avrebbe probabilmente prodotto effetti dannosi e considerata adatta ad uno sfruttamento commerciale. Ora queste rivelazioni hanno creato scompiglio nella ricerca sui cibi geneticamente alterati. (24)

Gli effetti dei cibi manipolati geneticamente potrebbero essere, dunque, quelli di una bomba a scoppio ritardato.
Inoltre, la frutta e le verdure transgeniche sono sterili, con la conseguenza che chi le coltiva non ha possibilità di riseminarle e, se non verrà regolamentato l’uso delle biotecnologie, ci sarà presto anche un monopolio dei semi.

Tutto questo risponde alla logica consumistica del modello di vita meccanicistico, che considera l’uomo comune un “Vuoto a perdere”. Vogliamo dare ascolto a chi sottolinea lo “stato di fatto” della mancata diffusione di ricerche e di metodi utili ad affrontare e vincere i vari veleni, generalmente non richiesti, con cui viviamo? O vogliamo abbassare la testa ed accettare i loro comandamenti da nuova inquisizione?

1. Se non ti ammali sei pericoloso

2. Se non compri più di ciò che ti serve sei perdente

3. Se hai delle idee tue sei rivoluzionario

4. Se hai sensazioni paranormali sei pazzo.

Già negli anni Settanta Willis W. Harman, direttore del Centro per gli Studi di Politica Sociale all’Istituto Stanford, parlando della necessità di adeguarsi al modello di vita olistico, dichiarava: “E’ stato nel nome della scienza che le basi trascendentali dei valori umani si sono via via erose, lasciando gli USA e le nazioni progredite prive di una guida che non fosse la crescita a tutti i costi, che ci ha condotti all’attuale crisi sociale ed ecologica.

Così quando i fenomeni della ricerca psichica sfidano, come stanno facendo, il paradigma scientifico dominante in realtà affrontano anche il paradigma sociale dominante. Se diverrà dominante il nuovo paradigma collegato al fenomeno della ricerca psichica avremo lo spostamento da un orientamento per lo sviluppo materiale a una società basata sull’apprendimento e la programmazione guidata da un’etica ecologica ed autorealizzativa lo sviluppo di una scienza aperta rivolta verso l’esplorazione delle esperienze soggettive; l’emergenza della corporazione come principale forma istituzionale in cui gli individui potranno ricercare l’autorealizzazione con basi di legittimità radicalmente nuove; l’adozione di una politica della piena occupazione, basata sul bisogno umano di una realizzazione nel lavoro; l’assunzione dell’educazione come processo vitale intimamente collegato al lavoro e non andare incontro alle richieste di un sistema economico intossicato dal proprio sviluppo”.Nella rivoluzione scientifica-filosofica-culturale in atto, si delinea oggi una nuova connotazione sociale, simile a quella della lotta contro la povertà e la fame delle più grandi rivoluzioni popolari.

Siamo di fronte alla presa di coscienza della gente comune, che da tempo ormai ha cominciato a scegliere con quali medici e con quali medicine curarsi, (in Italia sopportandone i costi, poiché il sistema sanitario vigente non dà possibilità di scelta, né rimborsi mutualistici), adottando sempre di più la medicina e le tecniche naturali ed energetiche. E che oggi comincia a dover combattere anche per il diritto di scegliere il cibo con cui nutrirsi, per salvaguardare la propria salute e la propria sopravvivenza.

Qualcosa nel modello meccanicistico sta già cambiando.

Si, la nuova rivoluzione è in atto e fermarla significa condannare il nostro futuro.

Articolo pubblicato su “La critica sociologica” periodico trimestrale a cura di Franco Ferrarotti, N. 133 Primavera 2000 Febbraio Aprile

(25) Willis W. Harman, rif. Su “Esplorazioni psichiche in USA” di Edgar D. Mitchell, vol. II, Edizioni Meb Torino 1975

(22) R. D. Laing: rif. F. Capra in “La rete della vita”, Rizzoli 1997 ed. Sansoni 1998

(23) Fritjof Capra: “La rete della vita”, Rizzoli 1997 ed. Sansoni Editore 1998 e 1996 Doubleday – Anchor Book, New York

(24) “The Mail on sunday”: articolo di Chrisopher Leake e Lorraine Fraser, Londra 31.1.1999 – Nature: vo1.39777, 18.2.1999, sito web del Rowett Research Institute: www.rri.sari.ac.uk Nexus, edizione italiana, n.24, rubrica “deBriefing”

(25) Willis W. Harman, rif. Su “Esplorazioni psichiche in USA” di Edgar D. Mitchell, vol. II, Edizioni Meb Torino 1975

Questi articoli sono stati pubblicati nel testo:

Il Libro di Totem

di G. Medail

La popolare trasmissione radiofonica amica di chi ama la conoscenza


UMBERTO DI GRAZIA, il rabdomante del passato

Fenomeni Psichici: quale futuro per chi cerca di capire

 

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