Giuramenti della Sapienza Antica
L’essere vivente è in una posizione sinergica tra cielo e terra: assorbitore e, lui stesso, emanatore d’energia; ma il cattivo uso del pensiero, la perduta conoscenza di alcune posizioni del corpo, i vari tipi di degrado, hanno rotto l’antico fluire armonico. Riscoprire questo dialogo ci avvicina sempre più a ritrovarci “navigatori” di spazi, tempi e conoscenze.
Umberto Di Grazia
Personalmente, vorrei vedere questi “Giuramenti” della Sapienza Antica, presenti in tutti gli ospedali e luoghi di cura…! E voi..? U.D.G.
GIURAMENTO DI MAIMONIDE:
“La tua eterna provvidenza mi ha designato a vegliare sulla vita e sulla salute delle Tue creature.
Possa l’amore per la mia arte sempre guidarmi, che nessuna avarizia o brama di ricchezza o sete di gloria o di grande reputazione possa occupare la mia mente, poiché i nemici della verità e della filantropia potrebbero facilmente ingannarmi e rendermi dimentico del mio nobile fine di far del bene ai Tuoi figli.
Che io possa vedere nel paziente nulla al di fuori di un mio simile sofferente.
Dammi sempre forza, tempo e possibilità di correggere quello che ho appreso, di estendere il dominio del sapere, perché il sapere è immenso e lo spirito dell’uomo può estendersi all’infinito per arricchirsi ogni giorno con nuove scoperte.
Oggi può scoprire i suoi errori di ieri e domani può ottenere una nuova luce su ciò di cui egli si ritiene sicuro di oggi.
Oh, Dio, Tu mi hai designato a vegliare sulla vita e la morte delle Tue creature. Eccomi pronto per la mia vocazione ed ora rivolgo a Te la mia preghiera.”
GIURAMENTO DI IPPOCRATE:
“Giuro su Apollo medico e su Asclepio e su Igea e su Panacea e sugli dei tutti e le dee, chiamandoli a testimoni, di tener fede secondo le mie forze e il mio giudizio a questo giuramento e a questo scritto.
Riterrò chi mi ha insegnato quest’arte pari ai miei stessi genitori, e metterò i miei beni in comune con lui, e quando ne abbia bisogno lo ripagherò del mio debito e i suoi discendenti considererò alla stregua dei miei fratelli e insegnerò loro quest’arte, se desiderano apprenderla, senza compensi, ne’ impegni scritti; trasmetterò gli insegnamenti scritti e verbali e ogni altra parte del sapere ai miei figli, così come ai figli del mio maestro e agli allievi che hanno sottoscritto il patto e giurato secondo l’uso medicale, ma a nessun altro.
Mi varrò del regime per aiutare i malati secondo le mie forze e il mio giudizio, ma mi asterrò dal recar danno e ingiustizia. Non darò a nessuno alcun farmaco mortale, neppure se richiestone, ne’ mai proporrò un tale consiglio, ugualmente non darò alle donne pessari per provocare l’aborto. Preserverò pura e santa la mia vita e la mia arte. Non opererò neppure chi soffre di mal della pietra, ma lascerò il posto ad uomini di questa pratica.
In quante case entrerò, andrò per aiutare i malati, astenendomi da recar volontariamente ingiustizia e danno, e specialmente da ogni atto di libidine sui corpi di donne e uomini, liberi o schiavi.
E quando vedrò e udirò esercitando la mia professione, e anche al di fuori di essa nei miei rapporti con gli uomini, se mai non debba essere divulgato attorno, lo tacerò, ritenendolo alla stregua di un sacro segreto.
Se dunque terrò fede a questo giuramento e non vi verrò meno, mi sia dato di godere il meglio della vita e dell’arte, tenuto da tutto e per sempre in onore. Se invece sarò trasgressore e spergiuro, mi incolga il contrario di ciò.”
Leggi anche >>L’Universo è cosciente?