8 Agosto 2018
Traduzione a cura della redazione di coscienza.org – Marisa Menna
Mentre gli esseri umani immettono quantità sempre maggiori di anidride carbonica nell’atmosfera il pianeta diventa sempre più caldo. Per risolvere questo problema, la stragrande maggioranza dei governi mondiali ha accettato di ridurre o eliminare le proprie emissioni di CO2 per evitare che la temperatura media globale aumentasse di più di qualche grado. Ma secondo una nuova ricerca non dobbiamo preoccuparci solo delle emissioni.
La Terra è un sistema molto complesso e cambiare una cosa può avere ripercussioni su un intero continente e piccoli cambiamenti possono avere impatti estremi difficili da prevedere. Un gruppo di ricercatori ha scoperto che in futuro un certo numero di regioni sulla superficie della Terra potrebbe finire per rilasciare gas serra con conseguenze climatiche dannose.
La ricerca pubblicata negli Atti della National Academy of Sciences delinea una serie di scenari in cui una piccola quantità di riscaldamento potrebbe portare a ulteriori eventi di riscaldamento. I ricercatori ipotizzano che l’aumento anche solo di due gradi potrebbe essere sufficiente.
Lo studio ha esaminato dieci degli habitat più vulnerabili della Terra, tra cui la foresta pluviale amazzonica, le calotte polari, la foresta boreale e il fondo oceanico. Queste regioni svolgono un ruolo vitale nel raccogliere e catturare l’anidride carbonica dall’atmosfera. Tuttavia, i ricercatori hanno scoperto che l’aumento delle temperature minimo in queste regioni, chiamati “pozzi di carbonio” in linguaggio scientifico, potrebbe potenzialmente trasformare questi pozzi di carbonio in rubinetti di carbone.
L’aumento delle temperature può innescare massicci decessi in luoghi pieni di vita, come gli oceani o le foreste tropicali e boreali. Quando la vita vegetale e animale in queste regioni si decompone, rilascia CO2 immagazzinata nell’atmosfera.
Nell’Artico e nell’Antartico, il riscaldamento può portare allo scioglimento del permafrost, rilasciando anidride carbonica congelata da millenni.
La cosa importante da comprendere è che l’aumento delle temperature potrebbe innescare cambiamenti che portano a temperature ancora più calde, creando un preoccupante ciclo di feedback.
Il risultato finale non è necessariamente un effetto serra, ma qualcosa chiamato “serra terrestre”, dove le temperature si stabilizzano di quasi dieci gradi Fahrenheit più calde di adesso. Ciò potrebbe portare all’ innalzamento di circa 150 piedi del livello del mare accompagnato da disastri naturali, siccità, inondazioni.
Anche se riducessimo drasticamente le emissioni di carbonio per raggiungere gli obiettivi internazionali, queste emissioni naturali di CO2 potrebbero ugualmente verificarsi.
Fonte: www.popularmechanics.com