dallo SchwartzReport del 09 febbraio 2010

Chiunque abbia mai conosciuto qualcuno che abbia perso un arto e sofferto di questo tipo di dolore sa quanto sia importante questo problema.

Science Daily / University of Liverpool (UK)

Gli scienziati dell’Università di Liverpool hanno scoperto che il trattamento del sistema immunitario dei pazienti che soffrono della Sindrome del Dolore Locale Complesso (CPRS) induce una significativa riduzione del dolore.

La CPRS è una condizione di dolore cronico inspiegabile che si sviluppa di solito dopo una lesione o un trauma a un arto, e continua dopo che la ferita è guarita. La CPRS di tipo I – in passato nota come Distrofia dei Riflessi Simpatici – può comparire dopo qualsiasi tipo di infortunio. La CPRS di tipo II, precedentemente chiamata Causalgia (termine coniato durante la Guerra Civile Americana quando fu diagnosticata per la prima volta), si presenta in seguito al danneggiamento parziale di un nervo. In alcuni casi il dolore può essere così forte da portare i pazienti a richiedere l’amputazione, solo per poi ritrovare il dolore nel moncone.

Il dolore nella CPRS può diminuire entro un anno dalla ferita, ma se non si verificano cambiamenti dopo 12 mesi (CPRS che si protrae per lungo tempo), esso spesso non migliorerà affatto. CPRS estese nel tempo colpiscono circa 1 persona su 5.000 nel Regno Unito.

Il team dell’Istituto per la Ricerca del Dolore ha scoperto che una singola infusione endovena a basso dosaggio di Immunoglobina (IVIG) riduce significativamente il dolore in circa il 50 percento dei pazienti trattati, con pochi effetti collaterali. Il sollievo dal dolore è durato circa 5 settimane. I risultati di questo studio potrebbero cambiare il futuro trattamento dei pazienti con CPRS, e avere un impatto sulla ricerca di altre aree colpite da forte dolore cronico. La terapia con Immunoglobulina endovena per la CPRS non è al momento disponibile attraverso il Sistema Sanitario Nazionale.

Nonostante la causa della sindrome sia sconosciuta, i fattori principali includono la ferita o il danno al tessuto fisico. Cambiamenti nel modo in cui i nervi inviano messaggi al cervello riguardo al dolore possono verificarsi nell’area ferita, questi cambiamenti possono poi portarne ulteriori nei nervi della spina dorsale e del cervello. Si pensa che tutte queste mutazioni abbiano un ruolo nella causa e nel prolungamento della condizione. Le cure con medicine convenzionali non hanno effetto, o presentano pesanti effetti collaterali.

Il Dr. Goebel, docente universitario in Medicina del Dolore, spiega: “Nella CPRS, il reale effetto di questo trattamento in clinica può rivelarsi anche piu’ importante di quello che abbiamo visto finora, in quanto l’infusione di Immunoglobulina può essere fornita ad alti dosaggi, e trattamenti reiterati potrebbero avere ulteriori effetti. La terapia con Immunoglobulina viene di solito ripetuta ogni quattro settimane e stiamo lavorando per sviluppare modi in cui i pazienti possano gestire il trattamento a casa propria”.

“Ci si aspetta che la scoperta abbia un reale impatto sul trattamento di altre condizioni di dolore cronico inspiegabili; se una condizione di dolore può effettivamente essere trattata con un immunostimolante, è possibile che altre tipologie possano rispondere altrettanto positivamente“.

Fonti: Andreas Goebel, Andrew Baranowski, Konrad Maurer, Artemis Ghiai, Candy Mccabe, and Gareth Ambler. Intravenous Immunoglobulin Treatment of the Complex Regional Pain Syndrome: A Randomized Trial. Annals of Internal Medicine, 2010; 152: 152-158 DOI: 10.1059/0003-4819-152-3-201002020-00006.

Un ringraziamento a Sam Crespi.

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