dallo SchwartzReport del 30 ottobre 2010

Traduzione a cura di Erica Dellago e Clea Nardi

Mail (U.K.)

E’ stato sviluppato un sistema che un giorno potrebbe consentire agli scienziati di registrare i sogni delle persone.

Con una svolta significativa che permetterebbe ai ricercatori una comprensione unica della mente umana, è stato progettato un registratore di sogni in grado di interpretare dati elettronici.

Esperimenti in cui i volontari avevano elettrodi impiantati chirurgicamente nei cervelli hanno finora permesso agli scienziati di ‘leggere’ le loro menti, ha detto il dottor Moran Cerf.

Sottolineando inoltre: “Ci piacerebbe leggere i sogni delle persone. Sarebbe fantastico leggere la mente delle persone che non possono comunicare, come coloro che sono in coma..”

Nei test su 12 pazienti epilettici, gli elettrodi hanno registrato l’attività dei neuroni nella parte del cervello chiamata lobo temporale mediale, che svolge un ruolo nella conservazione della memoria.

Con la pratica, i volontari sono stati in grado di controllare la comparsa di immagini ‘ibride’, costituite da due immagini sovrapposte.
Su richiesta, essi riuscivano rapidamente a far apparire gradualmente o far dissolvere un’immagine specifica, come quella di Marilyn Monroe o l’ex presidente George Bush.

Durante i test ogni paziente ha elaborato una strategia personale per far apparire le immagini giuste.
Alcuni semplicemente pensavano alla foto, mentre altri ripetevano il nome dell’immagine ad alta voce o ne fissavano un particolare aspetto.

Tutti i partecipanti hanno appreso velocemente il compito e avuto successo in circa il 70 percento dei tentativi.
Il Dr. Cerf, del California Institute of Technology, che ha lavorato alla ricerca riportata oggi sulla rivista Nature, ha detto: “I pazienti hanno chiaramente trovato questo compito molto divertente non appena hanno iniziato a sentire di poter controllare l’ambiente che li circondava con la sola forza del pensiero.

“Erano incredibilmente entusiasti di provare cose nuove e di sperimentare i limiti dei ‘pensieri’ che permettevano loro di attivare le cose nell’ambiente circostante.”

Gli scienziati, in passato, avevano già usato l’attività neuronale del cervello per controllare un cursore sullo schermo di un computer.

Questo risultato era stato raggiunto anche dal Caltech team: pensando a singole immagini, i volontari erano stati in grado di muovere un cursore su e giù e anche di giocare un gioco su un computer.

Ma il Dr. Cerf ha detto che il team ha voluto fare un passo avanti e ‘sfruttare la competizione per l’attenzione tra i pensieri che corrono nelle nostre menti’.

L’esperimento sulle immagini ‘ibride’ ha fatto proprio questo – permettendo a due immagini mischiate di competere per il dominio nei cervelli dei volontari.

Ad ogni sessione, è stato chiesto a ciascun partecipante di ‘mettere a fuoco’ una particolare immagine e ‘sfocarne’ un’altra ‘distraente’ in competizione.

Anche nei casi in cui l’immagine ‘distraente’ riusciva ad arrivare al suo 90%, i volontari sono stati in grado di trattenerla nella loro mente e ‘rimandarla indietro’, ha detto il Dr. Cerf.

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