Gli uomini con il viso più tondo risultano essere più aggressivi.
Uno studio sugli atleti ha dimostrato che gli uomini con il viso tondo tendono ad essere più aggressivi.
L’ormone sessuale maschile del testosterone conferisce ai volti una forma più circolare e, recentemente, alcuni scienziati hanno cercato di capire se tale caratteristica è collegata anche al comportamento.
Un’équipe di studiosi canadesi , dopo aver messo sotto osservazione 90 giocatori di hockey su ghiaccio, ha rilevato che quelli con il volto più tondo risultavano essere più aggressivi.
Justin Carre e la Prof. Cheryl McCormick della Brock University dell’Ontario affermano che, per quanto riguardava gli hockeisti maschi che giocavano sia a livello universitario che a livello professionistico, la forma del volto era collegata in maniera statisticamente significativa ai minuti di gioco falloso di ogni singola partita.
I giocatori incorrevano in punizione e rigori in seguito a comportamenti violenti tipo colpi con la mazza, gomitate, trattenute e risse.
Non è stato invece rilevato nelle donne un collegamento tra la forma del volto e l’aggressività.
La prof. McCormick afferma che la struttura del volto costituisce un’indicazione che può permetterci di capire quanto un uomo tenderà ad essere aggressivo se messo in una situazione di competitività .
Quindi, sarebbe possibile predire, con una certa precisione, il comportamento di un uomo sulla base dei tratti del suo volto.
“Se i volti degli uomini ci forniscono suggerimenti riguardo il loro potenziale in termini di aggressività , allora è probabile che gli altri individui sappiano cogliere questi suggerimenti, anche se solo a livello del subconscio “.
Ecco i risultati pubblicati negli Atti della Royal Society : le Scienze Biologiche suggeriscono che l’evoluzione abbia potuto plasmare la forma dei volti allo scopo di segnalare l’inclinazione verso determinati comportamenti aggressivi : i nostri antenati che non coglievano sui volti tali segnali di avvertimento potrebbero aver scoperto, a proprie spese , di avere a che fare con individui instabili e violenti.
Una teoria in particolare afferma che il testosterone è responsabile dello sviluppo dei lineamenti marcati : fronti e mascelle prominenti, voci profonde e altre caratteristiche virili; allo stesso tempo però abbasserebbe il sistema immunitario del corpo umano; in realtà quindi solo i cosiddetti uomini di “ Alta qualità” ( cioè coloro che posseggono un patrimonio genetico vigoroso e sano ) possono permettersi il lusso di mostrare queste peculiarità da macho.
Tuttavia il testosterone non influenza solo l’aspetto fisico; una vasta gamma di studi meno recenti ha mostrato che il livello di questo ormone , oltre all’aggressività , influenza il comportamento.
Per esempio, le donne giudicano il grado di interesse di un uomo per i bambini osservandone i tratti del volto: riescono così a prevedere la sua reale propensione nei confronti dei più piccoli: volti maschili con tratti più femminili vengono considerati dalle donne come più affidabili.
Le persone hanno anche mostrato una certa precisione nell’identificare i “truffatori” osservandone l’aspetto, questo durante un gioco nel quale si era idealizzato il concetto di collaborazione.
Secondo gli scienziati i risultati degli studi suggeriscono che gli individui possono giungere a delle precise conclusioni riguardo la personalità e le inclinazioni comportamentali degli altri, questo grazie all’osservazione di certi segnali che appaiono sui volti degli esseri umani.
Comunque già esisteva nella storia una lunga tradizione di tentativi atti a comprendere la personalità di un individuo osservandone l’aspetto esteriore.
Il Museo del Crimine di Scotland Yard nel centro di Londra possiede più di 30 calchi, che riproducono i busti degli assassini che furono impiccati nella prigione di Newgate durante il 19° secolo. I calchi perorano la teoria “ scientifica “ del tempo: la frenologia, in base alla quale la forma della testa è in relazione con la personalità ed il comportamento criminale di un individuo.
I frenologi credevano che il cervello umano fosse formato da diversi “organi cerebrali” ognuno dei quali rappresentava un tratto della personalità di un individuo.
Si credeva che la loro misura influenzasse le inclinazioni di una persona: ciò era dimostrato dai “rigonfiamenti” della calotta cranica. Questa teoria, ormai bollata come pseudoscientifica, veniva utilizzata per supportare l’idea in base alla quale alcuni individui potevano essere identificati in quanto considerati “criminali per nascita”.
Eppure la ricerca attuale ci mostra che l’aspetto esteriore potrebbe rivelarci più di quanto si possa pensare. La prof. McCormick ci dice che, di fatto, gli individui esprimono rapidamente dei giudizi basandosi sull’aspetto esteriore degli altri; inoltre è dimostrabile che i volti possono effettivamente fornire informazioni rilevanti; a questo punto, secondo McCormick, sarà affascinante constatare quanto i giudizi espressi in seguito all’osservazione dei volti siano davvero precisi.
“Pur prendendo le distanze dalla frenologia , non possiamo del tutto ignorarla”.
Tratto da: SchwartzReport del 20 Agosto 2008