Schwartz Report, 29 settembre 2009
“Agence France-Presse” (Francia)
Traduzione a cura di Paola M.
Un lento passo in avanti, seppur non adeguato alla sfida ma pur sempre orientato nella giusta direzione. Prevedo che assisteremo al blocco da parte dei repubblicani e ai loro tentativi di sabotare ogni sforzo compiuto per la creazione di una legge efficace.
BANGKOK – Gli USA hanno confermato il loro impegno a firmare il trattato mondiale per la salvaguardia del clima lunedì, mentre si intensifica la pressione affinché Washington assuma un ruolo nelle negoziazioni riprese sulla bozza del testo, che è oggetto di dibattito.
“Vogliamo essere parte di un nuovo accordo”, ha dichiarato Jonathan Pershing, capo della delegazione americana per le negoziazioni delle Nazioni Unite riguardanti il cambiamento climatico, mentre gli incontri a Bangkok sono cominciati nel timore che il patto possa giungere a un punto morto.
Queste conferenze sono le penultime prima del regolamento di conti che avrà luogo a Copenhagen alla fine dell’anno, quando 192 paesi dovranno trovare un accordo su un trattato volto a risolvere il problema dei gas serra dopo il 2010, quando starà per scadere l’attuale Protocollo di Kyoto.
La prossima settimana, gli USA – che hanno firmato l’accordo di Kyoto, vedendoselo successivamente bocciare dal Congresso – dovrebbero introdurre al Senato una nuova legge sul cambiamento climatico e sull’energia che, però, si teme non passerà a Copenhagen.
“Stiamo attendendo di conoscere quale posizione assumerà l’amministrazione americana”, ha affermato lunedì Yvo de Boer, responsabile delle Nazioni Unite per le questioni legate al clima.
“Riuscirà a prendere posizioni, prima che la legge passi o meno al Senato?”
In occasione di una conferenza sul clima organizzata dalle Nazioni Unite a New York la scorsa settimana, il presidente Barack Obama ha dichiarato che gli Stati Uniti sono “determinati” ad agire contro il surriscaldamento del Pianeta, ma ha anche preannunciato una negoziazione difficile al vertice di Copenhagen.
Senza nominare l’amministrazione Bush, che è stata più volte condannata per non aver intrapreso alcuna azione propositiva in merito al problema del cambiamento climatico, Obama ha affermato che il suo governo ha espresso un “riconoscimento storico” sull’esigenza di intervenire in rappresentanza del popolo americano.
Mentre l’Unione Europea, dal valore di partenza del 1900 avrà raggiunto entro il 2020 un taglio del 20% sulle emissioni di gas, e il Giappone del 25%, gli USA finora hanno raggiunto l’equivalente del 4% dell’obbiettivo previsto.
Ma Pershing ha dichiarato ai giornalisti che gli USA sono “attivamente impegnati nella preparazione di un accordo a cui potranno prendere parte”.
“Credo che dovremo condurre una politica interna piuttosto aggressiva per spingere il Congresso all’azione” ha detto, spiegando che “invece che iniziare dagli accordi internazionali, stiamo incominciando da quelli nazionali”.