The Huffington Post, 25 febbraio, 2008
Articolo segnalatoci dal prof. Ezio Gagliardi
Dopo aver insistito per molti anni sul fatto che non ci sarebbero prove di un collegamento diretto tra i vaccini e l’insorgere dei disordini dello spettro autistico (ASD, autism spectrum disorder), il governo americano ha riconosciuto con “discrezione” presso la Corte Federale un caso di autismo causato da vaccino.
L’ammissione senza precedenti risale al 9 novembre.
La denuncia, una tra i 4.900 casi di autismo attualmente pendenti presso la competente Corte federale, è stata riconosciuta da Peter Keisler, Assistant Attorney General e altri ufficiali del dipartimento di giustizia. Il Ministero della sanità e dei servizi umani, è attualmente “imputato” per tutti i casi di competenza della Vaccine Court.
La denuncia contro il governo, relativa ai vaccini contenenti mercurio, considerati causa dell’autismo, è considerata uno dei tre “casi dimostrati” della teoria dell’autismo collegato al thimerosal attualmente sottoposta all’analisi degli esperti della Corte federale.
Dopo aver riesaminato il caso, il personale medico della HHS Division of Vaccine Injury Compensation (DVIC), avrebbe concluso che “il risarcimento è adeguato”.
I medici hanno ammesso che la bambina, esaminato nei primi 18 mesi di vita, era normale e godeva di ottima salute prima di ricevere i vaccini contro nove diverse malattie (due dei quali contenenti thimerosal).
Dopo alcuni giorni la bambina avrebbe cominciato a peggiorare mostrando una serie di disturbi che in pochi mesi avrebbero evidenziato i sintomi dell’autismo, tra cui, l’assenza di risposta alle istruzioni di tipo verbale, perdita delle abilità linguistiche, mancanza di contatto visivo, perdita di “contatti umani”, insonnia, urla continue e “la continua osservazione delle luci fluorescenti durante le visite mediche”.
A distanza di sette mesi dal vaccino, alla paziente fu diagnosticata dal Dr. Andrew Zimmerman, primario neurologo presso la Kennedy Krieger Children’s Hospital Neurology Clinic, una “encefalopatia regressiva (malattia cerebrale) accompagnata da persistenti disordini dello spettro autistico”. La bambina presentava i sintomi ufficiali dell’autismo stabiliti dal Diagnostic and Statistical Manual for Mental Disorders (DSM-IV).
Il governo sostiene che la bambina presentava un disordine mitocondriale preesistente che sarebbe stato poi “aggravato” dalle iniezioni del vaccino somministratole il 19 luglio 2000 e che sarebbe poi sfociato nella diagnosi di ASD. Il preesistente disordine mitocondriale l’avrebbe predisposta a dei deficit nel metabolismo energetico delle cellule, manifestandosi successivamente come encefalopatia regressiva e poi come sintomi di autismo.
Questa dichiarazione rappresenta indubbiamente una notizia positiva per la ragazza e la sua famiglia, che finalmente potrà vedersi risarcita. Tuttavia, la stessa notizia non sembra avere la stesso effetto sicuro sul dibattito tra vaccini e autismo e, in generale, per il dibattito per la salute pubblica.
La concessione da parte del governo, infatti, più che fornire delle risposte ha sollevato molte domande.
1) Esiste un collegamento tra vaccini, disordini mitocondriali e una diagnosi di autismo, almeno in alcuni casi?
I mitocondri sono delle piccole sacche all’interno delle cellule il cui compito consiste nel trasformare il cibo in energia elettrica, in parte attraverso un complesso processo definito “fosforilazione ossidativa”. Se questo processo viene compromesso, subentra il disordine mitocondriale.
La bambina, in questo specifico caso, presentava numerosi marker di disordine mitocondriale, confermato da una biopsia muscolare. Il disordine mitocondriale è spesso caratterizzato da letargia, scarso tono muscolare, digestione difficile e problemi intestinali: alcuni di questi problemi sono stati diagnosticati a molti bambini con diagnosi di autismo.
I disordini mitocondriali sono attualmente considerati il più comune disturbo associato all’ASD. Diversi articoli giornalistici hanno evidenziato come una quantità di casi di autismo compresa tra il 10% e il 20% possa essere accompagnata da disordini mitocondriali, diventando in tal modo segno caratteristico dei sintomi dell’ASD.
Un altro articolo, pubblicato sul Journal of Child Neurology, al quale ha collaborato il Dr. Zimmerman, ha posto l’attenzione sul fatto che il 38% dei pazienti del Kennedy Krieger Institute affetti da autismo, presentavano un marker di fosforilazione ossidativa e il 47% di essi anche un secondo marker.
Gli autori sottolineano che i “bambini con metabolismo energetico cellulare disfunzionale sono maggiormente soggetti alla regressione autistica tra i 18 e i 30 mesi di vita, se allo stesso tempo presentano anche delle infezioni o immunizzazioni”.
Un aspetto interessante del disordine mitocondriale nell’autismo consiste nel fatto che, con l’ASD, il disturbo mitocondriale sembra attenuarsi rispetto ai casi “classici” di disordine mitocondriale. Infatti, il disordine mitocondriale classico il più delle volte è ereditario, mentre nel disordine mitocondriale collegato all’autismo, esso non è riscontrato in altri membri della famiglia.
Intanto, una ricerca informale condotta su sette famiglie con bambini, i cui casi attualmente sono di competenza presso la Corte competente, ha evidenziato che tutti presentavano marker di disfunzione mitocondriale. In questi casi tutto mostra ciò che il governo già ammette: uno sviluppo normale, che in seguito al vaccino avrebbe causato una malattia immediata con declino rapido culminante nella diagnosi autistica.
2) Con 4.900 casi in corso e molti altri in arrivo, il governo ammetterà quelli nei quali sia evidente la presenza di un disordine mitocondriale? E, in caso negativo, la Corte concederà un risarcimento?
La Corte inizierà presto ad esaminare i 4.900 casi in attesa di processo. Cosa accadrà se una parte di questi casi riuscirà a dimostrare la presenza dello stesso disordine mitocondriale e la stessa serie di elementi riscontrati nell’unico caso finora riconosciuto? Il governo sarà obbligato a riconoscerli? Che impatto avrà tutto questo sull’opinione pubblica? E inoltre, il fondo per i danni causati dai vaccini, dispone di sufficienti risorse economiche per risarcire così tanti casi?
Questa la dichiarazione scritta di un portavoce della HHS:
“Le informazioni scientifiche relative alla dichiarazione che i vaccini causerebbero l’autismo sono state attentamente esaminate ma si è giunti alla conclusione che nulla proverebbe questa ipotesi. La conclusione è che non si può in alcun caso affermare che i vaccini possono essere alla base dell’insorgenza dell’autismo”.
3) Se il governo continua ad affermare che i vaccini non “causano” l’autismo, ma si limitano piuttosto ad aggravare una condizione che si “manifesterebbe” come autismo, qual è la differenza?
Per molte delle famiglie questa differenza puramente linguistica non ha alcuna importanza e se pure si trattasse solo di un caso di autismo “manifestato”, non varrebbe già la pena di renderlo noto pubblicamente?
Ciò su cui insiste il governo è che i vaccini si limitano a causare solo i sintomi dell’autismo e non la sua vera a propria diagnosi.
4) Se il governo afferma che questa specifica bambina NON è affetta da autismo, quanti bambini allora “simulerebbero” soltanto di esserne affetti?
È possibile che i casi etichettati come autismo sarebbero in realtà soltanto una precedente sindrome indefinita e solo somigliante alle caratteristiche dell’autismo?
A questo punto ci si chiede cosa sia effettivamente l’autismo. Il disordine è definito esclusivamente come un insieme di sintomi, e nient’altro. Presentare le caratteristiche dell’autismo corrisponde a esserne affetti. Tutto l’aspetto biologico alla base della malattia, resta ancora ampiamente sconosciuto.
Se, come sostiene il governo, questi bambini non sarebbero realmente affetti da autismo, bisognerebbe forse svolgere dei nuovi accertamenti?
5) La conclusione del governo su questo specifico caso, sarebbe quindi che il disordine mitocondriale di questa bambina sarebbe causato da una mutazione genetica, e non si sarebbe manifestato esplicitamente come “sintomi di autismo”?
Il governo ha notato che ci sarebbe stato solo un “cambiamento nucleotide” nel gene mitocondriale DNA T2387C, sostenendo che questa era una causa alla base delle sue caratteristiche manifeste di autismo.
Mentre è vero che alcune forme ereditate di disordine mitocondriale possono manifestarsi come ritardi comportamentali, queste forme sono collegate a delle mutazioni genetiche identificate, nelle quali non è coinvolto il gene T2387C. Poco, infatti, si sa circa la funzione di questo particolare gene.
Inoltre, non c’è nessuna prova che questa bambina, prima del vaccino, soffrisse di “disordine” di tipo genetico. Alcune forme di disturbi mitocondriali sono così lievi che chi ne è affetto non sa nemmeno di esserlo. Potrebbe quindi essere possibile che questa bambina avesse questo disturbo al momento del vaccino senza che nessuno lo sospettasse.
6) Quali sono le conseguenze per la ricerca?
Il caso solleva almeno due domande: quali sono le cause della disfunzione mitocondriale? Che tipo di responsabilità hanno i vaccini nell’aggravare la disfunzione fino al punto di arrivare alle “caratteristiche dell’autismo”?
Il disordine mitocondriale è causato da farmaci o altre tossine, come ad esempio l’uso del medicinale AZT. Se cosi fosse, l’esposizione ad altri tipi di medicinali o tossine (ad es. il thimerosal, il mercurio nei pesci, l’inquinamento dell’aria, i pesticidi, i virus vari) causerebbero in ugual modo sporadici casi di disordine mitocondriale nei bambini, mediante un simile meccanismo genotossico?
Tra i principali obiettivi dell’attacco cellulare da parte del mercurio ci sono i mitocondri e la morte delle cellule causata dal thimerosal è stata associata con la depolarizzazione della membrana mitocondriale, stando a quanto affermato dall’International Journal of Molecular Medicine, tanto per citarne uno.
Per quanto riguarda le sue cause, non dovrebbe forse l’HHS ricercare i meccanismi biologici secondo i quali i vaccini potrebbero peggiorare il disordine? Ancora non sappiamo di preciso cosa sia ad avere causato un peggioramento delle condizioni della bambina. Cos’è il thimerosal?
E, nel caso in cui il vaccino contribuisca a peggiorare il disordine mitocondriale, al punto da causare la manifestazione del’autismo, cos’altro potrebbe subire un analogo peggioramento (a livello genetico, o di allergie, ecc.)?
7) Quali sono le conseguenze per la medicina e la sanità pubblica?
Il governo dovrebbe forse approvare nuovi trattamenti per “i sintomi di ASD aggravati da disturbo mitocondriale?” È interessante come molti dei trattamenti applicati nel disordine mitocondriale (ad es. il coenzima Q10, la vitamina B-12, l’acido lipoideo ecc.) rientrano nei trattamenti alternativi utilizzati da molti genitori sui loro figli affetti da ASD.
8) Quali sono le conseguenze sul dibattito vaccino-autismo?
È ancora presto per dirlo ma si può supporre che tutta la situazione farà in modo che molti responsabili non potranno più affermare con assoluta certezza che non esiste alcun legame tra i vaccini e l’autismo.
È evidente che i funzionari del governo dovranno rivedere sia la loro strategia legale sia le loro campagne pubblicitarie.
9) Qual è a questo punto la verità?
La gente vorrà sapere cosa sta accadendo all’interno degli organi pubblici responsabili della sanità e pretendono delle risposte concrete.
Ma in questo straordinario caso c’è almeno un elemento fondamentale che emerge e che fortunatamente nessuno può cambiare: il governo statunitense risarcirà almeno un caso in cui una bambina, in seguito alla somministrazione di un vaccino, ha manifestato i sintomi dell’autismo e la sua conseguente diagnosi.
Questa, fino ad ora è la cosa più importante.