CLARA MOSKOWITZ, Staff Writer – LiveScience

SchwartzReport del 22.01.2008

Traduzione a cura di Daniela Rita Mazzella

JENEEN INTERLANDI – Newsweek

Quattro anni fa, mentre scavava nell’Artico Canadese, il paleontologo Neil Shubin scoprì il fossile di un pesce di 375 milioni di anni, che sembrava avere collo e mani. Si trattava di una prova evidente del passaggio dalla vita in acqua a quella sulla terra. Gli scienziati presentarono la scoperta come la loro risposta migliore fino ad ora al dibattito creazionista.

Ma mentre i titoli mondiali si stupivano all’idea che le nostre mani in qualche modo potessero discendere dalle dita dei pesci, Shubin iniziava a esplorare i resti anatomici delle nostre precedenti vite. Secondo lui, se discendiamo dai pesci, la forma del nostro corpo dovrebbe sembrare più contorta che razionale. Negli anni successivi, egli trovò prove evidenti a sostegno dell’ipotesi: le nostre vene serpeggiano in modo inefficiente, le nostre ginocchia cedono facilmente sotto il peso di corpi per cui non sono state progettate e i nostri cervelli sono goffi miglioramenti di modelli precedenti. “Trasformare un pesce in un essere umano è come trasformare un Maggiolino in un’automobile col motore truccato”, afferma Shubin. Nel suo nuovo libro, “Your Inner Fish”, Shubin spiega come una serie di condizioni mediche, dal singhiozzo alle malattie cardiache, rappresentano le conseguenze della nostra maldestra evoluzione. “La straordinaria mancanza di collegamento tra il nostro passato e il nostro presente umano mostra come i nostri corpi cadono in rovina in modo assolutamente prevedibile”, egli afferma. “Il nostro sistema circolatorio ne rappresenta un buon esempio”. Esso è stato progettato per l’attività, ma abbiamo lo stile di vita delle patate”.

La notizia positiva consiste nel fatto che la selezione naturale può ancora correggere alcune di queste inefficienze. Uno studio pubblicato dalle Accademie Nazionali di Scienze ha scoperto che non solo gli esseri umani sono ancora in evoluzione, ma lo noi stiamo facendo ad una velocità mai registrata in precedenza. “Se gli esseri umani fossero stati sempre sottoposti ad un’evoluzione così rapida, la differenza fra noi e gli scimpanzè sarebbe 160 volte più grande di quanto è effettivamente”, sostiene l’autore a capo dello studio, l’antropologo dell’Università dello Utah, Henry Harpending.

Le scoperte hanno rovesciato alcune ipotesi tradizionali sulle loro teste. Per decenni, i biologi hanno creduto che l’evoluzione umana abbia avuto una pausa circa 10.000 anni fa, quando l’inizio di agricoltura e tecnologia ci ha concesso un controllo senza precedenti sui nostri ambienti e ci ha reso responsabili del nostro personale destino. Ma, secondo Harpending, piuttosto che rallentare evoluzione, questi progressi hanno consentito all’umanità di accelerare. Con la migliore tecnologia, i nostri livelli sono passati dai milioni ai miliardi. Questo ci ha spinto a colonizzare molte e diverse regioni del mondo. Più persone significa più cambiamenti e più ambienti significa più cose a cui adattarsi. La migrazione verso l’emisfero settentrionale, ad esempio, ha favorito l’adattamento al clima freddo e minore pigmentazione di pelle per un miglior assorbimento della luce solare.

“La storia somiglia sempre più a un romanzo di fantascienza in cui i mutanti si sono presentati ripetutamente e hanno sostituito pian piano i normali umani, sopravvivendo meglio alla fame e alle malattie”, afferma il coautore dello studio Gregory Cochran. Ma ciò a cui la prossima generazione di mutanti assomiglierà nessuno può saperlo. Mentre Harpending e Cochran prevedono che il 7% di tutti i geni umani stia subendo una rapida evoluzione, sostengono che gli scienziati non possono sapere che cosa la maggior parte di quei geni faccia o in quale direzione si stiano spostando. Secondo loro, una scommessa sicura consiste nel fatto che persone provenienti da diverse regioni del mondo saranno meno uguali di quanto sono oggi. Mentre in Africa si stanno sviluppando i geni resistenti alla malaria, in Asia sono emersi geni che sopprimono gli odori del corpo e garantiscono capelli più folti. Intanto, in Europa, dove è diffusa l’industria lattiero casearia, si è sviluppata la capacità di digerire latte in età adulta, ma tale capacità deve ancora diffondersi in Cina e Africa. “Ci stiamo sviluppando gli uni lontani dagli altri”, sostiene Harpending.

Non è qualcosa di cui si ama parlare. “Quando si dice, – questo gruppo di persone è geneticamente diverso da quello – qualche gruppo elettorale potrebbe manipolare facilmente l’espressione per dire piuttosto, che – questo gruppo è geneticamente superiore a quello – afferma il neuroscienziato Bruce Lahn dell’università di Chicago. “Se ci stiamo sviluppando lontani gli uni dagli altri, è perché ogni popolazione si adatta a un ambiente diverso, cosicché non è possibile fare un confronto”.

Nel tentativo di evitare questa controversia, Lahn sostiene che molti dei suoi colleghi hanno scelto di concentrarsi sulle nostre somiglianze genetiche dominanti piuttosto che esplorare la biologia delle nostre differenze. “Finalmente, i nostri centri di ragionamento svilupperanno più controllo sopra quelli emotivi”, dice Lahn. “Questo ci renderà esseri più razionali e tolleranti”. Sembra che abbiamo ancora molte squame di cui liberarci.

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