Il noto sensitivo Uri Geller, messo al bando dopo una campagna denigratoria e di screditamento a carattere mondiale, dimostra che l’integralismo non riesce comunque a tacitare i risultati della sana ricerca psichica …

Di Paola Giovetti

UriGellerAi primi di dicembre si è svolto a Basilea l’annuale congresso internazionale di parapsicologia organizzato dalle Società Svizzere di Parapsicologia (Basilea, Berna e Zurigo, che vanno miracolosamente d’accordo e collaborano molto intensamente) e dalla SPR (Society for Psychical Research) di Londra. Il congresso è a carattere monografico ed il tema di quest’anno era “la guarigione”.

A trattarlo è intervenuto un vasto stuolo di medici, psicoterapeuti, terapeuti dei più diversi indirizzi, medium, sciamani di tutto il mondo. Uri Geller ha tenuto una serata interamente dedicata a lui, rivelandosi ancora una volta grande sensitivo ed abilissimo showman.

A quanto si è potuto vedere, è più attivo che mai, sta benissimo ed è ancora in possesso di tutte le sue doti – che fra l’altro devono avere anche il merito di mantenerlo giovane, perché a 55 anni dichiarati (è del 1946) sembra ancora un ragazzino, tale e quale lo ricordiamo. Con queste sue doti l’israeliano Uri Geller è diventato ricchissimo: collabora infatti con una grande azienda che fa ricerche di petrolio e minerali e che, grazie a lui ed alle sue percezioni, risparmia tempo e denaro. Geller ha una percentuale su quanto viene individuato, così che ora ha un aereo personale, uno yacht, un palazzo presso Londra e così via. Il che significa che le doti ci sono, anche se sono state notoriamente molto discusse.

Nell’ambito della serata Geller ha fatto i consueti esperimenti di telepatia e piegamento di metalli che l’hanno reso famoso, ha indotto il pubblico a piegare chiavi e posate ed infine ha spiegato che quello cui oggi realmente tiene è insegnare alla gente ad usare le proprie doti psicocinetiche (la psicocinesi, come tutti sappiamo, è l’influsso della mente sulla materia, cioè l’energia che consente di piegare un metallo con la forza del pensiero) per curare ed autocurarsi.

Il suo ragionamento è semplice: se si può agire su una posata o far germogliare in pochi minuti dei semi (quest’ultima cosa però la fa soltanto lui) si potrà anche, indirizzando il pensiero nel modo giusto, agire sull’organismo e farlo funzionare meglio.

Geller ha spiegato anche, mostrando ritagli di giornali di tutto il mondo, che – concentrandosi su di lui, per esempio ponendo la mano sulla fotografia della sua mano – molte persone hanno finora ottenuto notevoli miglioramenti della propria salute. Si starebbe, cioè, ripetendo quello che avvenne negli anni Settanta con i piegamenti di metalli: ad ogni apparizione di Geller in televisione, la gente a casa propria piegava le forchette, rimetteva in moto gli orologi fermi, attorcigliava le chiavi, segno evidente che la psicocinesi è una dote molto diffusa.

Ora che è cresciuto ed ha acquisito una diversa visione del mondo, Geller vorrebbe dedicare il suo tempo e la sua energia a questo compito. Peccato che la sua partecipazione ad un convegno risulti proibitiva per noi italiani: la cifra che chiede, e che afferma di devolvere in beneficenza, è veramente al di sopra delle possibilità di qualunque manifestazione nostrana.

Aggiungo per altro che Geller è sempre Geller e vederlo all’opera è sempre una gran bella esperienza!.

Articolo pubblicato su:
LUCE ED OMBRA

Rivista trimestrale di parapsicologia e dei problemi connessi

Anno 101° – N. 4

Ottobre – Dicembre 2001

Le conclusioni, come al solito, le lasciamo ai nostri navigatori / ricercatori.

Buona ricerca!

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