Nasce negli oceani il “soffio del pianeta”, quella sorta di flebile rumore di fondo quasi impercettibile per l’orecchio umano, una vibrazione compresa tra i due e i sette millihertz, che pervade tutta la Terra. Lo hanno scoperto due geofisici americani dell’Università californiana di Berkeley, smentendo la convinzione precedente che identificava in una serie di grandi e piccoli terremoti la causa di questo “soffio”.
I due ricercatori, Junkee Rhie e Barbara Romanowicz del Laboratorio di Sismologia, hanno pubblicato il loro studio su Nature. Il “soffio” rappresenta da tempo un rompicapo per i ricercatori di tutto il mondo, perché la sua presenza e le sue caratteristiche ne fanno chiaramente il prodotto del rilascio di una notevole quantità di energia. Che però non si è riuscito mai a connettere con la presenza di terremoti, piccoli o grandi che siano. Per poter creare una vibrazione con queste caratteristiche, infatti, occorrerebbero ogni giorno terremoti con una magnitudo compresa tra 5,75 e 6. Nemmeno sommando assieme i piccoli terremoti quotidiani si arriverebbe a questo dato.
Anche la turbolenza atmosferica è stata invocata come causa di questo suono, ma non è stato possibile dimostrarlo.
Secondo i due ricercatori californiani, la spiegazione è invece non nella terra, ma nell’acqua. Il soffio si genererebbe infatti in due luoghi oceanici distinti: durante l’estate nell’Oceano Pacifico Settentrionale e durante l’inverno nell’Oceano Atlantico Meridionale. La loro ipotesi è che il soffio sia il prodotto dell’interazione tra l’atmosfera, l’oceano e i fondali oceanici. Probabilmente, scrivono Junkee Rhie e Barbara Romanowicz, il meccanismo è quello che porta alla “trasformazione dell’energia delle grandi tempeste in vibrazioni sonore prodotto dalle onde sul fondo marino a causa della sua topografia”. Il suono che nasce da qui si diffonde poi per tutto il pianeta.
29 settembre 2004
Redazione Lanci, Agenzia ZadiG-Roma