LA FORZA. Il potere dell’equilibrio e del coraggio
Quando la misura e la gentilezza si aggiungono alla forza,
quest’ultima diventa irresistibile.
Mahatma Gandhi
di Marisa Menna
La Forza è la Lama XI. Questa carta apre la seconda serie decimale. Un nuovo ciclo quindi, un nuovo inizio, ma sicuramente diverso perché ricco delle esperienze finora avute.
Molti sono gli schemi applicabili ai tarocchi che stabiliscono tra loro relazioni e significati e molte sono le rappresentazioni che hanno le carte e le innumerevoli simbologie al loro interno. Tra questi la Forza rappresenterebbe il Bagatto (Lama I) che è riuscito a realizzare integralmente il suo programma, la sua opera. Ha reso concreta la sua teoria ed è passando all’azione.
La carta della Forza segue subito dopo la carta della Ruota della Fortuna. È successiva a questa carta perché ottiene i poteri fisici, intellettuali e morali soltanto chi è riuscito a impugnare e a fare sua la manovella della Ruota della Fortuna, è riuscito cioè a entrare al centro del proprio fato decidendo di agire su di esso.
L’iniziato ha acquisito i poteri necessari per agire e modificare la realtà.
Secondo lo scrittore e studioso francese Antoine Court de Gébelin, le carte della Giustizia, della Forza, dell’Appeso e della Temperanza rappresentano le 4 virtù cardinali. Virtù che costituiscono i principi cardini per vivere correttamente la nostra esistenza, sfruttando al massimo le nostre potenzialità, perseverando nel nostro cammino, resistendo alle avversità e non sconfortandoci davanti alle difficoltà che la vita impone.
La Forza assicura fermezza, costanza e la certezza di avere capacità fisiche e morali per raggiungere i propri obiettivi.
Descrizione della carta
In questo arcano è rappresentata l’energia suprema. I due protagonisti sono una donna bionda e un leone che senza alcuno sforzo viene domato a fauci aperte.
La protagonista ha un cappello a forma di otto rovesciato, simbolo dell’infinito, simile a quello del Bagatto (I) ma più elaborato. Infatti il Bagatto ha la capacità di acquisire tutto ma può disporre della propria potenza solamente dopo essersi istruito e disciplinato. Nella carta della Forza la corona sul cappello lascia intendere che l’Iniziato è ormai padrone della materia bruta, il potere spirituale si può acquisire soltanto esercitandolo. E’ l’ideale che è possibile raggiungere qualunque obiettivo se vi è la volontà suprema.
La donna dominatrice è vestita con gli stessi colori della Papessa, la sua azione infatti è misteriosa e antica.
Il blu dell’abito esprime la natura femminile e la parte profonda, il mantello è rosso come la forza generatrice, le maniche dorate come lo spirito e il sole che trasmette l’energia per l’azione da compiere.
La cifra corrispondente di questa carta è l’11 che attraverso la riduzione teosofica (1+1=2) richiama proprio l’arcano della Papessa. Questa carta non solo ha molti collegamenti alle carte precedenti ma guarda anche oltre poiché è collegato con il mistero dell’Unione Divina, unione che avviene tra la donna domatrice degli istinti della belva.
Simbologia del numero Undici
Il numero Undici dona vita alla nuova serie decimale. Viene definito anche come il primo numero maestro.
L’Undici guida l’intelligenza dell’uomo ed è considerato il numero dei grandi talenti, dei grandi uomini e dei grandi geni. Il significato del numero è da rapportare a Giustizia e Potenza.
L’undicesima lettera nell’alfabeto ebraico è KAF e il suo significato è “Corona della salvezza, realizzazione”, proprio come la corona che troviamo sul cappello della donna che doma il leone.
È la totalità dello spazio intorno al cosmo, il campo di forza al di là di stelle e delle galassie e la capacità di essere sempre consapevoli del trascendente.
Simbologia della carta
Fra tutti gli animali presenti nei Tarocchi il leone, che troviamo anche nella carta del Mondo (XXI), è l’unico in grado di divorare un essere umano.
La donna che entra in armonia con lui rappresenta la dimensione più sublime dell’anima. La Forza svolge la sua azione a mani nude, con tutta se stessa grazie al temperamento, allo spirito e alle forze fisiche, senza fatica riesce a governare e dominare gli istinti della belva.
Astrologicamente la carta della Forza corrisponde alla vittoria della costellazione della Vergine (autunno) su quella del Leone (estate).
La donna raffigurata la osserviamo e sentiamo stabile, appoggiata solidamente a terra, estrae tutta la sua energia per aprire le fauci del leone senza alcuno sforzo. In questo istante la donna e la belva fanno parte l’uno dell’altra: i denti aguzzi dell’animale e le punte sul cappello come una corona sono gli stessi. In questo esatto momento l’intelletto ascolta l’istinto e viceversa, avviene una comunicazione circolare e unita, è il punto di unione tra il basso e l’alto, tra le energie istintive e quelle spirituali.
Questa carta annuncia che le forze brute devono essere trasformate in forza preziosa e funzionale per i nostri scopi di crescita, come il piombo deve essere e può essere trasformato in oro.
Il lavoro della coscienza passa prima di tutto attraverso il rapporto con le forze istintive. La Forza è l’inizio di un’azione o di un periodo della vita in cui sarà presente la creatività e l’istinto.
Diversi elementi la collegano all’arcano I (Il Bagatto). La prima carta della prima serie decimale è rappresentato dal Mago. Se guardiamo le due carte, l’una accanto all’altra, troveremo similitudini importanti. Uno fra tutti il grande cappello a forma di infinito con colori e a forma invertiti.
Il Mago e la Forza rappresentano i due inizi: il primo intraprende un’opera dedicata all’intelletto e alle emozioni per raggiungere la conoscenza, il secondo, è la presa di contatto con le energie istintive e animalesche, la voce dell’inconscio, la creatività che si adopera.
La Forza senza il Mago rischia di cadere nella passione o nella repressione, perché apporta entusiasmo e voglia di comprensione. Viceversa, il Mago senza la Forza è debole, rischia di entrare in un circuito chiuso di pensieri che lo portano ad ignorare la voce della profondità, resta fermo e senza alcuna volontà di agire.
Il Mago lavora dalla cintola in su, esercita le proprie azioni e la propria intelligenza sul tavolo con gli strumenti che ha a disposizione, la Forza lavora dalla cintola in giù, attraverso le forze più profonde e nascoste del suo essere.
La chiave religiosa e cabalistica di questa carta viene espressa in versi da Elifas Levi e definita come “Ricca in misericordia e potente nel punire”.
Nella rappresentazione che di Oswald Wirth questo arcano mette in luce l’esercizio della potenza femminile e non la potenza del fisico. Il Leone non è un animale malefico, è l’incarnazione di tutti gli istinti primordiali, della ferocia, della passione, del calore e dell’aridità estiva. Nel periodo zodiacale gestito dal Leone la vegetazione si inaridisce e tutto sembra essere bruciato. Il Leone ha istinto e forza, non a caso è il Re degli animali, lasciato a se stesso distrugge e divora, incarna tutte le virtù guerriere e di potenza.
L’animale feroce, che per ragionevolezza potrebbe rappresentare un pericolo, non viene ucciso ma domato. Dall’unione di queste due figure, donna e animale, nasce la vera Forza di agire. Il leone rappresenta una energia particolare e pericolosa, non deve essere distrutta ma utilizzata e gestita attraverso la trasformazione.
Colei che compie l’atto di domare il leone è l’Intelligenza. In questo personaggio si fondono due importanti figure l’Imperatrice e la Giustizia.
L’arcano XI ci insegna e ci sollecita ad accettare tutte le parti di noi stessi, soprattutto quelle più nascoste, e a tramutarle. L’alchimia ci insegna da sempre che il piombo può essere tramutato in oro.
La Forza non è un’atleta ma una donna che con semplicità e serenità doma un leone ruggente. Le passioni e gli istinti si devono sottomettere, domare e disciplinare nell’interesse della Grande Opera che deve poseguire.
Wirth ci ricorda che per agire nel momento opportuno bisogna disporre di energie accumulate e non disperderle inutilmente per azioni inutili.
La crescita, la spinta all’evoluzione non è un fatto circoscritto al cielo terrestre, né tantomeno al solo livello umano, ma è una realtà universale, cosmica: è una legge divina, che esprime il proposito e la volontà dell’Assoluto. Pertanto l’uomo si sente felice, armonico, gioioso solo quando si mette in sintonia con questa legge, con questa spinta, che tende a portarlo dall’incoscienza alla coscienza, dalla separazione all’Unità.
Nella raffigurazione di Aleister Crowley la lama XI non la troviamo con il nome di Forza ma con quello di Concupiscenza, perché ci spiega, non implica solo la forza, ma la gioia della forza esercitata, è l’estasi del vigore.
Anche qui il segno zodiacale corrispondente è quello del Leone governato dal sole. Questa carta è la più potente delle dodici carte zodiacali e rappresenta la fase più critica delle operazioni di magia e alchimia: l’atto del matrimonio, quello vero come accade in natura e non quello diretto dall’uomo.
Nella carta è illustrata una donna che cavalca una belva con più volti. Con la mano sinistra stringe le redini, richiamando la passione che li unisce nella mano destra tiene sollevata una coppa, quella del Sacro Graal.
Il tipo di energia presente è primitiva e creativa. Infatti sullo sfondo osserviamo 10 cerchi luminosi non ancora ordinati che rappresentano le Sephirot. Grazie alla potenza che si viene a creare dalla donna che doma la bestia e dalla loro unione, le 10 Sephirot si ordinano nel cielo, pronte con la loro energia a distruggere ricreare il mondo.
Interpretazione della carta
“Colui che desidera la conoscenza deve fare egli stesso gli sforzi iniziali per trovarne la sorgente, per avvicinarla,
servendosi delle indicazioni date a tutti,
ma che generalmente la gente non desidera vedere, né riconoscere.
La conoscenza non può venire agli uomini senza che essi facciano degli sforzi.”
Da Frammenti di un insegnamento sconosciuto di P. D. Ouspensky
Il primo lavoro da fare per quelli che vogliono crescere davvero è collaborare con la forza evolutiva, conoscere se stessi in profondità, liberarsi da tutti gli “io” costruiti e cercare di far affiorare il vero sé.
I punti principali di questa carta sono:
- La Dominazione degli istinti, con la vera forza viene esercitata l’influenza sull’animale;
- L’Unione dell’istinto e della ragione, senza alcuno sforzo.
Aprire la bocca della belva significa anche dare a lui il potere della parola, è magia pratica.
Nella Undicesima Tavola Smeraldina di Thot “La chiave del di sopra e del di sotto” è scritto:
“Volgete i vostri occhi verso l’alto, lasciate che la Luce riempia il vostro essere, siate sempre bambini della Luce. Solo sforzandovi potrete conoscere al di sopra, al livello dove la Luce è Una con il Tutto. Siate i maestri di tutto ciò che vi circonda. Non siate mai controllati dalle sì conseguenze della vostra vita. Quindi create scopi sempre più perfetti e col tempo sarete un Sole della Luce.
Liberatevi, lasciate che la vostra Anima si innalzi sempre più verso l’alto, libera dalle catene e dai legami della notte. Non guardate dentro l’oscurità.”
Questa carta è la forza oscura dentro di noi che risale verso la luce per aiutarci, invita a non rinunciare ai nostri scopi perché gli ostacoli possono essere superati.
Domina e coordina gli impulsi, è il trionfo dell’intelligenza sulla brutalità.
Le sue interpretazioni sono: virtù, energia, coraggio, calma, idee realizzabili, genio pratico, intelligenza che domina la materia, irresistibile potenza del pensiero destinata a trionfare su ogni brutalità.
Conclusioni
Rappresentare la forza con i lineamenti di una donna è una scelta apposita, precisa la natura del principio che il simbolo comunica. Non si tratta di una forza muscolare o bruta ma di una forza interiore e dolce.
L’azione della donna verso l’animale si attua senza alcuna arma per intimidire o far male.
Ha consapevolezza dei suoi sensi e della sua potenza per governare gli istinti più forti e nascosti, è sicura di sé..
La forza è il simbolo del trionfo dello spirito sul corpo, la vera crescita passa attraverso il controllo dei sensi.
Se la donna è forte per il fatto che riesce a compiere ciò che sta facendo senza aggredire l’animale, quest’ultimo è forte per accettare ciò che gli viene chiesto. Potrebbe far resistenza invece accetta e si abbandona. Entrambi gli elementi si trovano ad agire insieme, ognuno partecipa al completamento dell’opera. La forza dell’animale è l’umiltà. In questo equilibrio degli elementi nessuno dei due è superiore all’altro, la loro vera forza sta nel percepire l’altro.
Il primo lavoro da fare per coloro che vogliono ad un certo punto della loro esistenza “crescere” veramente, è collaborare con la forza evolutiva, dedicarsi allo sviluppo della coscienza, conoscere cioè se stessi in profondità, liberarsi da un eventuale “io” costruito e cercare far affiorare l’Io vero, il sé.
Non è un lavoro facile, ma è quello in cui viviamo, quello per cui il Sé si è incarnato e quindi prima o poi ci porterà alla realizzazione. Il motto di un vero studioso in campo esoterico è “Senza fretta, senza tregua”, ed è quello al quale tutti noi dobbiamo aderire, se vogliamo riuscire.
Non dovresti farlo infatti, perché mio alleato è la forza, ed un potente alleato essa è! La vita, essa crea ed accresce, la sua energia ci circonda e ci lega, illuminati noi siamo! Non questa materia grezza! Tu devi sentire la forza intorno a te, qui, tra te, me, l’albero, la pietra, dovunque! Si, anche tra la terra e la nave…
(Dal film Stars Wars)
BIBLIOGRAFIA
Chiavi Maggiori e Clavicole di Salomone, Elifas Levi, Edizioni Atanòr;
Dizionario dei Simboli dei Miti e delle Credenze, Corinne Morel, Giunti Editore;
Dogma dell’Alta Magia, Eliphas Levi, Edizioni Atanòr;
Esegesi sui Tarocchi, Leonardo Scotto Di Fraca;
Enciclopedia dei Simboli, Hans Biedermann, Garzanti;
Frammenti di un insegnamento sconosciuto, P. D. Ouspensky, Astrolabio-Ubaldini Editore;
I numeri sacri della tradizione pitagorica massonica, Arturo Reghini, Casa Editrice Ignis;
I Tarocchi, Oswald Wirth, Edizioni Meditarrenee;
Il castello dei destini incrociati, Italo Calvino, Oscar Mondadori;
Il gioco dei tarocchi, Antoine Court de Gébelin;
Il Simbolismo Ermetico, Oswald Wirth, Edizioni Mediterranee;
Il Tarocco, il simbolo, gli arcani, la divinazione, Joseph Maxwell;
Il Tarocco egizio, Aleister Crowley;
Introduzione allo studio del tarot, di Paul Foster Case;
L’Apprendista, di Oswald Wirth, Edizioni Atanor;
La simbologia massonica, Jules Boucher, Atanor;
La Via dei Tarocchi, Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa, Feltrinelli Editore;
Simboli della scienza sacra, René Guénon, Adelphi Editore;
Storia della Magia. Dalle origini ai giorni nostri. Richard Cavendish, Armenia Editore;
Tarocchi, A.E.Waite, Lo Scarabeo;
Tavole Smeraldine di Thot;
Tecniche dell’unione e del Risveglio®, di Umberto Di Grazia
The book of Symbol, Reflections on Archetypal Images, Taschen.
Leggi anche:
Tarocchi, I – Il Mago
Tarocchi, II – La Papessa
Tarocchi, III – L’Imperatrice
Tarocchi, IV – L’Imperatore
Tarocchi, V – Il Papa
Tarocchi, VI – L’Innamorato
Tarocchi, VII – Il Carro
Tarocchi, VIII – La Giustizia
Tarocchi, IX – L’Eremita