di Steve Hammons
14 Febbraio 2007
Questa settimana, la Marina militare statunitense ha annunciato che 30 delfini, e altri mammiferi marini, potrebbero essere usati per perlustrare la zona di Puget Sound nei pressi di Seattle per proteggere la base navale di Kitsap-Bangor da attività terroristiche.
I delfini e i mammiferi marini possono localizzare sott’acqua sub e oggetti di vario tipo e dare assistenza con una varietà addizionale di compiti.
Ma quali altri interessanti sviluppi sull’intelligenza dei delfini stanno emergendo, che coinvolgano anche affascinanti aspetti della coscienza umana?
All’interno di una bibliografia non più soggetta a segreto militare riguardante i rapporti del “Progetto STARGATE” sulle percezioni extrasensoriali (ESP), sulle ‘cognizioni anomale’ (anomalous cognition) e sulla ‘visione remota’ (remote viewing) si trova una ricerca intitolata “Un’Azione di Investigazione Remota con gli Animali Marini”
DELFINI E COGNIZIONE ANOMALA
È dagli anni sessanta che la Marina Militare statunitense sta lavorando con i delfini ed altri mammiferi marini. Queste creature sono state utilizzate diverse volte anche in zone di guerra e probabilmente per attività segrete.
I delfini, i leoni marini e altri animali vengono istruiti e coordinati dal Navy’s Marine Mammal Program presso lo Space and Naval Warfare Systems Center (SPAWAR) nella penisola Point Loma di San Diego, sede di molte attività della Marina Militare.
Sembra peraltro che i delfini e gli altri mammiferi marini abbiano imparato a comunicare e lavorare bene con la loro controparte umana.
Tra le varie operazioni, la Marina Militare ha condotto ricerche sull’intelligenza dei delfini e dei mammiferi marini e sulla loro percezione sonar (sonar-like perception). Tali animali sono stati anche oggetto di una ricerca inserita nel ‘Piano Programmatico per Fenomeni Mentali Anomali’, studio facente parte di investigazioni governative riguardanti la visione remota e la cognizione anomala.
Una bibliografia di documenti di ricerca non più soggetta a segreto militare stilata negli anni tra il 1976 e il 1990 include un rapporto intitolato “Un’Azione di Investigazione Remota con gli Animali Marini” redatto dal Dr. Edwin May e il Dr. Charles Pleass. Tale ricerca è stata condotta per conto dello Stanford Research Institute (SRI) International di Menlo Park in California.
Molte persone hanno sentito parlare dell’SRI relativamente al Progetto STARGATE, programma di ricerca sull’ESP, ora sempre più mirato sulle cognizioni anomale e sulle tecniche chiamate ‘visione remota’. A tale programma sono stati dati diversi altri nomi in codice negli anni ’70, ’80 e ’90.
La ‘visione remota’ è una combinazione di metodi di spionaggio (ESP sta per Espionage, spionaggio, ndt) ESP-tipo sviluppati dai militari e dalle agenzie dell’intelligence per acquisire informazioni e coadiuvare le attività di controspionaggio.
Il rapporto di ricerca che mette in relazione i ricercatori di visione remota con i mammiferi marini sembrerebbe mostrare un’associazione di cui molte persone sono già consapevoli e che altre trovano probabilmente affascinante.
Sviluppare capacità ESP negli essere umani è una cosa, esaminare la telepatia e altri tipi di cognizioni anomale in specie estremamente intelligenti come i delfini porta questa ricerca in direzioni molto interessanti.
INCONTRI DELFINI-ESSERE UMANI
Gente di diverse culture che ha vissuto vicino al mare e a contatto con i delfini e altri mammiferi marini ha avuto molto da raccontare. Leggende e tradizioni offrono storie affascinanti riguardanti i rapporti tra queste specie animali e l’uomo. Da sempre i delfini vengono visti come amici dell’uomo. Storie di esseri umani salvati in mare o guidati in mare dai delfini si ritrovano in molte culture.
Esistono molti aneddoti, antichi e recenti, riguardanti incontri importanti tra umani e delfini nonché autentiche esperienze personali di interazione uniche e significative con i delfini.
Molte persone hanno anche scritto circa l’esistenza di telepatia tra delfini e tra delfini e uomini ma, nonostante tali rapporti siano stati scritti da gente credibile, affidabile, vi è difficoltà o addirittura l’impossibilità di verificare scientificamente tali fenomeni.
JOHN C. LILLY – RICERCATORE SUI DELFINI
Molti scienziati si sono occupati di delfini, balene e altri mammiferi marini. Il più famoso è senz’altro John C. Lilly, M.D. (1915-2001).
Lilly era un fisico e psicanalista che si occupò di biofisica, neuroanatomia, neurofisiologia, teoria elettronica e dei computers. Si occupò anche della coscienza – e della coscienza dell’uomo e dei delfini.
Il film IL GIORNO DEL DELFINO del 1973 era basato sul lavoro di Lilly. George C. Scott ne fu il protagonista e assunse un carattere simile a quello di Lilly.
Il film STATI ALTERATI del 1980 era anch’esso basato sulla ricerca di Lilly sulla coscienza.
Spiegando la sua visione dei delfini, delle balene e di altri cetacei, affermava: “Essi (i cetacei) vivono sul pianeta con cervelli delle nostre dimensioni o più grande da 25 milioni di anni. Noi siamo qui con la nostra taglia attuale di cervello da circa due decimi di milioni di anni. Quindi vivono su questo pianeta da molti più anni di noi”.
Lilly ha scritto molti libri sulla coscienza e altri soggetti che sono stati letti da milioni di persone nel mondo. Tra questi troviamo ‘UOMO E DELFINO’ e LILLY SUI DELFINI: UMANI DEL MARE’.
Negli ultimi anni della sua vita Lilly visse a Maui, nelle Hawaii, occupandosi di ricerche sui delfini.
LA RICERCA CONTINUA
Sappiamo ora che i delfini hanno un largo cervello denso con impianti neurologici, comparabile al cervello umano.
Il funzionamento del cervello del delfino e il suo intero sistema neurologico è stato studiato a fondo.
La ricerca indica che queste creature sono estremamente intelligenti e potrebbero possedere dei poteri di percezione ancora non posseduti dagli esseri umani.
I ricercatori hanno presumibilmente scoperto molto di più di quello che il pubblico sa. Forse la ricerca dei dottori May and Pleass contiene importanti intuizioni sulla coscienza che potrebbero essere cruciali, essenziali in questo periodo.
Il rapporto uomo-delfino potrebbe essere un tipo di relazione tra specie con peculiarità uniche. Potrebbe insegnarci qualcosa proprio sugli esseri umani e i problemi da loro causati sulla Terra.
I delfini e i mammiferi marini che lavorano per la Marina Militare statunitense, vivono così vicini agli essere umani che potrebbe avere delle preziose intuizioni su di essi.
Forse dovremmo ascoltarli.
fonte: http://www.americanchronicle.com:80/articles/viewArticle.asp?articleID=20708