Vittoria monumentale per l’Oceano. La Norvegia sospende i piani per l’estrazione mineraria in acque profonde.
Traduzione a cura di Gabriella Modica
3 Dicembre 2024
Fonte: Commondreams.org – www.schwartzreport.net
Ecco altre buone notizie che influenzeranno il benessere dell’intera Terra. Brava Norvegia. Stephan Schwartz
Domenica scorsa sono stati bloccati i controversi piani della Norvegia di procedere con l’estrazione mineraria nelle acque profonde del vulnerabile Oceano Artico.
La pausa è stata ottenuta nel parlamento norvegese dal piccolo partito della Sinistra Socialista (SV), in cambio del suo sostegno all’approvazione del bilancio del governo per il 2025.
“Oggi si celebra una vittoria monumentale per l’oceano. Il partito è riuscito a bloccare il piano di concedere licenze di estrazione mineraria in acque profonde per l’estesa piattaforma continentale del paese nell’Artico, ha affermato Steve Trent, CEO e fondatore della Environmental Justice Foundation.
Questa decisione è una testimonianza del potere di un’azione politica coraggiosa e basata sui principi, ed è un momento da celebrare per i sostenitori dell’ambiente, gli ecosistemi oceanici e le generazioni future.
La Norvegia ha scatenato indignazione a gennaio quando il suo parlamento ha votato per consentire l’esplorazione mineraria in acque profonde in una fascia delle sue acque più grande del Regno Unito.
Gli scienziati hanno avvertito che l’estrazione mineraria dei fondali marini artici potrebbe disturbare ecosistemi unici di sorgenti idrotermali e persino portare all’estinzione delle specie prima che ci sia la possibilità di studiarle. Inoltre ciò metterebbe ulteriore pressione su tutti i livelli della vita dell’Oceano artico, dal plancton ai mammiferi marini, in un momento in cui stanno già risentendo degli impatti delle temperature crescenti e dell’acidificazione degli oceani dovuti alla combustione di combustibili fossili.
L’Oceano Artico è una delle ultime due frontiere incontaminate della terra e i suoi fragili ecosistemi sono già sotto stress significativo a causa della crisi climatica”, ha affermato Trent.
L’idea di sottoporre queste acque alla pratica distruttiva e inutile dell’estrazione mineraria in acque profonde era una grave minaccia, non solo per la vita marina che ne dipendeva, ma per la comunità globale nel suo complesso”.
A Giugno, la Norvegia ha annunciato che avrebbe concesso le prime licenze minerarie esplorative all’inizio del 2025. Tuttavia questa iniziativa è stata sospesa d’accordo con il partito SV.
Kirtsti Bersto, leader del partito ha affermato: “Ciò pone fine ai piani di avviare l’attività di estrazione mineraria in acque profonde fino alla fine del mandato del governo. Le prossime elezioni parlamentari in Norvegia si terranno a settembre, pertanto fino ad allora non verrà approvata nessuna licenza”.
La mossa arriva in un momento di diffusa opposizione all’estrazione mineraria in acque profonde in Norvegia e altrove. Un totale di trentadue paesi e 911 scienziati marini, hanno chiesto una moratoria globale sulla pratica. Più di 100 parlamentari dell’Unione Europea hanno scritto una lettera opponendosi specificamente ai piani della Norvegia e il WWF (Worl Wide Fund for Nature) ha intentato causa per fermarli.
“Questa è una grande e importante vittoria ambientale!” ha affermato Karoline Andaur, CEO del WWF-Norvegia, in una dichiarazione. SV ha fermato il processo di estrazione mineraria nei fondali marini profondi, dando alla Norvegia un’occasione unica per salvaguardare la sua reputazione oceanica internazionale e acquisire le conoscenze necessarie prima ancora di prendere in considerazione l’estrazione mineraria nell’ultima natura incontaminata del pianeta”.
Haldis TJeldflat Helle, attivista per la lotta all’estrazione mineraria in acque profonde presso Greenpeace Nordic, ha dichiarato: ”Dopo il duro lavoro di attivisti, ambientalisti, scienziati e pescatori, abbiamo ottenuto una vittoria storica per la protezione degli oceani, poiché il processo di apertura per l’estrazione mineraria in acque profonde è stato interrotto. L’ondata di proteste contro l’estrazione mineraria in acque profonde sta crescendo. Non lasceremo che questa industria distrugga la vita unica nelle profondità marine, né nell’artico, né in nessun altro posto”.
Tuttavia, le acque artiche della Norvegia non sono ancora del tutto sicure: il primo ministro laburista Jonas Gahr Stoere ha dichiarato domenica a tv2: “Si tratterà di un rinvio”.
Il governo ha affermato che altri lavori per avviare il processo di estrazione mineraria in acque profonde, come la stesura di regolamenti e la conduzione di indagini sull’impatto ambientale, andranno avanti. La Norvegia è attualmente governata dai partiti laburista e di centro. I due partiti in testa nei sondaggi per le elezioni di settembre, i conservatori e il Progress Party, sostengono entrambi l’estrazione mineraria in acque profonde, secondo Reuters.
“Se un nuovo governo tentasse di riaprire il ciclo di licenze, combatteremo senza sosta, ha detto alla Reuters Frode Pleym, a capo di Greenpeace Norvegia.
Altri gruppi ambientalisti hanno attenuato i festeggiamenti chiedendo ulteriori azioni.
Trent della Environmental Justice Foundation ha affermato che “sebbene oggi si motivo di festa, questa vittoria non deve essere vista come la fine della lotta”.
“Esortiamo il governo Norvegese e tutti gli attori globali responsabili a fare di questa una vittoria duratura, sancire le protezioni per l’Oceano Artico e i suoi ecosistemi nella legge e a dichiararsi a favore di una moratoria o di un divieto sull’attività mineraria in acque profonde”, ha aggiunto Trent. “E’ solo attraverso un impegno collettivo per la sostenibilità e la gestione a lungo termine dei nostri oceani che possiamo garantire la salute dell’ambiente marino per le generazioni a venire. Ora dobbiamo assicurarci che questa vittoria duri.”
Andaur del WWF ha affermato che il WWF ha esortato la Norvegia ad abbandonare i suoi progetti minerari, e a riconsiderare lo sfruttamento dell’oceano per estrarre petrolio e gas, e dichiara: “Purtroppo non abbiamo visto sforzi simili per limitare l’industria petrolifera norvegese, che sta ancora ottenendo nuove licenze per operare nelle acque norvegesi, comprese le parti molto vulnerabili dell’Artico. La Norvegia deve esplorare nuovi modi per fare soldi senza estrarre combustibili fossili e distruggere la natura”.
Greenpeace ha anche sottolineato il ruolo che la pausa della Norvegia potrebbe svolgere nel rafforzare l’opposizione globale all’estrazione mineraria in acque profonde.
“Milioni di persone in tutto il mondo chiedono ai governi di resistere alla terribile minaccia dell’estrazione mineraria in acque profonde per salvaguardare gli oceani di tutto il mondo”, ha affermato Louisa Casson, attivista di Greenpeace International Stop Deep Sea Mining. “Questo è un enorme passo avanti per proteggere l’Artico, e ora è il momento che la Norvegia si unisca a oltre 30 Nazioni che chiedono una moratoria e diventi una paladina degli oceani”.