a cura di Mario Bruschi, Dipartimento di Fisica Università “La Sapienza”
Nei reattori detti superveloci o autofertilizzanti intorno al nocciolo del reattore, ove avviene la reazione a catena, viene posta una camicia di Uranio 238 che assorbe i neutroni veloci sfuggiti dal nocciolo stesso generando Plutonio 239, che a sua volta è un ottimo combustibile nucleare (e anche ‘ottimo’ per costruire ordigni nucleari) ma è tuttavia estremamente pericoloso (vedi). Pertanto tali reattori pongono seri problemi di sicurezza.
Reazione a catena: i neutroni emessi durante la f.n. possono a loro volta incidere su altri nuclei e produrre altre fissioni: in questo modo si ottiene una reazione a catena. Nel caso in cui la reazione si sviluppi in modo incontrollato (massa del materiale superiore a un minimo detto massa critica) si innesca una reazione esplosiva (bomba atomica). Nelle centrali nucleari invece si utilizzano sostanze particolari (assorbitori: principalmente boro e cadmio) che assorbendo i neutroni in eccesso permettono che la reazione a catena proceda a tasso costante (una esplosione lenta!).
Fonte principale: Enciclopedia della scienza e della tecnologia, Istituto Geografico De Agostini, Novara 1995.