By MAGGIE FOX Health and Science Correspondent, Reuters
I ricercatori americani hanno dimostrato che il cervello delle persone che dicono bugie si attiva diversamente da quello delle persone che dicono la verità. Questo studio basato sulla risonanza magnetica, non fa solo luce sui meccanismi del cervello quando si dicono bugie, ma può anche offrire una nuova tecnologia paragonabile alla machina della verità.
Ci possono essere aree specializzate del cervello coinvolte nel momento in cui si fanno affermazioni vere o false e la loro attività può essere misurata con la Fmri ha detto dott. Scott Faro, direttore dell’Imaging Center at Temple University School of Medicine di Filadelfia.
I 10 volontari coinvolti in questa ricerca sono stati esaminati e sono state rivelate differenze tra le immagini del cervello ottenute mentre si diceva la verità o si facevano affermazioni false. Sono state trovate sette aree d’attivazione nel gruppo che faceva affermazioni false e quattro nel gruppo di persone che diceva la verità, concludendo che le bugie implicano un lavoro maggiore da parte del cervello. Le zone del cervello che si attivano mentre si fanno affermazioni false si trovano nella parte frontale inferiore media e nelle aree pre-centrali, così come nell’ippocampo e nelle regioni temporali. Alcune di queste aree sono coinvolte in risposte emotive, ha detto Faro.
Durante una affermazione vera, la Fmri mostra l’attivazione del lobo frontale, del lobo temporale e della circonvoluzione del cingolate. Usare la FMRI come una macchina della verità è costoso, ma può essere utile in alcuni casi sospetti di terrorismo e crimine.