di SYLVIA PAGAN WESTPHAL New Scientist

Non è facile stupire il pubblico nel corso di una riunione scientifica, ma questo è quanto accaduto recentemente, quando i ricercatori hanno rivelato di aver cancellato pezzi enormi del genoma dei topi senza avere alcun cambiamento importante negli animali.

Il risultato è totalmente inaspettato perché le sequenze cancellate includono le così definite regioni “conservate”, delle quali fino ad ora si credeva che svolgevano importanti funzioni indispensabili alla vita. Ogni DNA tende ad acquisire mutazioni casuali, ma se queste accadono in una regione che ha una funzione importante, gli individui non sopravvivranno. Le sequenze di base devono rimanere virtualmente immutate, anche tra specie.
In questo caso, comparando genomi di specie diverse e cercando regioni che sono conservate, i ricercatori genetici sperano di scegliere tra tutte quelle che hanno una funzione importante.
Il gruppo di ricerca di Edward Rubin del Lawrence Berkeley National Laboratory in California ha cancellato due regioni enormi del DNA nei topi di laboratorio, contenendo quasi 1000 sequenze altamente “conservate”, simili sia nei topi che nelle creature umane. Uno dei pezzi era 1,6 milioni di basi di DNA, l’altro era di 800.000 basi.
I ricercatori si aspettavano che i topi mostrassero vari problemi come risultato di quest’azione, ma tutti erano virtualmente indistinguibili da quelli normali in ogni loro caratteristica, incluso la crescita e le funzioni metaboliche e di sviluppo complessivo.
“Siamo rimasti completamente stupiti”, ha affermato Rubin durante la presentazione delle scoperte ad una recente riunione del Cold Spring Harbor Laboratory in New York.
Sembra abbastanza chiaro che queste sequenze non hanno un ruolo notevole nella crescita e nello sviluppo anche se si pensava che le parti “conservate” dovevano essere attive.

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