La vitamina che influenza la riduzione del tessuto cerebrale
BBC News (U.K.)
Traduzione a cura di: Paola Mas
Secondo uno studio, una vitamina presente nella carne, nel pesce e nel latte può aiutare a ritardare la perdita di memoria che si verifica in età avanzata.
Le persone anziane con livelli di vitamina B12 più bassi della media sono risultate sei volte più predisposte al restringimento del tessuto cerebrale, hanno concluso i ricercatori.
Lo studio dell’Università di Oxford, pubblicato sulla rivista “Neurology”, ha esaminato 107 volontari sani, per un periodo di cinque anni.
Alcune ricerche avevano infatti rivelato che due persone su cinque sono carenti di tale vitamina.
Il problema è ancor più comune tra le persone anziane, e i recenti procedimenti di fortificazione del pane con l’acido folico hanno fatto nascere il timore che ciò possa mascherare i sintomi da deficienza di vitamina B12 nelle persone anziane.
La ricerca dell’Università di Oxford ha esaminato un gruppo di persone tra i 61 e gli 87 anni, suddividendoli in tre categorie in base ai livelli di vitamina B12 presenti nel sangue.
Perfino i partecipanti con i livelli più bassi superavano la soglia determinata dagli scienziati per identificare la carenza di vitamina B12.
Tuttavia, durante i cinque anni, sono quelli che si sono rivelati maggiormente predisposti a mostrare i segni del restringimento cerebrale.
Fegato e crostacei
Il professore David Smith, che dirige l’Oxford Project to Investigate Memory and Ageing (Progetto di Oxford per le indagini sulla memoria e sull’invecchiamento), ha parlato di un esperimento durante il quale verranno somministrate le vitamine del gruppo B ad alcune persone anziane, per verificare che l’assunzione possa rallentare la perdita di volume cerebrale.
“Questa ricerca darà un’altra dimensione alla conoscenza degli effetti che le vitamine del gruppo B hanno sul cervello; la velocità del restringimento cerebrale, a cui siamo sottoposti quando invecchiamo, può essere in parte influenzata da ciò che mangiamo”, ha detto.
Il restringimento del tessuto cerebrale in uno stadio avanzato è strettamente associato a un rischio più alto di sviluppare la demenza senile, e Rebecca Wood, direttore generale dell’Alzheimer’s Research Trust, ha dichiarato che sono necessarie ulteriori ricerche.
“Questo studio indica che assumendo vitamina B12 attraverso il consumo di carne, pesce, cereali fortificati o latte come parte di una dieta bilanciata potrebbe aiutare a proteggere il cervello. Il fegato e i crostacei sono fonti particolarmente ricche di B12.”
“La deficienza da vitamina B12 è un problema comune tra le persone anziane del Regno Unito ed è associata alla perdita di memoria e alla demenza senili.”
La dottoressa Susanne Sorensen, dell’Alzheimer’s Society ha affermato: “Il restringimento cerebrale solitamente si associa allo sviluppo della demenza.
“Poiché la vitamina B può essere somministrata come integratore alimentare, sarebbe utile includere test dei livelli della vitamina B tra gli accertamenti generici sulla salute degli anziani.
“Questo è un altro esempio del perché sia importante che la gente conduca uno stile di vita sano, seguendo una dieta bilanciata e ricca di vitamina B e di antiossidanti.
“Il modo migliore per ridurre il rischio dello sviluppo della demenza è mantenersi attivi, seguire un’alimentazione equilibrata, non fumare e consultare il medico per farsi misurare la pressione e per il controllo del colesterolo.”