SchwartzReport del 15 marzo 2008
Traduzione a cura di Daniela Rita Mazzella
La ricerca in campo biologico sostiene che una parte della coscienza sia illogica: ciò significa che essa non appartiene all’organismo, ma è piuttosto qualcosa che si colloca al di fuori del corpo.
Le farfalle sono note per la loro metamorfosi, che da bruchi le trasforma in esseri adulti in grado di volare, una trasformazione che riguarda non solo il corpo, ma anche il loro stile di vita, la loro alimentazione e le loro risposte sensoriali, tutti aspetti che fanno dimenticare tutto quanto è stato appreso durante la loro vita da bruco.
Tuttavia i ricercatori sostengono che le farfalle sarebbero in grado di ricordare ciò che hanno imparato da bruchi, capacità posseduta in particolare dalla specie Man¬duca sex¬ta, una varietà di farfalla che si nutre di tabacco.
I ricercatori, per avvalorare la loro tesi, hanno addestrato questi bruchi ad evitare particolari odori sottoponendoli a un leggero shock. Una volta diventati adulti, le farfalle tendevano ad evitare quegli stessi odori, dimostrando in questo modo di possedere una memoria.
Secondo la biologa Mar¬tha Weiss, principale responsabile dello studio, l’idea che i bruchi, una volta diventati farfalle adulte possano conservare l’esperienza pregressa è estremamente affascinante perché mette in discussione il concetto tradizionale della metamorfosi dei bruchi e apporta un notevole contributo alla ricerca, da oltre un secolo impegnata a cercare di scoprire se la memoria sia in grado di sopravvivere alla metamorfosi. Ma ciò che aveva finora suscitato dei dubbi era il fatto che il cervello e il sistema nervoso dei bruchi sono sottoposti a una totale riorganizzazione durante la fase da bozzolo, fase intermedia tra la larva e lo stadio alato.