a cura di Mario Bruschi, Dipartimento di Fisica Università “La Sapienza”
di E. Harrison – Rizzoli Libri
Per definizione l’Universo è tutto ciò che è… (a parte eventuali estensioni metafisiche).
Purtuttavia, è possibile conoscere l’Universo? Certamente no! Ciò che possiamo ambire di conoscere è solo una rappresentazione, più o meno felicemente coniugata con il nostro livello mentale, gli attuali pregiudizi logico-storici-sociali etc.: cioè possiamo al massimo conoscere, o meglio ‘costruire’, una particolare ‘maschera’ per l’Universo, quello che Harrison chiama “universo” (notare la u minuscola!). E in effetti, nel corso della storia, l’Umanità (o sarebbe meglio chiamarla umanità?) ha costruito innumerevoli ‘universi’, ognuno a suo modo interessante e soprattutto adeguato ai suoi tempi.
Un ‘universo’ sorge, si sviluppa, si afferma, declina… eppure l’Universo, la realtà senza maschera, rimane ugualmente lontano e sconosciuto.
“Lungo tutto l’arco della storia, persone fiduciose sono state convinte che il era l’, che la maschera era il vero volto”, commenta Harrison. Ogni volta, ma specialmente nei periodi di conoscenza-scienza matura, sembra di essere giunti ai confini della conoscenza stessa, all’ultima frontiera: certo, ci sono ancora particolari secondari da risolvere, alcune asperità da levigare (per esempio alcuni oggetti stellari sembrano essere più antichi del Big Bang…), ma sono appunto aspetti marginali, tutto in breve tempo si appianerà e la conoscenza finale rifulgerà limpida come cristallo (vedi le cosiddette “teorie del tutto”)! peccato per i posteri: che cosa potranno mai fare se tutto ciò che c’è da scoprire è già stato scoperto? Questa è una delle più vecchie idee dell’uomo, confondere il proprio universo con l’Universo; la stiamo vivendo ancora una volta, ma è solo l’ennesima manifestazione di quello che i Greci chiamavano HYBRIS, il nostro tracotante orgoglio…
L’Universo giace ancora là, remoto e sconosciuto, capace di generare per il nuovo universo (che immancabilmente soppianterà il vecchio), nuove sfide e speranze e meraviglie.
Questa è in sintesi l’idea base di questo splendido libro, idea non nuova certo ma sviluppata ed esposta con vigore, coerenza e lucidità da E. Harrison [si notino anche le affinità e con certe conquiste epistemologiche della Meccanica Quantistica e con certe formulazioni della cosiddetta “conoscenza tradizionale” più o meno antica, per esempio intrigante è la trasposizione , (vedi C. Castaneda, “L’isola del Tonal”, Biblioteca Universale Rizzoli)]. E così lasciamoci pure trasportare attraverso i vari tipi di via via storicamente elaborati dall’uomo: magico, mitico, geometrico, medievale, infinito, meccanicistico…
Lasciamoci trasportare, in una ‘danza di atomi e di onde’, dalla lancia di Archita: planeremo oltre la ‘nube della non-conoscenza’ nella eterna terra della ‘dotta ignoranza’.
Un libro da non perdere!