Le storie dell’uomo e della donna che sorreggono l’arcobaleno
di Iose Senardi e i suoi alunni
Anche la nostra maestra ha un suo maestro che si chiama Umberto Di Grazia che gli ha suggerito di farci inventare storie sull’uomo e sulla donna che sorreggono l’arcobaleno.
L’idea è nata dal fatto che stiamo studiando l’uomo primitivo che disegnava graffiti sulle pareti di rocce o caverne.
Il popolo dei Camuni ha scolpito l’immagine di oranti antropomorfi, uomini e donne disegnate in modo schematico con gambe divaricate e braccia alzate e aperte verso il cielo. Abbiamo ricercato l’immagine e scoperto che alcuni di essi potrebbero rappresentare individui di particolare rilievo all’interno del gruppo sociale, se non addirittura spiriti dotati di poteri eccezionali, quindi abbiamo pensato che loro avrebbero potuto reggere anche un arcobaleno.
Per incanto e magia quando abbiamo finito di scrivere i nostri racconti all’uscita da scuola è apparso uno splendido arcobaleno.
Forse a pensarlo intensamente lo abbiamo creato!
Buona lettura!
BENEDETTA:
Tanto tempo fa quando il mondo c’era già, un bambino era appena nato e la sua casa era sopra una collina. Il suo sogno era vedere un arcobaleno.
Ogni giorno aspettava piovesse e apparisse immediatamente il sole per poter cercare la fine dell’arcobaleno.
Il suo colore preferito era l’azzurro perché significava comunicare e fare nuove amicizie.
Un giorno finalmente iniziò a piovere e subito dopo apparve il sole; il bambino era molto felice, ma voleva scoprire dove finisse quell’arco colorato.
Subito si mise in cammino e si recò nel punto esatto dove terminava l’arcobaleno: vide un omino , forse un custode di quella meraviglia e ai suoi piedi scorse una pentola piena di monete d’oro. Capì che quello era il premio per aver cercato e trovato la fine dell’arco luminoso.
Il bambino scoprì che quell’omino era colui che sorreggeva l’arcobaleno e che avrebbe premiato la persona che per prima avesse intrapreso con coraggio e curiosità il viaggio per scoprire quel mistero.
C’era una volta una fata che viveva in una piccola capanna nel bosco. Questa che vi racconto è la sua storia.
La fata indossava un abito chiaro e lungo, ai piedi calzava scarpe blu e gialle e in testa portava un cappello di tutti i colori.
La fata aveva il potere di far apparire l’arcobaleno ogni volta che smetteva di piovere e appariva il sole; quando i bambini vedevano apparire l’arco colorato e luminoso nel cielo sereno potevano uscire di casa e andare a giocare all’aperto sui preti.
Per far spuntare l’arcobaleno lanciava il suo cappello in aria e subito dopo creava il ponte magico dai sette colori.
Una volta formato correva a sostenerlo e per il troppo peso si faceva aiutare da un uomo che lo sorreggeva dall’altro lato; insieme lo innalzavano verso il cielo per dare pace e gioia al mondo intero e permettere ai bambini di divertirsi e giocare insieme sulla collina.
MIRCO:
In un mondo sotterraneo c’era una gocciolina d’acqua piena di colori che cresceva ogni giorno e diventava sempre più grande e fluorescente.
Un giorno sbucò dalla terra il sole e il calore intenso fece scoppiare la gocciolina e apparve nel cielo limpido un arco dai mille colori.
Un uomo meravigliato da tale spettacolo decise di sorreggere quell’arco fantastico e di portarlo in cima alla collina per farlo ammirare al mondo intero.
C’era una fata che abitava in un bosco.
Era molto gentile e aveva il potere magico di creare tutte le cose che desiderava, per farlo usava la sua bacchetta magica.
Alla fata non piacevano le giornate piovose, la rendevano triste e malinconica, ma sapeva che la pioggia era necessaria per le piante, gli animali e le persone che abitavano con lei nel bosco.
Quando pioveva quindi aspettava pazientemente il ritorno del sole.
Un bel giorno arrivò nel bosco un potente e perfido mago che aveva il potere di controllare il tempo.
Per fare un dispetto alla fata gentile e dimostrare la sua forza, fece scatenare un forte temporale con vento, pioggia e fulmini.
La fata sapeva che la pioggia era troppo forte e i fulmini e il terribile vento sarebbero stati dannosi alla natura, quindi decise di intervenire.
Creò con la sua bacchetta magica una potente spada di luce con la quale infilzò il mago e lo uccise.
Per festeggiare unì sette colori, li lanciò nel cielo creando un arco, lo prese e lo sorresse: per la prima volta una donna inventò l’arcobaleno e lo sorresse in segno di pace e di vittoria sul male e la prepotenza.
GIORGIA:
Tanto, tanto tempo fa il mondo era buio e abitava sulla Terra solo un uomo che cercava la luce, anzi cercava i colori della luce.
Un giorno scoppiò un incendio e si accorse che tutto si illuminava e si scaldava e si impossessò del colore rosso.
L’indomani vide apparire una palla di luce nel cielo, era gialla e molto luminosa e verso sera si tingeva di arancione: era il sole e anche di esso prese i due colori.
Il sole fece risaltare il verde dei prati, l’azzurro del cielo e il blu e il violetto del mare: altri tre colori magnifici.
Decise quindi che questi sette colori dovessero essere mostrati al mondo; ne fece strisce lunghissime, le lanciò nel cielo, le inarcò e iniziò a sorreggere quell’arco colorato: aveva inventato l’arcobaleno e fu subito festa.
C’era una volta, in un folto bosco, una ragazza di nome Benedetta. Aveva un viso acqua e sapone, capelli lunghi che le scivolavano sulle spalle e un sorriso solare e continuo.
Era la figlia di un contadino che lavorava nei campi.
In quel periodo pioveva molto, anzi troppo e tutto il raccolto era andato distrutto.
Allora Benedetta vedendo il papà preoccupato e triste per la possibile perdita del lavoro.
Decise subito di usare un suo piccolo segreto: fin da piccola si era accorta che poteva fare magie utili.
Cominciò subito a ritagliare pezzi di stoffa e carta colorata e li mosse verso il vento.
Finalmente uscì dopo tanto un raggio di sole, che attratto da quei colori accesi e brillanti, formò un grande arcobaleno.
Al di là della sua bellezza fu molto utile per asciugare i campi coltivati e tutto il raccolto di frutta e verdura del povero contadino.
Benedetta era molto contenta della sua piccola, ma importante magia e insieme a suo padre decisero di sorreggere l’arcobaleno per salvare la natura in caso di brutto tempo.
ALESSANDRO:
In una grotta c’era un uomo che per distrarsi soffiava le bolle di sapone.
Un giorno decise di uscire dalla buia grotta e giocare con le bolle alla luce del sole.
Subito si accorse con tanto stupore che la parete delle sue bolle si tingevano di mille colori.
Decise subito di spargere la voce e mostrare le sue bolle colorate a tutti gli abitanti.
Insieme si procurarono una grande quantità di liquido e formarono una bolla enorme che scoppiò e formò un arcobaleno.
Tutti gli abitanti scivolarono su quel magnifico e divertente arco e decisero che l’uomo della grotta lo dovesse sorreggere per sempre e mai più rimanere da solo e al buio.
C’era una volta una donna che abitava in una caverna, sembrava un fantasma e aveva il potere magico proprio delle streghe.
Il suo sogno era quello di costruire un arcobaleno, ma le mancavano cose colorate.
Sentì parlare di un certo Cristoforo Colombo, un navigatore che possedeva oggetti diversi presi in giro durante i suoi viaggi.
Da lui prese rossi pomodori, oro giallo, stoffe violette, liquori blu e spezie arancioni, strane verdure verdi.
Da questi colori estrasse una polvere concentrata da ognuno, li mescolò e li lanciò nel cielo formando un arcobaleno.
Da allora se si fa attenzione si può notare una donna simile a un fantasma che sorregge, vicino a una grotta, un luminoso e vasto arcobaleno.
CHIARA:
Tanto tempo fa esistevano solo i colori, ma erano persi e soli per il mondo.
Un giorno comparve un uomo che li vide e pensò di unirli in lunghe strisce.
Quando li ebbe radunati li lanciò nello spazio del cielo e sorreggendo la lunga striscia con le due mani diede loro una forma ad arco.
Da allora esiste un uomo che sorregge l’arcobaleno.
C’era una volta una donna, una fata bella e gentile che raccolse rose rosse, violette viola, alcune foglie verdi, arance arancioni, nontiscordardimè azzurri e limoni gialli.
Arrivò a casa e compose un bel centrotavola. La mattina seguente un raggio di sole colpì la sua creazione e si accorse che da quella composizione iniziava una striscia colorata che arrivava fino al cielo e raggiungeva l’altra parte della collina.
Curiosa uscì e sorresse l’arcobaleno.
MASSIMO:
Tanti anni fa, all’inizio del mondo, tutto era buio e c’era un solo uomo, era l’uomo dell’arcobaleno.
Si chiamava Adamo e viveva solo in una grotta grigia e buia.
Comparse un giorno una donna di nome Eva, la dea dell’universo.
Anche Eva viveva in una grotta, ma la sua era più illuminata perché aveva un foro sul tetto.
Decisero di vivere insieme e di contornarsi di luce e di colori: presero il rosso per sconfiggere la tristezza, il pericolo e la rabbia e far nascere l’amore.
Scelsero il giallo e l’arancione per riscaldare la loro abitazione e mettere gioia nei loro cuori, il blu e l’azzurro per far finta di essere sempre all’aperto a contatto col cielo e col mare.
Cercarono il verde per rilassarsi e sperare in un mondo migliore.
Quando ebbero raccolto tutti i colori li lanciarono uniti verso il cielo e insieme sorressero l’arcobaleno.
Tanto tempo fa in una grotta, nascosta dietro una collina, viveva una fata gentile e dai poteri magici.
Poteva catturare la pioggia e i raggi del sole e proiettare la luce nelle goccioline d’acqua.
In questo modo notò che si formavano colori intensi, brillanti e diversi.
Si posizionò un giorno dietro la collina proiettando questi magnifici colori e creando un arco luminoso che arrivava al di là del paesaggio e illuminava ogni cosa.
L’arcobaleno si immergeva addirittura fino al mare lontano.
La fata, ancora oggi, proietta di tanto in tanto quell’arco luminoso e colorato per la gioia dei bambini e lo stupore di tutti quelli che riescono a vederlo.
Lei è la donna che sorregge l’arcobaleno.
ELEONORA:
Un milione di anni fa, in un paese sperduto e molto lontano, viveva un animale molto triste perché pioveva sempre.
Era solo perché in quel posto non abitava nessuno.
Un giorno, però, incontrò un altro animale, non era simpatico poiché lo prendeva in giro.
Un altro giorno conobbe un animale strano tutto colorato, simpatico e buffo: quando camminava lasciava una scia di tutti i colori.
Subito fecero amicizia e si abbracciarono e subito si trasformarono in umani.
Immediatamente apparve davanti a loro una bellissima donna che regalò una bottiglia di tanti colori.
Sotto consiglio della donna aprirono la bottiglia e subito uscì un arcobaleno molto luminoso.
Da quel giorno l’uomo, per ringraziare di quel prezioso dono, decise di sorreggere tra le mani quella striscia colorata.
C’era una volta la fata Marina che viveva in un palazzo in fondo al mare. Era molto bella e generosa verso il prossimo, amava aiutare tutti, soprattutto i più deboli e bisognosi.
Aiutava i poveri a cercare abitazioni, cibo, amore. Un giorno vide un bellissimo ragazzo che senza avere in cambio alcun favore le donò alcuni poteri magici, ma non le disse quali.
Il giorno seguente incontrò ancora quel misterioso ragazzo che le offrì questa volta una bottiglietta contenente un liquido di mille colori.
La fata allora capì che forse poteva usare quella bottiglia: la aprì e fuoriuscirono sette colori perfettamente allineati.
Si accorse della possibilità che le aveva regalato, cioè creare un arcobaleno e poterlo sorreggere insieme a lui.
LUCA:
Un milione di anni fa un montanaro inventò i colori.
Quel giorno l’uomo provò a mettere tutte le emozioni insieme: il colore rosso per l’amore, l’arancione per la rabbia, il giallo per la gioia, il verde per il disgusto, l’azzurro per l’invidia, il blu per la paura e il viola per la fiducia.
Si formò subito un arco multicolore e l’uomo provò a prenderlo in mano e per la prima volta lo sorresse tra una vetta e l’altra delle sue montagne.
Gli abitanti si sentirono molto meglio, fecero nuove scoperte e tutti iniziarono ad avere maggiore fiducia e a stare bene con gli altri e tutto questo grazie all’arcobaleno.
Milioni di anni fa in un prato fiorito una pittrice preistorica, che aveva poteri magici, dopo una giornata di pioggia, decise di prendere tutti i colori dei fiori che crescevano nel prato per portare un po’di gioia alla gente.
La donna si mise a dipingere uno strano arco multicolore e lo chiamò arcobaleno.
Quella donna decise inoltre di mettersi sotto quell’arco e di sorreggerlo portandolo in alto per mostrarlo a tutti.
La gente del paese, alla vista di quel meraviglioso arco, si sentì subito più allegra e spensierata.
Quella pittrice, grazie alla sua bella invenzione, diventò la nuova presidente del villaggio e mise anche una pentola d’oro alla base dell’arcobaleno per aiutare i poveri del paese.
Due anni dopo incontrò un uomo che si innamorò di lei e che voleva aiutarla a sorreggere l’arcobaleno.
Dopo tanti anni i due morirono, ma l’arcobaleno continuò a brillare nel cielo.
Ancora oggi, dopo la pioggia, quando esce il sole, si vede l’arcobaleno che porta gioia, è l’amore dei due amanti.
GIOVANNI:
Milioni di anni fa quando sul nostro pianeta vivevano i dinosauri, c’era un uomo che camminava di nascosto impaurito da questi enormi animali.
A un tratto sbucò dietro di lui un T-rex e così scappò via e si rifugiò in un folto bosco.
Dopo qualche ora trovò finalmente una grotta dove si rifugiò per la notte.
Il mattino seguente si svegliò, uscì dal riparo per procurarsi del cibo e trovò un mammuth, prese un bastone, una pietra appuntita, li legò con una liana e creò una lancia, si diresse verso il mammuth e lo uccise.
Cercò delle pietre focaie per tentare di accendere un fuoco e cuocere quella carne.
Quella notte non era mai stato così sazio.
Il mattino si accorse che erano spariti tutti i colori nella natura che lo circondava, era molto triste e preoccupato, ma soprattutto sbalordito di tutto quel grigiore.
Disperato si mise a piangere e quel lamento arrivò alle orecchie di un altro abitante che si avvicinò e strinsero amicizia.
Dopo qualche giorno i due amici cacciavano insieme, mangiavano e bevevano insieme, erano inseparabili.
Più la loro unione si rafforzava più apparivano i colori nel mondo circostante.
Un giorno morirono e si trasformarono in arcobaleni e se ancora oggi guardi il cielo trovi un doppio arcobaleno: sono i due amici che li sorreggono.
C’era una volta una donna molto alta e con i capelli blu, ma nessuno li notava perché non esistevano ancora i colori.
Abitava in una città, in una casa accogliente, vicino al commissariato di polizia.
Si chiamava Marta e faceva la disegnatrice.
Ogni giorno cercava nuove idee girovagando per la città per disegnare le cose, gli animali o le persone che incontrava, ma non era soddisfatta perché non gli piacevano i suoi disegni in bianco e nero, mancava qualcosa di importante, non sapeva cosa.
Un giorno si recò al mare e sulla spiaggia spuntò da un buco un libro vivente.
Il libro si presento: “Sono il magico libro dei colori e voglio aiutarti.”
Subito la pittrice espresse un desiderio: “Potrei avere matite colorate per abbellire i miei disegni?”
Il libro esaudì la richiesta e le diede una scatola di pastelli colorati e magici.
Erano speciali perché coloravano tutte le cose che fino ad allora erano solo disegnate e apparivano in bianco e nero.
Quindi Marta iniziò a colorare l’aria e dipinse un lungo arcobaleno usando sette colori.
Diventò la dea dei colori e la sua casa era l’arcobaleno e quando la pioggia lo scoloriva lei veloce lo ripitturava.
Gli abitanti erano molto più sereni e felici perché il mondo si era colorato grazie ai suoi pastelli.
Ammiravano i suoi capelli blu e il suo sorriso sempre presente come l’arcobaleno che brillava costantemente nel cielo.
MICHELA:
Mille anni fa in una notte buia soffiava un forte vento; il dio del sole stava dormendo e perse il controllo e il suo potere di illuminare il sole non appariva più e da quella parte del mondo si congelava!
Grazie a un terribile e rumoroso tuono il dio del sole si svegliò di colpo, ma non si accorse di nulla, andò a bere un bicchiere di acqua magica di colore azzurro, si rimise comodo nel suo letto giallo e continuò il suo sonno così pesante.
Mentre lui sognava continuava a piovere, grandinare e tuoni fragorosi e spaventosi cercavano di svegliare il mondo.
“Perché non se ne accorge?” strillò rabbioso e preoccupato il suo assistente per le sorti del loro regno.
Esisteva solo una persona che li potesse aiutare: era l’uomo che sorregge l’arcobaleno.
L’assistente lo chiamò subito e insieme svegliarono il re del sole che fece di nuovo apparire i suoi raggi e l’uomo con sette colori fece apparire una meravigliosa luce di nome arcobaleno.
Tanti anni fa, in una giornata di sole, la dea della primavera stava innaffiando i fiori del suo giardino, ma a un tratto il dio del vento fece scoppiare una grande e furiosa bufera.
La dea della primavera si riparò subito in casa e chiuse tutte le finestre dicendo: “Speriamo non crolli la casa e i vasi che ho tanto curato!”
Dopo si mise subito al lavoro, cercò con tutte le sue forze di fermare la bufera, ma non ci riuscì, era troppo forte e aggressiva, impossibile l’impresa.
Quindi decise di affrontare faccia a faccia il dio del vento per parlargli e convincerlo a smettere, ma anche questo fu inutile.
Ci provò ancora, nulla, era troppo testardo.
Alla fine seppe cosa fare, era l’ultima speranza: mandò una cartolina alla donna che sorreggeva l’arcobaleno che arrivò subito, sconfissero insieme il dio del vento facendo tornare la primavera, che per ringraziamento aiutò la donna a sorreggere per sempre l’arcobaleno.
JOEL:
Nell’era dei dinosauri c’era un uomo che aveva per amico un velociraptor di nome Saetta.
Un giorno si recarono in montagna, l’uomo aveva con sé una scatola di acquerelli, esattamente aveva sette colori. L’uomo iniziò a mischiarli e iniziò a colorare il dorso del dinosauro.
Saetta era molto stupito e non capiva cosa il suo amico stesse facendo.
Quando ebbe finito di dipingerlo lo invitò a volare da una vetta all’altra; così Saetta prese coraggio e divertendosi lasciò una scia per tutto il cielo.
Avevano inventato l’arcobaleno.
C’era una volta una donna che si era sposata con l’uomo che sorreggeva l’arcobaleno.
Affittarono una casa e andarono in montagna, nacque il loro figlio e comparve subito l’arcobaleno.
Dopo un po’ l’uomo tornò a casa e la moglie restò là in montagna, l’arcobaleno si staccò ma la donna ebbe la forza di sorreggerlo da sola.
L’uomo tornò in montagna dalla moglie e il figlio e aiutò la sua compagna a sorreggerlo.
L’uomo capì che solo insieme potevano far splendere l’arcobaleno e tenerlo così in vita.
RACHELE:
Cento anni fa vivevano due elfi: la moglie era una modella e aveva due mariti, un muratore e un cerca tesoro.
La moglie doveva organizzare una sfilata di abiti colorati e un ponte colorato dove le modelle potevano sfilare.
Il muratore la aiutò a costruire il ponte e il cerca tesoro procurò tantissime cose rare e colorate.
La sera della sfilata i mariti litigarono proprio su quel ponte colorato.
Sotto all’arco scorreva il Mar Baleno.
Il muratore aveva buttato, dalla rabbia, tutti i secchielli colorati nel mare.
Il ponte e il mare si unirono per aiutare la piccola elfetta e diventarono un bellissimo arcobaleno.
Lei dalla felicità abbandonò i mariti e li mise a sorreggere quella meraviglia.
C’era una volta una donna molto creativa che voleva creare un ponte tutto colorato nel Mar Baleno.
Un giorno ai paesani venne in mente di rubare tutti i vestiti della donna.
In quella casa, però, viveva un mostro colorato che faceva la guardia e quindi non potendo impossessarsi di altro presero lui.
Quel giorno pioveva e i ladri impauriti dai versi atroci del mostro lo liberarono subito e lo lanciarono in aria.
Il sole spuntò subito dopo. Si formò nell’aria un arco sopra il mar Baleno.
La donna da allora sorregge l’arcobaleno.
DENISA:
Un uomo prese sette colori: il rosso come il suo cuore, l’arancione come la carota e il viola come l’uva che mangiava ogni giorno, il giallo come il sole che lui ammirava, il verde come il prato su cui si sdraiava per riposarsi, il blu come il mare dove andava a nuotare, il violetto come l’astuccio dei suoi colori.
Con questi colori formò un arcobaleno per rallegrarsi e dire agli uomini di fare amicizia.
C’era una volta una signora che era vestita con i colori dell’arcobaleno.
Le scarpe erano rosse, la maglia arancione, la gonna gialla, la collana blu e verde, i guanti viola e un braccialetto violetto.
Portava allegria e felicità a tutti solo per i suoi colori e aveva molti amici.
Un giorno decise di lanciare nell’aria tutti i suoi abiti e così si formò nel cielo un arcobaleno; tutti gli abitanti ora potevano essere contenti e sereni.
LEONARDO:
Un milione di anni fa la Terra era popolata da enormi dinosauri.
Un giorno, dopo una forte pioggia, apparve il sole e subito si formò nel cielo un arcobaleno e i dinosauri furono sorpresi da quello spettacolo.
Il giorno dopo piovve ancora, ma non uscì il sole e non ci fu quello spettacolo e i dinosauri ne furono dispiaciuti.
E così capitò per tanti giorni seguenti.
Un esploratore un giorno trovò un branco di grossi rettili estremamente tristi e disperati, chiese allora il perché e gli raccontarono della mancanza di quel meraviglioso arco colorato che li aveva rallegrato la giornata.
L’esploratore decise allora di provocare quella magia e sorresse per loro l’arcobaleno.
Quando l’esploratore morì i dinosauri scomparvero dalla Terra.
Una donna un giorno di forte vento vide volare nel cielo molti abiti colorati.
Si informò della provenienza di quegli indumenti e le dissero che appartenevano a un uomo molto forte che stava sorreggendo l’arcobaleno, ma siccome c’era stato un tornado da quelle parti, l’uomo aveva perso gran parte dei suoi abiti.
Detto fatto aspettò che cessasse il vento per recuperarli e portarli a quell’uomo.
Quando lo incontrò per restituire i vestiti, lui se ne innamorò e le propose di sorreggere insieme l’arcobaleno. Lei accettò felice.
GIULIA F:
Tanto tempo fa uno gnomo abitava in una casa colorata di viola, blu, verde, giallo, rosso e arancione.
Lo gnomo era felice di vivere una casa multicolore, ma quando guardò in su verso il cielo vide un solo colore Azzurro e decise di renderlo più colorato.
Lo gnomo si accorse che credendo al potere dei colori e amandoli tanto appena apriva le braccia, spuntava l’arcobaleno, un’esplosione di colori uguali a quelli che coloravano la sua casa.
Da quel giorno ogni pomeriggio sorregge l’arcobaleno per rendere il paesaggio più allegro.
Tanto tempo fa c’era una fata che viveva sulle nuvole, però ogni mattina, verso le due, si svegliava perché il re della pioggia e il re del sole litigavano per avere più potere.
La fata era molto stanca, infatti allo scadere di ogni ora usava i suoi poteri per creare scivoli colorati per distrarre i due re.
Un giorno la fata uscì di casa per respirare un po’ di aria fresca e quando guardò verso la terra vide un uomo che sorreggeva un arcobaleno molto luminoso.
Subito si innamorò di un animo così dolce e gli chiese se voleva sposarla, lui, con gli occhi bagnati, rispose di sì.
Quando si baciarono, si unirono e diventarono un solo ed enorme arcobaleno.
Se un essere umano raggiungeva la fine di quell’arco trovava una pentola colma di cuori di cioccolato.
Da quel giorno i due re non litigarono più per vedere l’arcobaleno apparire e scomparire nel loro cielo.
ALESSIA A:
Tanto tempo fa c’era un uomo in cerca di bambini, non li trovava ed era solo e triste.
Un giorno vennero persone colorate di sette colori e l’uomo era felice di vederli.
Apparve un arcobaleno e tantissimi bambini vennero ad ammirarlo.
In un bosco viveva una donna che era una strega.
Quando la gente le faceva il solletico lei per reazione faceva apparire l’arcobaleno e le persone si divertivano.
Un giorno la donna si arrabbiò e fece piovere, ma quando si calmò provò da sola a far comparire l’arcobaleno e non ci riuscì.
Incontrò un uomo che sorreggeva da solo l’arcobaleno e le disse che aveva bisogno del suo aiuto e della sua allegria per sostenerlo. Diventarono così amici e la strega aiutò l’uomo, insieme felici sorressero l’arcobaleno.
ANNA:
Tanto tempo fa c’era un uomo fortissimo che diceva agli amici: “Se mi date un arcobaleno lo sorreggerò!”
Un giorno un arcobaleno si lamentava della sua stanchezza e cercava qualcuno disponibile a sorreggerlo.
L’arcobaleno si gettò a terra e si addormentò.
L’uomo fortissimo passò di lì, lo vide e lo aiutò a rialzarsi.
L’arcobaleno, svegliato di colpo disse: “Grazie mille per avermi retto, puoi farlo tutte le volte che mi addormento quando sono stanco?”
“Certo, basta che tu mi chiami.”
In un villaggio sotterraneo vivevano sette piccole fatine vestite di sette colori diversi.
Un giorno sentirono strani rumori e così decisero di salire in superficie.
Videro che c’era una grande fata e una di loro disse: “ Fermati!”
La grande fata salutò e disse di chiamarsi Colorina e aggiunse:
“ Io ho il potere di tutti i colori, ma vivo in un villaggio tutto grigio, vado in cerca di cose colorate perché voglio creare un arcobaleno perché è da lì che nascono i colori; mi potreste regalare i vostri magnifici vestiti?”
Le fatine accettarono per aiutarla a realizzare il suo sogno e permettere alla gente del villaggio di avere i colori.
Avuti i vestiti colorati, la grande fata creò l’arcobaleno e lo sorresse tutti i giorni per dare più allegria, colori, gioia al villaggio e ai suoi abitanti.
GIACOMO:
Milioni di anni fa il mondo era già costruito.
In una notte buia e paurosa apparve un arco composto da sette colori: indaco, blu, violetto, arancione, giallo, verde e azzurro ed ecco che si formò l’arcobaleno.
Alla fine del ponte colorato c’era una pentola d’oro e uno gnomo la proteggeva.
Quando appariva l’arcobaleno le persone diventavano felici col colore giallo, tristi e malinconici con il blu, arrabbiati col rosso e disgustati col verde.
L’arcobaleno si trovava in montagna e si formava con la pioggia e il sole.
Questo arco colorato era sorretto da un umano con i super poteri, riusciva a sollevarlo perché possedeva tutti i sentimenti.
Tanto tempo fa viveva in una colorata caverna una giovane e saggia donna che si chiamava Iris.
Era in realtà una maga dall’aspetto buffo, i suoi capelli erano rosa e ogni giorno indossava un vestito di diverso colore.
Aveva dei potenti poteri magici: poteva creare e colorare con il suo bastone tutte la cose che voleva.
In un giorno di pioggia, nel fondo della sua caverna, con una stalattite magica vide che il mondo era molto tristew a causa delle guerre.
Decise così di creare un grande e coloratissimo arcobaleno per dare speranza alle persone.
Iris puntò il bastone verso il cielo e disegnò un bellissimo arco di sette colori.
Ogni volta che scoppiava una guerra la maga lo faceva apparire nel cielo e lo sorreggeva spostandolo con la magia da un posto all’altro.
L’arcobaleno era davvero utile a tutte le persone tristi perché alzando gli occhi al cielo e vedendo quello splendore il lolro cuore si riempiva di speranza per un futuro migliore.
Iris era a conoscenza della storia che anche un uomo in un altro paese del mondo aveva avuto la sua stessa idea, ma non si incontrarono mai.
Il pensiero. Però, che anche altre persone condividessero la sua stessa idea la faceva stare bene e chissà se un giorno, alzando gli occhi al cielo, lei avrebbe visto tantissimi colorati arcobaleni ricchi di speranza e di vita.
PIETRO:
C’era una volta un paese sotterraneo in cui vivevano i folletti ed erano tantissimi e infelici.
Un giorno arrivò un signore molto piccolo che sorreggeva una strana cosa che i folletti non avevano mai visto.
Era una specie di arco luminoso di sette colori.
Quel tizio ingrandì quel ponte e lo posò per terra.
Un folletto che era partito per un viaggio, voleva conoscere i colori, gli diede il nome di arcobaleno.
Da quel giorno i folletti divennero felici e molto creativi, ma quando vollero ringraziare quel piccolo essere con poteri soprannaturali, era già andato via, sparito.
La vita dei folletti cambiò in positivo e fu così che vissero in armonia e felici come non mai e diedero un nome ad ogni colore dell’arcobaleno: l’indaco tra il blu e il violetto, arancione, giallo, il verde e il rosso.
Ogni colore aveva un potere positivo per ogni uomo e per tutta la Terra.
C’era una volta una donzelletta che aveva colto da terra sette fiori di colori diversi.
Andò a casa e mise il mazzolino in un bicchiere d’acqua.
Poco dopo si accorse che i fiori erano dei colori dell’arcobaleno ed erano magici tanto che si trasformarono nei raggi dell’arco colorato.
La donna si specchiò nell’acqua del bicchiere e vide che essa aveva preso i colori dell’arcobaleno e che i raggi erano apparsi sulla schiena.
La donna capì di avere dei poteri magici e che poteva creare l’arcobaleno per fare felice la gente.
Uscì di casa e vide che c’era uno scalatore che non riusciva a scendere dal monte di fronte alla collina dove viveva lei.
La donna lanciò allora l’arcobaleno allo scalatore e lui ci scivolò sopra e riuscì a tornare a casa sano e salvo.
La donna capì di aver salvato una persona e diventò la leggenda della montagna per aver salvato altri scalatori in difficoltà.
ALESSIA T.:
Quando faceva freddo il vento era gelato, nell’oscurità si vedeva la luna piena.
La dea del sole ronfava perché era notte fonda.
La dea della notte decise di dormire anche lei e così la luna sparì.
Nel paesaggio non si vedeva niente.
La dea del sole si svegliò e si accorse che la dea della notte era molto assonnata e decise di svegliarla col potere della luce.
Quindi la dea del sole decise di inventare l’arcobaleno con i colori giallo, rosso, arancione, verde, azzurro, indaco e viola.
Così creò un arco colorato da sette colori e lo chiamò arcobaleno.
All’inizio dell’arcobaleno c’era una cesta colorata al cui interno erano custoditi e sorvegliati pezzi d’oro da uno gnomo.
Nessuno poteva prenderli perché lo gnomo aveva un super potere, quello di sorreggere l’arcobaleno.
C’era una strega che viveva in un folto bosco.
Possedeva sette carte magiche di colori diversi.
Girava sempre per i boschi cantando canzoni strampalate, cantava e mischiava le carte.
Un giorno, mentre cantava a squarciagola, inciampò in un sasso e le carte volarono in cielo.
Volarono sempre più in alto fino a incontrare la pioggia che bagnò le carte e le sbiadì.
La strega voleva far tornare le sue carte colorate, cantò una canzone magica delle sue, ma la sbagliò così le goccioline colorate si mischiarono e nacque l’arcobaleno.
Uno gnomo che viveva nel bosco le propose un sacco di monete in cambio di un suo favore: avrebbe dovuto sorreggere l’arcobaleno.
La strega espresse il desiderio di incontrare un uomo che la aiutasse a sorreggerlo.
Lei lo trovò e da quel giorno l’arcobaleno servì per esaudire i desideri; la strega e l’uomo si innamorarono e si baciarono sotto l’arcobaleno.
Espressero un desiderio, ma questo rimase un segreto tra loro.
GIUSEPPE:
Tanto tempo fa si è creato l’arcobaleno con l’acqua e il sole.
Alla fine dell’arcobaleno c’è un tesoro: bisogna salire sull’arcobaleno, nuotare nei fiumi, entrare da una finestra di una vecchia casa e lì c’è il bottino.
Dentro alla casa però c’è un folletto cattivo che vuole tutto il tesoro per sé.
Un piccolo omino un giorno tenta di sfidare a braccio di ferro il folletto cattivo e vince il bottino.
Il piccolo omino dalla felicità ora sorregge l’arcobaleno.
In un bosco c’era una strega con i capelli lunghi e poteri magici.
La strega creava arcobaleni colorati per rendere felici le persone.
Con la bacchetta magica formava l’arcobaleno e lo sorreggeva con una mano.
Un giorno vide un altro uomo tenere l’arcobaleno, era molto robusto e bello, se ne innamorò e lo sposò.
GIULIA L.:
Tanto tempo fa il sole e la pioggia litigavano perché volevano stare sempre tutti e due nel cielo.
La pioggia lanciava le gocce al sole e lui lanciava i suoi raggi alla pioggia, continuarono così per giorni.
Poi la luna un giorno disse loro di smettere di bisticciare.
Allora la pioggia e il sole fecero pace e crearono l’arcobaleno.
Un uomo lo vide e gli piacque talmente tanto che decise di sorreggerlo e mostrarlo al mondo.
Una donna passò un giorno da lì e vedendo quell’uomo così forte se ne innamorò e insieme decisero di sorreggere l’arcobaleno.
VINCENZO:
In una notte buia senza nessun calore, mancava il sole.
Il mattino seguente, però, apparve l’arcobaleno con sette brillanti colori e colorò tutte le cose che toccava, il mondo si inondò di colori.
Ogni mattina un uomo sorregge l’arcobaleno per colorare il mondo.
C’era una maga che faceva incantesimi e un giorno le venne l’idea di creare l’arcobaleno.
Quando ci riuscì lo prese tra le mani e lo fece vedere a tutti.
ERALDO:
C’era una volta un uomo che vide splendere un arcobaleno quando spuntò il sole dopo un grande acquazzone. Notò che le persone si divertivano, giocavano e ballavano.
Allora decise di sorreggerlo per far star bene le persone.
Una donna francese abitava in una casa vicino al mare, lei era una maga alta, con i capelli ricciolini e gli occhi blu. Aveva poteri forti di energia.
Un giorno voleva uscire però pioveva molto forte, ma con le sue energie creò un grande arcobaleno che sorvolava tutto il mondo.
Visto che l’arcobaleno era proprio davanti alla sua porta con forza lo sollevò, la gente si stupì della sua potenza.
Sotto all’arcobaleno trovò un tesoro, diventò molto ricca e regnò in tutto il mondo.
ALICE:
Tanto tempo fa c’era un bambino che viveva sotto terra.
Una notte sentì arrivare il temporale e una forte pioggia.
Il mattino seguente diventò molto più grande del solito: era diventato adulto, era arrivato il momento di uscire.
Sentì il suo cuore luccicare e nella sua mente il desiderio di salvare il mondo dalla tristezza.
Infatti quando uscì dalla terra vide tutti i cittadini tristi e sconsolati e per non farsi contagiare pensò a tutte le cose che gli piacevano tipo il cielo, gli archi e i colori che vedeva all’aperto.
Non c’era tempo da perdere, aveva una missione da compiere.
A quel punto desiderò delle stoffe di sette colori differenti.
Il giorno dopo trovò le sue stoffe ma voleva che fossero esposte in cielo, allora radunò le sue forze e formò con esse un grande arco e lo sollevò verso il cielo.
Da quel momento diventò un gigante.
A quel punto formò un ponte colorato, un arco luminoso e lo chiamò arcobaleno.
Il gigante chiamò i cittadini dicendo di guardare verso l’alto e quando loro alzarono lo sguardo videro la bellezza dell’arcobaleno e iniziarono a sorridere, ridere e saltare di gioia.
Il gigante rise di cuore anche lui ma dovettero salutarlo proprio quando avevano scoperto la felicità.
Il gigante gli promise che quando fossero di nuovo tristi lui sarebbe ritornato subito con il suo arcobaleno per ridare felicità.
Avrebbero fatto una grande festa ogni volta che sarebbe riapparso.
In un bosco viveva una maga di nome Greta, era bionda, con gli occhi azzurri, proprio affascinante.
Il suo potere era in un mazzo di carte bianche dove apparivano animali, persone o oggetti che diventavano reali ogni volta che lei li nominava.
Sua sorella Sofia era una strega, viveva in una grotta, aveva gli occhi marroni e i capelli neri come il carbone.
La sorellina Margò viveva invece al mare, aveva i capelli rossi e gli occhi verdi.
Un giorno Greta prese due carte e fece apparire le due sorelle per compiere una missione.
Sofia stava preparando una ricetta e la piccolina giocava in riva al mare, ma Greta le convinse e disse loro che dovevano salvare il mondo dalla tristezza e dal colore grigio che lo stava avvolgendo.
Arrivarono in una triste città e subito pensarono ai colori e li abbinarono ai vari sentimenti: rosso alla rabbia, arancione alla serenità,giallo alla gioia, verde al disgusto, indaco all’invidia, viola alla paura e blu alla tristezza.
Videro un ponte che univa due città e decisero di unirle costruendo un arco, Greta estrasse una carta e fece apparire un arcobaleno, ma rimaneva troppo basso e solo loro tre non sarebbero riuscite a sollevarlo.
Arrivarono altri tre ragazzi, erano le loro anime gemelle.
Tutti insieme riuscirono a sollevare l’arcobaleno e innalzarlo verso il cielo.
Ancora oggi l’arcobaleno illumina tutta la città e diffonde amicizia, unione, forza e amore.
THOMAS:
Milioni di anni fa gli arcobaleni erano puntati verso il basso e non erano affatto belli.
Un giorno tutti si riunirono al castello del re perché si lamentavano di quella posizione.
Il giorno dopo videro che l’arcobaleno attraversava tutto il cielo ed era rivolto verso l’alto; tutti festeggiarono, ma dopo poco capirono che era solo proiettato da qualcosa. Non erano ancora convinti.
Qualche giorno dopo lo osservarono meglio e si accorsero che un uomo lo stava sorreggendo.
Da quel giorno vissero tutti felici, contenti e soddisfatti.
C’era una volta una donna che viveva in una grotta vicino a un fiume.
Dalla grotta si vedeva il mare calmo che circondava l’isola degli arcobaleni.
L’isola era tutta coperta da un bosco ricco di piante, fiori e abitavano là animali selvatici di ogni specie.
La donna era una fata bellissima, capelli biondi e lunghi, occhi azzurri come l’acqua del mare, era l’unica abitante dell’isola.
Pronunciava delle paroline magiche ad alta voce e creava coloratissimi e luminosi arcobaleni con i quali portava i suoi ospiti sull’isola.
La fata si sentiva sola e le piaceva la compagnia dei bambini.
Aspettava che piovesse e alla fine dei temporali, faceva apparire l’arcobaleno fino ai piedi dei bambini buoni, li invitava a salire sull’arco colorato per andare a scoprire piante e animali fantastici sulla sua isola.
I bambini avevano paura di scivolare e allora la maga mostrava loro che, con la sua magia, avrebbe sorretto l’arcobaleno per tutto il viaggio.
La maga avrebbe voluto che alcuni bambini si fermassero con lei, ma questi avevano già una mamma e un papà.
Fu così che dopo un temporale, mentre invitava altri bambini sul suo arcobaleno, incontrò un bellissimo uomo che anche lui sorreggeva un altro arcobaleno.
Lo invitò a seguirlo sulla sua isola e l’uomo, rapito dalla sua bellezza e dolcezza, propria di una vera fata, decise di rimanere con lei e creare una famiglia con tanti bambini che amavano giocare e scivolare sugli arcobaleni.
FLAVIO:
C’erano dei piccoli folletti che non sapevano cosa fosse un arcobaleno, perciò litigavano sempre.
Erano molto dispettosi, rubavano tutto, portavano via anche il cibo, ma un giorno per la prima volta videro un arco con sette colori illuminati dal sole.
Era l’arcobaleno. Da quel giorno non litigarono più perché rimasero stupiti e meravigliati da tanta bellezza.
Il sole e le nuvole un tempo litigavano sempre, non riuscivano a stare zitti e trovare un accordo.
Un bel giorno arrivò una donna .
Una nuvola scese a terra per portarla alle altre nuvole e chiederle se potevano aiutarle a far pace col sole.
La donna suggerì loro di mischiare i colori e formare l’arcobaleno, spiegando che era un arco di sette colori luminosi.
Così fecero e la donna le aiutò a sorreggerlo.
Il sole da quel giorno fu felice di illuminarlo.
ALEX:
Un giorno un bambino faceva i capricci perché voleva vedere l’arcobaleno, guardava al tramonto il sole arancione, ma non appariva mai l’arcobaleno.
Un giorno, al parco, fece amicizia con un altro bambino.
Improvvisamente si mise a piovere e si nascosero tutti e due sotto a uno scivolo.
Dopo pochi secondi, mentre pioveva a dirotto, apparve il sole e i due bambini videro un arcobaleno fantastico, erano felici e dissero che quello era un segno della loro amicizia.
Una mattina un bambino vide una donna che sorreggeva l’arcobaleno.
Allora il bimbo le fece moltissime domande alle quali la donna rispose gentilmente.
Giorni dopo vide vicino a lei un uomo che sorreggeva anch’egli un arcobaleno.
I due però litigavano tantissimo e il bambino non capì perché.
Si avvicinò e cercò di convincerli ad unirsi per aumentare i loro poteri e da quel giorno accettarono e divennero molto più forti e gli arcobaleni molto più luminosi.
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