L’Energia della Coscienza
di Alberto Lori
Nei primi anni del ventesimo secolo, il grande Nikola Tesla fu il primo a sperimentare con due bobine, alimentate da correnti alternate la formazione di campi elettromagnetici contrapposti.
Pur se essi finivano per annullarsi, lo scienziato dimostrò che, grazie all’energia così trasformata, non solo era possibile creare una fonte di energia inesauribile e gratuita, ma anche che questa energia era trasmissibile a distanza senza alcuna perdita. Questa straordinaria scoperta, entrando in contrasto con i petrolieri, venne col tempo accantonata e dimenticata.
Decenni più tardi il fisico Ettore Majorana ideò con l’aiuto di un allora giovane imprenditore Rolando Pelizza, una macchina la quale, tra le sue incredibili prestazioni, annoverava anche la produzione di energia pulita e gratuita grazie all’interazione di campi elettrici, campi magnetici e campi gravitazionali.
Naturalmente ai governanti occidentali, cui la macchina era stata proposta, non interessava questo aspetto, perché in essi prevaleva l’idea di potenza che questo congegno poteva garantire loro come arma da guerra devastante e non come ausilio per un balzo qualitativo enorme per il genere umano.
Negli stessi anni della guerra fredda, in Unione Sovietica, un astrofisico russo, Nikolai Kozyrev, provò l’esistenza di questa stessa energia che chiamò eterica. In altre parole, Kozyrev provò l’esistenza dell’etere, negata dai fisici, soprattutto da Einstein, anche se in anni successivi fu proprio lui a commentare che negare l’etere avrebbe potuto condurre “a supporre che lo spazio vuoto non possieda proprietà fisiche, il che è in disaccordo con le esperienze fondamentali della meccanica. È possibile quindi pensare a qualcosa che riempia il vuoto quantico in riferimento ai campi elettromagnetici e alla fluttuazione della materia”.
In ogni caso l’idea di etere non venne mai presa in considerazione dalla fisica dominante se non come mezzo di trasmissione per la propagazione di forze elettromagnetiche o gravitazionali.
Che cosa sono le onde elettromagnetiche?
Onde di energia come quelle del mare, che possiamo percepire con la vista quando sono luminose e ad alta frequenza e che cambiano di colore mutando la frequenza. In ogni caso, ad alte frequenze campi elettrici e magnetici diventano tutt’uno e hanno un andamento che è perpendicolare alla direzione di propagazione.
Grazie agli esperimenti di Tesla, oggi sappiamo che onde elettromagnetiche contrapposte finiscono sì per annullarsi ma fanno emergere altre onde di energia non trasversali ma longitudinali dall’andamento spiraliforme che viaggiano incredibilmente al di fuori del nostro spazio-tempo in altre dimensioni.
La loro velocità è in apparenza molto superiore a quella della luce, ma è un controsenso in un contesto dove non esistono né lo spazio né il tempo. Sono onde invisibili ai sensi, ma i cui effetti sono percepibili.
Tesla riuscì a trasmettere questa energia fino a 10mila watt di potenza utilizzando un’antenna trasmittente e una ricevente. La famosa torre di Tesla accanto alla quale lo scienziato è spesso fotografato aveva la funzione di captare energia tra la ionosfera e la terra per poi trasferirla in qualunque parte del globo, giacché queste onde eteriche, definite scalari o torsionali, sono omnidirezionali, non hanno cioè un’unica direzione come le onde elettromagnetiche.
In fondo, secondo Tesla, bastava impiantare un’antenna nel proprio giardino in qualunque parte del mondo per poter ricevere elettricità gratuita quanta se ne fosse voluta. Con un’altra differenza rispetto alle onde elettromagnetiche: mentre quest’ultime posso essere schermate, basta una camera di Faraday, le onde scalari passano attraverso qualsivoglia ostacolo.
Abbiamo detto che le onde torsionali non sono trasversali, ovvero non si propagano perpendicolari alla direzione di trasmissione-ricezione. Sono longitudinali, si irradiano, in altre parole, nella stessa direzione dell’antenna di trasmissione. Naturalmente vengono captate dalla punta sferica dell’antenna trasmittente in senso perpendicolare, poi però procedono in direzione longitudinale come l’onda sonora da un altoparlante.
Il fatto che le onde scalari non siano rilevabili con metodi tradizionali, ci riporta ai concetti di non località, di energia oscura, di campo quantico, di dimensioni non fisiche al di fuori dello spazio-tempo.
Ecco, quindi che la concezione dell’Etere, attraverso il quale viaggiano queste onde di energia, ci riconduce alle tradizioni platoniche e a quelle orientali dove aveva come sinonimi, il Tao, il Chi, l’Akasha e oggi, la Matrix divina, l’Energia del Punto Zero, lo Spazio delle Varianti, il Campo unificato di infinita intelligenza e infinito amore del quale la nostra coscienza universale e non locale è emanazione e in questo senso potremmo anche definire le onde torsionali eteriche come cariche di energia spirituali, quel prana, in definitiva, come ciascuno di noi ha letto in Autobiografia di uno yogi di YOGANANDA, ma anche in altre fonti, del quale, alcuni santi rishi si cibavano, senza dover più mangiare e bere.
Ma come si ottengono le onde scalari?
L’ho chiesto a un ricercatore italiano, Marcello Allegretti, ingegnere elettronico, che ho avuto la fortuna di conoscere a un convegno scientifico a Taranto al quale abbiamo partecipato entrambi.
“Se ho un’onda sinusoidale di un campo elettromagnetico”, mi ha risposto con la consueta cortesia, “e un’onda uguale e contraria alla precedente della medesima frequenza, ottengo come risultato un’interferenza distruttiva con l’annullamento del campo elettromagnetico”.
Per il primo principio della termodinamica un’energia può essere convertita in un’altra, ma non può essere creata né distrutta, in questo modo l’energia elettromagnetica si trasforma in energia scalare.
Possiamo allontanare a qualsiasi distanza l’antenna ricevente da quella trasmittente ma l’energia torsionale non cambia d’intensità. Sappiamo che secondo la metodologia ufficiale un fenomeno diventa verità scientifica quando è riproducibile a volontà.
Ebbene, questo è stato fatto grazie allo stesso Allegretti e a Constantin Meyl, ingegnere elettronico tedesco il quale ha creato per primo le antenne che hanno rilevato la presenza delle onde scalari e verificato le straordinarie caratteristiche dell’energia torsionale, come il trasferimento di elettricità con antenne scalari.
Naturalmente ci si pone un’altra domanda: quali possono essere le applicazioni pratiche delle onde scalari?
Ci stiamo lavorando, mi ha risposto Allegretti. Ti basti pensare che all’interno di noi, di tutti noi c’è un’antenna scalare straordinaria che, come tale, è in grado di ricevere e trasmettere segnali.
Quest’antenna è il DNA. Le onde scalari sono essenzialmente informazioni, informazioni di qualsiasi tipo e natura. Il DNA informa tutte le cellule del nostro corpo ma può a sua volta ricevere informazioni da un’antenna esterna in modo da poter trasmettere dovunque nel nostro corpo ce ne fosse bisogno informazioni di buona salute. Siamo work in progress.
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