L’esposizione ai pesticidi collegata alla malattia di Parkinson
dallo SchwartzReport del 30 maggio 2013
Traduzione a cura della redazione di coscienza.org – Marisa Menna
Ho realizzato molti articoli sui problemi di salute causati dai pesticidi, e sembra esserci sempre un nuovo elemento che si aggiunge al progredire della ricerca. Ecco uno degli ultimi.
Potete consultare gli archivi dello SchwartzReport cercando “OGM” o “pesticidi” oppure leggete il mio saggio: “Il Grande Esperimento: Organismi Geneticamente Modificati, integrità scientifica e Benessere Nazionale” (in inglese).
Stephan A. Schwartz
IANS – The Times of India (India)
I ricercatori hanno analizzato complessivamente più di 100 studi per dimostrare che l’esposizione ai pesticidi, diserbanti e solventi sia associato alla probabilità un alto rischio di sviluppare la malattia di Parkinson.
La ricerca in questione viene pubblicata lo scorso 28 maggio su Neurology, la rivista medica dell’American Academy of Neurology.
“A causa di questa associazione, c’era anche un legame tra l’agricoltura o il paese in cui si vive e lo sviluppo del Parkinson in alcuni degli studi”, ha detto l’autore dello studio Emanuele Cereda della Fondazione IRCCS del Policlinico San Matteo di Pavia.
Cereda ha condotto la ricerca insieme a Gianni Pezzoli, dell’Istituto Parkinson (ICP) di Milano.
I ricercatori hanno scoperto che l’esposizione ai diserbanti e ai solventi aumentano il rischio di sviluppare la malattia di Parkinson dal 33 al 80 per cento.
In studi controllati, riporta Science Daily, l’esposizione al paraquat (diserbante) o al maneb e al mancozeb (entrambi fungicidi) è associato all’aumento di due volte del rischio di sviluppare la malattia.
Cereda afferma: “Non abbiamo studiato se la tipologia di esposizione, ad esempio se il composto fosse inalato o assorbito attraverso la pelle e le modalità applicative, come l’irrorazione o la miscelazione, influenzi il rischio di Parkinson”.
“Tuttavia”, ha aggiunto il ricercatore, “il nostro studio indica che il rischio aumenta in maniera proporzionale alla durata di esposizione alle sostanze chimiche”.