L’eterno presente sulla punta del naso

a cura di Mario Bruschi, Dipartimento di Fisica Università “La Sapienza”

In un precedente articolo ( E’ possibile vedere il futuro? )  abbiamo esaminato alcuni aspetti insoliti del tempo alla luce della Fisica moderna: ora tenteremo di uscire dal tempo per entrare nel mondo dell’eterno presente o, se preferite, semplicemente dell’eternità. Filosofi e teologi hanno messo in guardia dal pensare l’eternità come uno scorrere del tempo senza fine, una storia infinita. In effetti, l’eternità non può essere caratterizzata da attributi temporali; ovvero, se si vuole, l’unico attributo che le si addica è ora (da cui la dizione esoterica di eterno presente).

E’ difficile per la nostra mente concepire un ora senza un prima e un dopo per cui la categoria tempo nella sua qualità di sequenza rifà capolino; anche la definizione di eternità come durata senza sequenza fa pur uso di concetti temporali ed è tutt’altro che intuitiva (1). Tenteremo quindi, sorretti dalle cognizioni della scienza attuale, un approccio diverso, basato sui concetti di evento e dimensione. Tutti abbiamo un’idea di cosa sia un evento: Cristoforo Colombo che scopre l’America, la bomba atomica che scoppia a Hiroshima, l’ultimo festival di Sanremo sono tutti eventi così come, più semplicemente, voi che vi allacciate le scarpe o una farfalla che si posa su un fiore.

Da un punto di vista tecnico, un evento è un punto in un diagramma spazio – tempo ossia un punto in una certa linea universo(1). Cerchiamo di spiegarci con un esempio. Scegliamo un evento particolarmente significativo… ad esempio l’evento “PMN”, la Puntadel Mio Naso. Come può essere individuato e comunicato, un tal evento? Certamente occorre sapere dove avviene (o è). Consideriamo come riferimento la stanza in cui sto scrivendo – piano terra di via Garibaldi 31, in Serra S. Quirico, ameno paesino delle Marche (controllate su un Atlante) -: ebbene la punta del mio naso è situata due metri a destra della parete opposta alla porta, un metro e mezzo avanti alla parete opposta alla finestra, un metro e trenta centimetri in alto dal pavimento (sono seduto!), ovvero le coordinate spaziali dell’evento “PMN”, nel riferimento considerato e nelle suindicate unità di misura, sono “2 a destra; 1,5 avanti; 1,3 in alto”. Per localizzare l’evento occorrono dunque tre numeri (coordinate): questo equivale a dire che lo Spazio ha tre dimensioni.

Ma sono sufficienti queste tre coordinate? Supponiamo che, dopo aver letto quest’articolo, incuriositi, decidiate di recarvi all’indirizzo dato. Ecco: misurate 2 metri dalla prima parete, 1,5 metri dalla seconda, 1,3 metri dal pavimento. Trovate la punta del mio naso? Molto probabilmente ciò che trovate è solo aria: la punta del mio naso è stata sì in tale posizione, ma vi è stata in preciso istante di tempo, esattamente alle h. 15 e 31 minuti del 25 luglio 1991. Per caratterizzare l’evento “PNM” occorre quindi un’ulteriore informazione, il quando, cioè un’ulteriore dimensione, il tempo. Siccome l’insieme di tutti gli eventi costituisce il mondo in cui viviamo, diciamo che l’Universo ha 4 dimensioni (continuum quadri – dimensionale spazio – tempo).

Spero che fin qui non ci siano difficoltà o dubbi; eppure nell’esaminare le implicazioni di quanto detto, avrete bisogno di una buona immaginazione. Dunque l’evento “PMN” è stato individuato dalle tre coordinate spaziali e dalla coordinata temporale sopra riportate: ma cosa succede, ad esempio, un poco prima o un poco dopo? Dov’è la punta del mio naso? Ovviamente non molto lontana dalla posizione sopra indicata. Tuttavia mezz’ora fa era fuori dalla stanza, appoggiata ad un cuscino, e tra mezz’ora, spero, sarà all’aperto, magari ad odorare una rosa in giardino. Attenti! La punta del mio naso che mezz’ora fa era sul cuscino o quella che tra mezz’ora sfiorerà una rosa, non sono l’evento “PMN” di cui stiamo parlando: in realtà sono essi stessi due eventi ben distinti tra di loro e dall’evento “PMN”. Solo perché sono comunque in grado di identificare la punta del mio naso (!) li metto in relazione e li chiamo, nel linguaggio comune, allo stesso modo. In effetti la punta del mio naso, mentre il tempo scorre ed io mi sposto, descrive una successione di eventi, certo moltovicini uno all’altro, o in altri termini, percorre una curva, una linea non solo nello spazio ma anche nel tempo: questa linea è la linea universo della punta del mio naso (1).

Voi/io, siete/siamo in grado di vedere uno degli eventi lungo tale linea, o possibilmente, in successione, tutti gli eventi, ma non contemporaneamente due o più punti diversi della linea stessa (se vedo la punta del mio naso ora non vedo più la punta del mio naso un minuto fa e non vedo ancora la punta del mio naso tra un minuto).

Ma immaginiamo un mondo con una sola dimensione spaziale oltre la solita temporale, chiamiamo Puntone un ipotetico abitante di tale mondo a 2 dimensioni e tracciamo qui sotto la sua linea universo.

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Se volete vivere la vita di Puntone, mettete la punta di una matita rossa in A0 nel sovrastante diagramma spazio – tempo e fatela scorrere con velocità costante lungo la linea A0, A1, A2, A3, A4, A5. La punta della matita rappresenta il nostro amico Puntone: immedesimatevi in essa. Ecco: aprite gli occhi (evento A0) e dal vostro orologio sapete che il tempo è TA0 , vi accorgete di essere anche nel sito (posizione spaziale) S0, la ridente cittadina di Puntonia ove trascorrete la vostra infanzia e giovinezza fino al tempo TA1 (notate che, anche se siete fermi nella posizione S0, gli eventi da voi vissuti sono stati sempre diversi: la matita ha continuato a scorrere!). Al tempo TA1 decidete di fare nuove esperienze, di girare il mondo, partite quindi in viaggio verso destra (non avete molte scelte a vostra disposizione!) ed al tempo TA2 raggiungete la bella città di Puntinia che si trova nella posizione S1 del vostro mondo. Trovate Puntinia di vostro gradimento e così vi fermate per molti anni (tempo TA2TA3: continua a scorrere la matita?), magari vi sposate con una bella abitante del posto, Puntina (la cui linea universo non è riportata nel diagramma). Ormai anziano, avete nostalgia della vostra città natale e, con un viaggio verso sinistra, vi tornate, arrivandovi al tempo TA4 (evento A4 nel diagramma). In Puntonia trascorrete serenamente la vostra vecchiaia fino alla vostra morte (evento A5, tempo TA5). Osservate che, quando siete per esempio in A4, la matita ha già tracciato una linea rossa da A0 a A1 a A2 a A3 a A4: questa linea è la linea universo passata (dal punto di vista di Puntone); gli eventi di tale linea, la nascita (A0), l’infanzia e la prima giovinezza (A0 A1), il viaggio verso Puntinia (A1 A2), il matrimonio, il viaggio di ritorno (A3 A4), sono tutti eventi passati, appartengono ormai solo alla memoria. L’arrivo in Puntonia (A4) è il momento presente, mentre la vecchiaia e la morte sono eventi futuri di cui il Puntone non ha ancora coscienza (e in effetti la linea rossa tra A4 e A5 non è ancora tracciata).

Quindi il nostro Puntone, immerso nel suo universo a 2 dimensioni (una spaziale e una temporale) vive, come tutti noi, gli eventi della sua vita in successione e non può vedere due o più eventi contemporaneamente (può al più ricordare gli eventi passati).

Ancora un esempio: mentre il Puntone vive l’evento A1 cioè la sua partenza da Puntonia, non sa che ritornerà nella sua città natale ormai vecchio, dopo aver trascorso una felice vita in Puntinia (così come tutti noi non sappiamo cosa ci riserva il futuro!). Tuttavia voi che vedete la sua linea universo vedete contemporaneamente la sua nascita, la sua partenza per Puntinia, il suo viaggio, il suo arrivo, il suo ritorno, la sua morte! Tutti gli eventi della sua vita sono presenti insieme, ora, al vostro sguardo: potete vederli globalmente o analizzarli in qualsiasi successione volete o portare a piacere la vostra attenzione sull’uno o sull’altro…Da cosa è originata questa strabiliante facoltà? Semplicemente dal fatto che mentre di Puntone è a 2 dimensioni (il foglio che vi sta davanti) voi vivete, siete, in un mondo che ha almeno una dimensione in più (l’alto rispetto al foglio; in realtà voi avete a disposizione almeno due dimensioni in più: l’alto e il vostro tempo).

Se avete afferrato l’analogia tra il mondo bidimensionale del nostro amico Puntone e il vostro/nostro mondo a 4 dimensioni, fate ora uno sforzo di immaginazione: immaginate un essere che viva in una dimensione in più del vostro continuum quadridimensionale. Per questo essere gli eventi del nostro Universo, della nostra storia passata, presente e futura sono contemporaneamente presenti: egli può vederli ora così come voi vedete ora la nascita, la vita, la morte di Puntone! Un tale essere è nell’eternità, nell’eterno presente (rispetto al nostro Universo…).

Bene, interessante, direte voi: pur tuttavia tutto questo rimane pura immaginazione, dato che in realtà le dimensioni del nostro Universo sono solo 4 o 5 o più. Ma le cose stanno effettivamente così? Affatto, la Fisica attuale ci dice categoricamente che le 4 dimensioni dello spazio – tempo non sono sufficienti per spiegare tutta una serie di fenomeni che osserviamo sperimentalmente o che deduciamo teoricamente: in altri termini noi viviamo in un Universo che ha sicuramente più di 4 dimensioni. Quante dimensioni? La scienza attuale non è in grado di stabilirlo: alcune teorie dicono 11, altre 24, altre addirittura 64 dimensioni! L’Universo è dunque molto e forse moltissimo più complicato di quanto possiamo anche immaginare e se la nostra coscienza avesse accesso anche ad una sola di queste dimensioni nascoste, avrebbe ipso facto accesso all’eterno presente (ecco per inciso, una possibile spiegazione di fenomeni paranormali come la precognizione, la chiaroveggenza ed altri).

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