[Grazie al lettore Larry Dossey per avermi inviato questa storia.]

Di GEORGE DYORSKY Betterhumans

Recentemente ho letto con grande interesse i risultati ottenuti dal ricercatore Chuck Jorgensen nel suo lavoro della “NASA’s Ames Research Center”. Questo era il genere di articolo che fa il giro fra i conoscenti, per essere dimenticato il giorno dopo. A me rimase impresso per giorni.

Jorgensen e la sua squadra hanno sviluppato un sistema che cattura e converte i segnali nervosi delle corde vocali in suoni computerizzati. Sì spera che questa tecnologia aiuterà quelli che hanno perso l’abilità di parlare, così come potrebbe migliorare la comunicazione per le persone che lavorano in tute spaziali e in ambienti rumorosi.

Il fenomeno è simile al principio meccanico dell’apparato cocleare. Questo apparato cattura le informazioni acustiche per le persone con l’udito danneggiato.

Nell’esperimento di Jorgensen, i segnali neurali, quelli che indicano alle corde vocali come muoversi, vengono intercettati e dirottati. Gli impianti cocleari agiscono nel senso opposto, convertendo le informazioni acustiche in segnali neurali che possono essere elaborati dal cervello. Ambedue i metodi si basano sul fatto che i segnali neurali creano un collegamento con l’ambiente nel quale viviamo. Pensando ulteriormente a questa somiglianza mi sono reso conto che la tecnologia era costretta a creare un meccanismo tecnologicamente dotato di telepatia.
Combinando l’apparecchiatura di Jorgensen con un impianto cocleare, una radio-trasmittente ed un’apparecchiatura di conversione dei segnali, noi potremmo creare un forma di comunicazione che by-passa l’intero insieme del sistema acustico. A questo punto ho deciso di contattare Jorgensen e gli altri ricercatori per parlare a loro di questa prospettiva “telepatica”. Ho sempre avuto l’idea che un giorno svilupperemo una tecnologia basata sulla telepatia e le risposte ottimistiche che ho ricevuto da questi ricercatori mi hanno fatto pensare ancor di più.

Come mi aspettavo, le tecnologie e l’intuito scientifico necessari per un tale progetto stanno entrando rapidamente in un’eccitante prospettiva da realizzare a breve. Il sogno della comunicazione da mente-a-mente ed il desiderio di trascendere il proprio livello di coscienza sono nati insieme al linguaggio.

Si potrebbe parlare di un vero e proprio caso di necessità, quasi patologica, di una tendenza attraverso la quale si manifesta la credenza molto estesa nella telepatia e nel paranormale.

A parte l’ESP, sembra che questo desiderio intenso sarà soddisfatto molto presto.

Molte anticipazioni tecnologiche nel campo delle comunicazioni e delle neuroscienze stanno dando una speranza sulla possibilità di diventare “dotati” di una forma di telepatia tecnologica. Proseguendo sull’onda della rivoluzione della comunicazione, e rispondendo alla continua domanda del pubblico per mezzi di comunicazione sempre più sofisticati, sembra quasi una vera certezza il fatto che noi siamo destinati a diventare una specie capace di comunicare da mente-a-mente.

Questa prospettiva è altrettanto profonda per quanto sia eccitante.

Un tale cambiamento nell’evoluzione delle specie, significherebbe uno sviluppo importante nell’evoluzione dell’umanità, un cambiamento che modificherebbe in modo irrevocabile la natura virtuale di tutte le interazioni e le relazioni umane.

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