L’importanza della fauna selvatica

Traduzione a cura di Gabriella Modica

Fonte: Science Yale School of the Environment

21 Maggio 2024

La conservazione della fauna selvatica può aiutare a mitigare il cambiamento climatico

“Un’ulteriore prova del fatto che viviamo in una matrice di vita interconnessa e interdipendente e che, se vogliamo sopravvivere, la promozione del benessere deve diventare la nostra priorità più importante”.
Stephan Schwartz

fauna selvatica

L’Accordo di Parigi mira a limitare il riscaldamento globale al di sotto di 2°C e proseguire gli sforzi per circoscriverlo a 1,5°C al fine di limitare le conseguenze catastrofiche del riscaldamento globale (fonte: europarl.europa.eu).

Oswald Schmitz, professore di ecologia della popolazione e della comunità Oaster della Yale School of Enviroment ha condotto uno studio che è stato pubblicato su Nature Climate Change.

Scritto da 15 scienziati provenienti da otto paesi, lo studio ha esaminato nove specie di animali selvatici: pesci marini, balene, squali, lupi grigi, gnu, lontre marine, buoi muschiati, elefanti africani delle foreste e bisonti americani, evidenziando il fatto che proteggere e ripristinare le loro popolazioni potrebbe agevolare la cattura aggiuntiva di 6,41 miliardi di tonnellate di anidride carbonica,  corrispondente al 95%  della  quantità  necessaria ogni anno per raggiungere l’obbiettivo dell’Accordo.
Continua Schmitz, “la dinamica dell’assorbimento e dello stoccaggio del carbonio, in presenza degli animali selvatici è caratterizzata da quei processi che vanno dal foraggiamento alla dispersione dei nutrienti, la deposizione di carbonio organico e la dispersione dei semi. Tutti processi, coi relativi effetti, che non si verificano in loro assenza.”
La ricostituzione delle popolazioni animali, per migliorare la cattura e lo stoccaggio naturale del carbonio è nota come Animazione del ciclo del carbonio.

Il rischio principale legato alla sopravvivenza delle specie animali è quello di trasformare gli ecosistemi da pozzi di carbonio a fonti di carbonio.
“Le soluzioni climatiche naturali”, afferma lo studio, “stanno diventando fondamentali per raggiungere gli obbiettivi dell’Accordo di Parigi, creando al tempo stesso ulteriori opportunità per migliorare la conservazione della biodiversità”.

Negli ultimi cinquant’anni le popolazioni di fauna selvatica mondiale sono diminuite di quasi il 70%.

Lo studio dimostra che la risoluzione della crisi climatica e quella della biodiversità sono questioni da portare avanti di pari passo.

L’espansione delle soluzioni climatiche alla salvaguardia delle specie e al ripristino di conseguenza degli ecosistemi terrestri e marini è fondamentale per il raggiungimento in tempi brevi degli obbiettivi dell’Accordo sul clima di Parigi, favorendo il mantenimento del riscaldamento entro 1,5 gradi Celsius.

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