WENNONAH HAUTER – Food & Water Watch/alternet.org
Wenonah Hauter è il amministratore di Food & Water Watch .
Il seguente articolo è tratta dal libro “Zapped! Irradiation and the Death of Food by Wenonah Hauter” (Food & Water Watch, 2008).
Traduzione a cura di Daniela Rita Mazzella
Nel corso degli anni, gli effetti dell’irradiazione sono stati messi a confronto con una certa superficialità con la luce del sole e con le bombe, ma l’argomento spesso è rimasto avvolto dal mistero. Ad ogni modo, pur trattandosi di un tema molto vasto, sicuramente non bisogna essere degli esperti di fisica o di scienze dell’alimentazione per avere almeno una comprensione di base.
Sapere cosa non è l’irradiazione è altrettanto importante come sapere quello che è, se non addirittura anche di più. I cibi irradiati non bruciano al buio, ciò non rende il cibo radioattivo, sebbene una sbalorditiva sentenza dell’FDA (Food and Drug Administration, Organismo di controllo degli alimenti e dei farmaci) potrebbe cambiare questo dato aumentando la quantità massima di radiazione permessa.
Per quanto riguarda invece ciò che è l’irradiazione, essa si serve di violente esplosioni di raggi-x, fasci di elettroni e raggi gamma per uccidere i batteri. Lo scopo è quello di allungare la vita dei prodotti ritardandone il processo di deterioramento allungando in tal modo i tempi di commercializzazione.
A questo punto entrano in gioco la chimica e la fisica. Questa radiazione è definita ionizzante, ciò significa che essa possiede energia sufficiente per soffiare via molecole ed espellere elettroni che quindi si diffondono intorno formando nuovi elementi. All’estremo opposto, la radiazione non ionizzante come le microonde, gli infrarossi e la luce visibile non è capace di frantumare le molecole. L’industria spesso sfrutta questo malinteso per confondere il pubblico sostenendo che l’irradiazione abbia esattamente gli stessi effetti delle microonde.
Qualunque sia il tipo di attrezzatura, il cibo è comunque esposto a radiazioni ionizzanti. Tale radiazione può essere prodotta da materiali radioattivi come il cobalto-60 oppure essere generata utilizzando l’elettricità per produrre i raggi-x o i fasci di elettroni. I fasci di elettroni sono prodotti da acceleratori lineari. A causa del suo elevato livello di energia, la radiazione ionizzante può colpire gli elettroni al di fuori delle orbite molecolari, che quindi si scontrano con altre molecole, scacciano più elettroni, formano nuove molecole e così via.
La radiazione gamma è preferita spesso dagli irradiatori di cibo perché è in grado di penetrare in profondità; inoltre il materiale radioattivo per irradiare risulta più economico. I fasci di elettroni penetrano il cibo a una profondità di circa 4 cm, ciò significa che gli acceleratori lineari si rivelano utili solo per irradiare cibi sottili come ad esempio un hamburger. I raggi x possono penetrare anche profondamente, ma questa tecnologia è molto più costosa perché richiede grandi quantità di energia elettrica.
Tra le altre forme di radiazione ionizzante ci sono i raggi cosmici e i raggi ultravioletti ad alta frequenza. Essendo i raggi gamma emessi dal nucleo di isotopi radioattivi, essi possiedono l’ulteriore capacità di trasmettere la loro radioattività.
La radiazione non ionizzante include la luce visibile, gli infrarossi (calore), le microonde e le onde radio. Questo tipo di energia non possiede energia sufficiente per rimuovere gli elettroni.
L’esempio migliore dei grandi effetti della radiazione ionizzante e non ionizzante è costituito dal corpo umano. La radiazione ionizzante danneggia i cromosomi eliminando le molecole di DNA e causando in tal modo malattie come la leucemia e altre forme tumorali. Inoltre le donne esposte a radiazione ionizzante durante la gravidanza possono dare alla luce bambini con anomalie al cervello e agli occhi, all’ossatura, oltre che problemi di sterilità.
La radiazione non ionizzante include la luce visibile, gli infrarossi (calore), le microonde e le onde radio. Questo tipo di energia non possiede energia sufficiente per rimuovere gli elettroni.
L’esempio migliore dei grandi effetti della radiazione ionizzante e non ionizzante è costituito dal corpo umano. La radiazione ionizzante danneggia i cromosomi eliminando le molecole di DNA e causando in tal modo malattie come la leucemia e altre forme tumorali. Inoltre le donne esposte a radiazione ionizzante durante la gravidanza possono dare alla luce bambini con anomalie al cervello e agli occhi, all’ossatura, oltre che problemi di sterilità.
La radiazione non ionizzante, basandosi su un livello inferiore di energia, può limitarsi a causare la vibrazione delle molecole ma gli elettroni non vengono dispersi e i cromosomi e il DNA non subiscono danni.
Food & Water Watch è un’organizzazione internazionale per la promozione di un’agricoltura sostenibile, di qualità e libera da OGM.