Mirtilli. L’assunzione porta a miglioramenti fisiologici e cognitivi

Traduzione a cura di Marisa Menna

12 maggio 2022

mirtilliUna nuova ricerca dell’Università di Cincinnati ha scoperto che il consumo quotidiano di mirtilli nella mezza età potrebbe ridurre il rischio di declino cognitivo. Lo studio ha identificato diversi miglioramenti fisiologici e cognitivi nell’uomo dopo 12 settimane di assunzione quotidiana di integratori al mirtillo.
I benefici per la salute dei mirtilli sono ben noti, dalle proprietà curative delle ferite al potenziamento della memoria. Questi frutti sono un vero concentrato di nutrienti.

Il dott. Robert Krikorian studia da diversi anni gli effetti neurologici dei mirtilli. I suoi precedenti studi hanno portato diversi benefici cognitivi ai soggetti più anziani aggiungendo mirtilli alla dieta, ma questo nuovo studio si è proposto di indagare se le bacche potessero essere utili agenti preventivi se consumate regolarmente a partire dalla mezza età. “Il morbo di Alzheimer, come tutte le malattie croniche dell’invecchiamento, si sviluppa in un periodo di molti anni a partire proprio dalla mezza età”.

Per testare gli effetti dell’integrazione di mirtilli nella mezza età, i ricercatori hanno coinvolto 33 adulti di età compresa tra 50 e 65 anni. Tutti i partecipanti erano almeno in sovrappeso (con un indice di massa corporea di 25 o superiore) e con disturbi cognitivi soggettivi, suggerendo le prime fasi di declino cognitivo legato all’età.

Ai partecipanti è stata somministrata alla cieca polvere di mirtillo intero liofilizzata o una polvere di placebo per 12 settimane.
Il quantitativo di polvere di mirtilli equivaleva all’assunzione di circa mezza tazza di mirtilli al giorno. All’inizio e alla fine dello studio sono stati completati numerosi test cognitivi e sono stati monitorati diversi biomarcatori metabolici.

Questo studio ha dimostrato che l’integrazione di mirtilli ha benefici neurocognitivi negli individui di mezza età con insulino-resistenza e rischio elevato di demenza futura. I risultati suggeriscono che l’integrazione con il mirtillo ha un potenziale di protezione contro il futuro declino neurocognitivo negli individui vulnerabili. Inoltre, il livello di integrazione del mirtillo impiegato negli studi sugli animali in genere non è stato maggiore di quello impiegato nell’attuale sperimentazione umana e sarebbe fattibile per la maggior parte delle persone.

La ricerca futura che valuta l’integrazione del mirtillo per periodi più lunghi con valutazioni cognitive longitudinali sarebbe preziosa non solo per valutare la sua influenza sulla progressione del declino cognitivo, ma anche per studiare ulteriormente i meccanismi del beneficio neurocognitivo.

Naturalmente il numero dei partecipanti e il periodo di sperimentazione sono ridotti ma Krikorian, consapevoli di questi limiti, chiede ulteriori studi per convalidare questi risultati anche insieme ad altri ricercatori. Nel frattempo potrebbe essere una buona idea assumere regolarmente i mirtilli.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nutrients.

Fonte:

Nutrients
Newatlas
University of Cincinnati

Immagine pixabay


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