Intervento di Umberto Di Grazia in occasione del Convegno
“Dal New Age al Next Age? Verso la Nuova Era: linee e tendenze di una nuova spiritualità”
organizzato dal Dipartimento di Sociologia
presso l’Università La Sapienza di Roma il 29-30 aprile 1999. 

“NUOVA ETICA INTERIORE E SPIRITUALE“ 

La nuova etica interiore e spirituale nasce con i valori portati dalla profonda rivoluzione culturale in atto. Rivoluzione che lo sviluppo della scienza moderna ha innescato, trasformando le condizioni di vita, i rapporti sociali, la cultura, specialmente tramite la forte accelerazione impressa dalla tecnologia ed evidenziando tutti i problemi sociali e del Pianeta, che richiedono soluzioni urgenti.
Viviamo un processo di cambiamento basilare della visione del mondo, radicale quanto la rivoluzione copernicana.
Qual’ è il risultato di questo cambiamento? E‘ cambiato il paradigma (ovvero l’archetipo, il modello) che ci governava: siamo passati dal modello meccanicistico o riduzionistico, che dava risalto alle parti, a quello olistico, organicistico, ecologico, che dà risalto al tutto. Di conseguenza cambiano i nostri valori e cambia l’etica che regola il nostro comportamento, secondo i concetti del bene e del male.

La nostra società “antropocentrica”, cioè incentrata sull’uomo, ha mostrato chiaramente lo squilibrio a cui ha portato questo modello, che finora l‘ha governata ed i cui errori diventano più evidenti ogni giorno. Alcuni scienziati, ricercatori, intellettuali , professionisti, come molta gente qualunque, hanno preso atto del cambiamento di valori, senza il cui rispetto
si mette in pericolo non solo la qualità della vita, ma la vita stessa del pianeta Terra e dell’uomo.
A contrastare l‘attuazione del nuovo modello e dei suoi valori c’è purtroppo la rigidità di diversi settori scientifici, la cui struttura accademica tende a promuovere solo ciò che risponde ad ideologie superate, vecchi dogmi ed a difendere privilegi socio-politici, mentre le numerose aspettative di conoscenza e di benessere della gente non trovano risposta nella scienza ufficiale. Già dagli anni Venti la teoria dei quanti in Fisica ha creato uno shock, scrollando le fondamenta non solo della fisica classica, ma del paradigma meccanicistico che ancora ci guida. Lo stesso Einstein, più tardi, così descrisse le sue sensazioni di fronte alla nuova scoperta scientifica di cui è stato uno dei fautori: “Era come se ci fosse mancata la terra sotto ai piedi e in vista non vi fosse alcun punto fermo su cui poter costruire“. Il suo collega Werner Heisemberg, spiegava: “Il mondo appare come un complicato tessuto di eventi in cui i rapporti di diversi tipi si alternano, si sovrappongono o si combinano, determinando in tal modo la struttura del tutto.”
Allora gli scienziati che si occupavano di fisica quantistica si dibattevano nelle stesse difficoltà che troviamo ancora noi. Quella del passaggio concettuale delle parti al tutto che diedero poi origine alla scuola della biologia organicistica, ormai facilitata nel suo percorso dal crollo del meccanicismo cartesiano.
Negli stessi anni anche la Gestaltpsychologie nasceva sull’orientamento contro la frammentazione e l‘alienazione crescenti della natura umana.
Più tardi la teoria dei sistemi e l’ecologia (che arricchì le concezioni sistemiche con l‘idea dell’unione degli organismi, legati in un tutto funzionante per le loro relazioni reciproche), si svilupparono nell‘ambito di questo spirito olistico.

Il nuovo modello “ecocentrico” 

Incentrato sulla Terra come organismo vivente e di cui l’uomo è parte, tutela l‘uomo stesso come il Pianeta, poichè secondo il nuovo paradigma tutti gli esseri viventi sono legati da rapporti di interdipendenza.
Il nuovo pensiero vede infatti nella natura e negli esseri viventi non entità isolate, ma “sistemi viventi”, dove l‘individuo singolo è in stretto rapporto con i suoi simili e con il sistema intero.
Anche i problemi della nostra società sono problemi sistemici, interconnessi e interdipendenti tra loro: sovrappopolazione, estinzione di specie di animali e piante, penuria di risorse e degrado ambientale, sono problemi di una unica crisi (che va considerata soprattutto come una crisi di percezione, di coscienza) e verranno risolti quando saranno affrontati come problemi sistemici.
Le nostre istituzioni e molti di noi sono ancora legati ad una visione del mondo sorpassata, con una percezione della realtà e una coscienza insufficienti per vivere in armonia nel nostro mondo.
Perciò la comprensione e l’acquisizione del nuovo modello “ecocentrico” vanno guidate da un’adeguata:

Consapevolezza etica, “etica interiore e spirituale”

Secondo il nuovo paradigma “la Natura e l‘Io” sono una cosa sola.
La dilatazione totale dell‘Io arriva alla identificazione con la Natura e questo nuovo approccio dell’uomo con la Natura è il fondamento dell’Ecologia profonda.
Ampliare la propria coscienza, fluendo in senso ampio, abbraccia la Natura e tutti gli esseri, portando a sentire rispetto totale per se’, per gli altri e per la natura in cui viviamo, senza alcuna pressione morale, poiché l'”Io ecocentrico” acquisisce una coscienza più ampia e segue in modo naturale norme di rigorosa etica ambientale.
Chi ha preso coscienza dei nuovi valori, deve essere messo in grado di approfondire ricerche e studi relativi alle nuove scoperte, mentre tutti hanno il diritto, il dovere ed il piacere di vivere in sintonia con la realtà che si è andata affermando e la possa trasmettere agli altri.
Per evitare che il progredire di scelte e valori superati e distruttivi (tutelati e difesi da interessi contrari e da una gran parte della scienza ufficiale), danneggino la qualità di vita dell’uomo e del suo pianeta.
Il nuovo pensiero filosofico, scaturito dagli studi e dalle ricerche di scienziati ed intellettuali e dai gravi problemi verificatisi, seguendo il modello di un mondo meccanicistìco, è stato formulato già dalla prima metà del secolo attraverso il pensiero sistemico, le teorie delle complessità, teorie del caos e l’ipotesi di Gaia.

“Ipotesi di Gaia”

E’ il nome dato dagli scienziati all’idea della Terra come pianeta vivente.
Non è certo una novità, poiché essa ha radici nel mito (Gaia era il nome della dea Terra) e nel corso dei secoli sono state formulate molte teorie su un universo organico, vivente e spirituale, fino al Romanticismo, spazzate via quando questo concetto (XVII secolo) fu sostituito da quello di un “mondo-macchina”, che diventò la metafora dominante dell’era moderna.
Nel nostro secolo, in seguito alle scoperte scientifiche, al mutare del Pensiero filosofico e dei valori che devono guidarci, siamo ritornati alla visione olistica, unica certezza di una reale evoluzione dell‘Uomo.
Le idee essenziali dei modelli di sistemi auto-organizzantisi presero forma nei primi anni ‘60. Tra i vari scienziati, il geologo scozzese Hutton affermò che i processi geologici e biologici sono tutti concatenati e paragonò le acque terrestri al sistema circolatorio animale. Il chimico dell’atmosfera James Lovelock, quando lavorava al programma spaziale NASA, riformulò l’ipotesi che il pianeta Terra fosse un sistema vivente e auto-organizzato confermato nella sua teoria anche dalla capacità del Pianeta di regolare la propria temperatura. Infatti, come è stato dimostrato in astrofisica, il calore del sole è aumentato del 25% da quando è comparsa la vita sulla Terra, ma ciò nonostante la temperatura del nostro Pianeta è rimasta costante, adatta alla vita. Gli studi sulla percezione e sulla cognizione dello scienziato cileno Humberto Maturana, esperto in neuroscienze, alla fine degli anni Settanta ha dimostrato che i sistemi viventi sono sistemi cognitivi e il vivere è un processo di cognizione, ed è cosi per tutti gli organismi con o senza sistema nervoso, quindi anche per il Pianeta stesso.
L’ossessione di quantificare e misurare della scienza moderna, insieme ai successi che ha offerto, ha richiesto all’Uomo ed al Pianeta un tributo pesante, i cui problemi sociali ed ambientali non si possono assolutamente risolvere seguendo la visione di un mondo meccanicistico.

Su questo punto lo psichiatra R. D. Laing, afferma:
“Dovevamo distruggere il mondo in teoria, prima di distruggerlo nella pratica. Il programma di Galileo ci offre un mondo morto. Vista, udito, gusto, tatto, odorato perdono ogni attendibilità ed insieme con loro vengono meno da allora: la sensibilità estetica ed etica, i valori, la qualità, l’anima, la coscienza e lo spirito.”

L’esperienza nel campo della percezione

L’idea di un ‘Io ecocentrico’ richiede un maggiore sviluppo della coscienza, determinante per ampliare la capacità di percezione.
Ampliare la percezione significa sviluppare a pieno le potenzialità dei nostri sensi (sempre più atrofizzati). Riuscendo a dilatare le capacità dei sensi, ad esempio con l’aiuto delle “Tecniche dell’Unione e del Risveglio’® (su cui è stato fatto una approfondita sperimentazione in Italia, con risultati eccezionali), riusciamo a sviluppare ed a vivere le capacità extrasensoriali, con una percezione ampliata che ci aiuta ad avere una visione meno frammentaria del mondo, fino a raggiungere un maggiore equilibrio e la giusta visione globale.
Anche secondo i criteri standard della sperimentazione scientifica le percezioni extrasensoriali sono una potenzialità della natura dell‘uomo, che la scienza ufficiale relega alla sperimentazione d’avanguardia, coperta da segreto. Quasi tutti hanno avuto qualche volta percezioni extrasensoriali.
Qualche volta vengono definite vagamente come intuito, sesto senso, coincidenze o anche frutto dell’immaginazione. Scrive in proposito Richard S. Broughton nel suo libro: “Parapsicologia” (Sperling & Kupfer Edizioni, 1994), responsabile del più famoso laboratorio di ricerca parapsicologica del mondo, l’Institute of Parapsychology: “Il fatto che molte persone riferiscono esperienze che sembrano implicare la percezione extrasensoriale o, meno comunemente, la psicocinesi, fa pensare che i fenomeni paranormali, come vengono chiamati, siano il risultato di qualche tipo di capacità che forse è largamente diffusa nella popolazione e che può quindi essere studiata come lo sono le altre capacità umane.” La sperimentazione al riguardo viene ostacolata e molto ancora si ignora sulla costituzione umana, le sue reali potenzialità e l‘effettivo rapporto tra mente e materia.
La percezione extrasensoriale viene sperimentata già dal dopoguerra nei laboratori americani del Pentagono, in alcuni istituti privati autorizzati dal governo USA, in quelli privati della Sony Corporation in Giappone, in laboratori governativi russi, in alcuni dipartimenti di ricerca di università europee. Inoltre l’Intelligence Service e la CIA negli USA si avvalgono
regolarmente dell’aiuto di persone con poteri psichici e lo stesso succede in Russia e in altri paesi nel mondo. La ricerca della conoscenza di questi fenomeni diffusi, misconosciuti e non elaborati, costituirebbe un valido elemento in più per riuscire ad avere una percezione allargata, meno frammentaria del mondo e un maggiore equilibrio personale per poter
aderire al nuovo modello olistico. Inoltre, quei fatti definiti come miracolosi o magici (ad esempio alcune guarigioni), avrebbero una collocazione più giusta nella realtà e capiremmo meglio che la sofferenza della gente interagisce con gli altri sistemi viventi e quindi anche con noi e con la natura e sapremmo come gestirli.
Essendo abituati a difendere il nostro spazio, i nostri privilegi, il nostro lavoro e ciò che possediamo, dalla casa all’accendino, non ci importa abbastanza dei bambini che muoiono di fame e di malattie, dei profughi della guerra, degli immigrati, della sovrappopolazione, della desertificazione, dell’estinzione di specie di animali e piante e dell‘inquinamento. Se invece consideriamo gli altri come parte del nostro tessuto vivente, della nostra famiglia allargata ne avremmo allora la giusta considerazione, rispetto e partecipazione. E ai progressi della scienza e della tecnologia potremo affiancare la nostra evoluzione interiore e spirituale.


Bibliografia:

I concetti di ecologia profonda e modello ecocentrico sono stati tratti dal libro “La rete della vita” di F. Capra – Ed. Rizzoli e dal 1998 edito da Sansoni Ed.

Per ulteriori approfondimenti:

– “Ecologia profonda”, Bill Devall e Geoge Sessions, Ed. Gruppo Abele, Torino 1989
– “Toward a Transpersonal Ecology”, Fox Warwick, Shambhala, Boston 1990
– “La nuova alleanza” – Pricogine, Ilya e Isabelle Stengers, Ed. Einaudi Torino 1981
– “World as lovers, world as self”, Joanna Macy, Parallax Press, Berkley, Calif 1991

Umberto di Grazia – Presidente dell’Istituto di Ricercaa della Coscienza (I.R.C.) di Roma
Ricercatore psichico e Caposcuola delle “Tecniche dell‘Unione e del Risveglio” (Biostimolazione, Biostimolazione dinamica, Animazione della Spada, Biostimolazione applicata, Psicodermoscrittura)

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