a cura di Mario Bruschi, Dipartimento di Fisica Università “La Sapienza”

Parola di Galileo di A. Frova – M. Marenzana, Biblioteca Universale Rizzoli-Superbur Saggi (1998)

Ritratto di Galileo del fiammingo J. Sustermans. Firenze-Uffizi

Ritratto di Galileo del fiammingo J. Sustermans. Firenze-Uffizi

Infelice questo nostro clima, nel quale regna una fissa resoluzione di voler esterminare tutte le novità, in particolare nelle scienze, quasi che già si sia saputo ogni scibile.
Galileo, Lettera a Diodati, 18 Dicembre 1635.

Attualità del grande scienziato in una scelta commentata dei suoi scritti.

Un bel libro… per molti motivi e a vari livelli.

Iniziamo con un interrogativo: come e in che misura le moderne concezioni della scienza, in particolare della fisica, sono entrate, attraverso il filtro della scuola e dei mass-media, nel bagagliaio delle conoscenze comuni, formando cosi’ l’ossatura del cosiddetto senso comune ovvero della percezione ordinaria di cosa sia possibile e cosa non lo sia? In altre parole, la comune, media, visione globale del mondo e’ effettivamente in accordo con le attuali teorie e conoscenze scientifiche?

Personalmente, e per la mia esperienza in senso lato e per quella più specifica nel campo della ricerca e dell’insegnamento, ho sempre pensato che la Fisica insegnata nelle scuole d’obbligo, nei Licei e (ahime’) a volte anche nelle Università, nonchè la Fisica che passa in genere attraverso i mass media, non sia la Fisica moderna ma, grosso modo, la Fisica della fine del 1800; conseguentemente si ha generalmente una percezione del mondo, ritenuta scientifica e quindi vera, che e’ sostanzialmente la concezione positivistica-materialistica di inizio secolo, concezione ampiamente superata ormai e anzi in moltissimi punti apertamente contraddetta dalle acquisizioni teoriche e sperimentali della scienza attuale. Devo dire di essere stato colto di sorpresa dal fatto che gli autori sono in un certo senso ancora più pessimisti: ritengono (e in effetti, credo, a ragione) che neanche elementari acquisizioni della “rivoluzione scientifica” (di cui Galileo è indubbiamente padre) siano nel “bagaglio culturale” di persone anche con un buon livello di educazione (salvo implicazioni professionali nella fisica). Se non ci credete, provate a rispondere ad alcune domande, tratte da un interessante TEST con cui il libro si apre.

Dopo questo TEST, troviamo, al Capitolo 1, una bellissima autobiografia di Galileo Galilei, filosofo (come egli si definiva). Ovviamente tale autobiografia è “falsa” (Galileo non ne scrisse mai una) ma al contempo “verissima”. “Verissima” e perchè gli autori hanno fatto ampio ricorso a scritti e lettere di Galileo stesso e dei suoi corrispondenti oltre che a biografie e documenti del tempo, e perchè è scritta nella lingua di Galileo (come il lettore vedrà nelle numerosissime pagine delle opere di Galileo riportate nel libro, tale lingua è elegante e ancora leggibilissima) ma soprattutto perchè, a mio modesto parere, gli autori colgono effettivamente lo spirito di Galileo e del suo tempo: “…(questo autoritratto) è quello che gli autori ritengono egli (Galileo) avrebbe tracciato se i tempi gli avessero permesso di esprimersi libero da ossequi formali e da criteri di prudenza”.

Seguono 20 capitoli in cui viene proposta una selezione esauriente ed interessante (ovviamente non esaustiva) di problematiche scientifiche (e culturali) affrontate dalla mente inguaribilmente curiosa di Galileo: scopo degli autori è “… evidenziare, mediante una lettura attenta degli scritti di Galileo, elementi di interesse per quanto riguarda sia le scoperte scientifiche e gli sviluppi che ne sono derivati, sia i meccanismi del processo logico del suo pensiero, che avanza per analisi, associazioni, sviluppi ritorni, ulteriori chiarificazioni, in un graduale e progressivo avvicinamento alla conclusione”.
Ogni capitolo segue lo stesso schema (una struttura invero efficiente): si apre con un trafiletto (ben graficamente evidenziato) in cui vengono brevemente descritte la problematiche trattate nel capitolo stesso, si prosegue con una nitida e più approfondita disamina delle stesse e infine si lascia la parola a Galileo, riportando le pagine pertinenti tratte dai suoi scritti.
Come già accennato, la seicentesca lingua di Galileo è ancora leggibile e godibilissima, comunque quando è necessario vi sono opportune brevi interruzioni (per commenti e/o per chiarire concetti difficili), note storiche e, talvolta, “traduzioni” di termini ormai desueti o che hanno acquistato nel tempo un diverso significato. Il capitolo si chiude spesso con una nota fisico-matematica in cui i problemi affrontati vengono ripresi e trattati nel linguaggio scientifico moderno (niente paura! l’abilità “divulgativa” degli autori rende queste note accessibili a chiunque abbia una elementare istruzione fisico-matematica).Il libro si chiude con un capitolo dedicato alla notissima vicenda della condanna da parte della Chiesa di Galileo e della sua susseguente “abiura”. Non posso ovviamente entrare ulteriormente nel merito dei numerosissimi argomenti trattati, ma voglio comunque menzionare due cose che con piacere ho trovato nel libro:

· Gli autori hanno colto e ben sottolineato il carattere “maieutico” (Socratico) della tecnica utilizzata da Salviati nel celebre “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo” per condurre Simplicio alla “scoperta” di alcuni concetti e verità fondamentali

· Non sono stati taciuti alcuni abbagli dello stesso Galileo. Galileo fu maestro (superato poi, forse, dal solo Einstein) di “esperimenti ideali” (cioè basati solo sul ragionamento), ma a volte questi lo portarono fuori strada (facendogli dimenticare il suo primo e più grande insegnamento: sulle questioni naturali occorre dare la parola ultima alla Natura! (cioè all’esperimento vero e proprio). E` importante che nel campo scientifico non si ricreino “miti” o quegli “ipse dixit” che Galileo stesso tanto duramente dovette combattere.

In definitiva un bel libro per tutti: ma soprattutto un libro che non dovrebbe mancare nelle biblioteche delle scuole secondarie (ammesso che ancora esistano…).
In più, e non guasta, il prezzo è notevolmente contenuto.


NOTA: consigliamo vivamente il lettore (del libro) di fare subito questo test e magari di tornarci una volta letto il libro, prima di soddisfare la propria legittima curiosità leggendo le risposte riportate alla fine del libro stesso.


Domande tratte dal TEST degli autori:

Perchè, dato che la Terra ruota su se stessa, l’atmosfera e con essa gli uccelli, le nubi e ciò che vi si trova sospeso non restano indietro rispetto agli oggetti rigidamente collegati al suolo?

Risposta: Conservazione del momento angolare. Il moto rotatorio della Terra è condiviso da tutte le sue parti, anche liquide e gassose, come conseguenza dell’iniziale processo di formazione del pianeta. Per frenare l’atmosfera e impedirle quindi di ruotare insieme al globo solido occorrerebbe una forza atta a far variare la velocità di rotazione di una parte del sistema (in termini scientifici: variare il momento angolare del sistema). Ciò sarebbe possibile se ci fosse dell’attrito contro un ambiente esterno materiale immobile, non quindi il vuoto esistente oltre l’atmosfera.

Si supponga di scagliare un’ancòra da una barca in movimento, una volta in avanti a prua (cioè nel senso del moto) e un’altra indietro a poppa (nel senso contrario al moto) ma con identica forza e identica inclinazione rispetto alla superficie del mare. Prescindendo dall’attrito contro l’aria, al momento di toccare l’acqua sarà più vicina alla barca l’ancora scagliata in avanti o l’ancora scagliata indietro?

Risposta: Principio di relatività. Entrambe cadranno alla stessa distanza dalla barca! Le ancore conservano per inerzia la velocità che avevano a bordo, dunque il processo non differisce in alcun modo da quello che si avrebbe a barca ferma.

Perchè una bilancia pesa-persone non pesa il peso della colonna d’aria che la sovrasta?

Risposta: Pressione atmosferica. L’atmosfera esercita una pressione “idrostatica” su tutte le superfici in contatto con essa, indipendentemente dalla loro orientazione: e dunque anche sul retro del piatto della bilancia, annullando così il proprio contributo al peso..


Gli autori:

Andrea Frova

Nato a Venezia nel 1936, laureato in Fisica all’Università di Pavia
nel 1959, è professore ordinario di Fisica Generale e docente di Acustica Musicale presso l’Università di Roma “La Sapienza”. In passato, è stato membro dei Laboratori AT&T Bell di Murray Hill e professore visitatore nelle università dell’Illinois, di Stoccarda, della California, oltre che presso il Politecnico Federale di Losanna. Ha pubblicato circa 150 articoli scientifici su riviste internazionali nel settore della Fisica della Materia, in particolare proprietà ottiche dei Semiconduttori. Scrive articoli di cultura e divulgazione scientifica su quotidiani e mensili. È autore dei seguenti libri: “Semiconduttori: Proprietà e applicazioni elettroniche” (Veschi-Masson 1977), “La rivoluzione elettronica” (Editori Riuniti 1981), “Luce colore visione” (Editori Riuniti 1984, in ristampa presso RCS-BUR), “Bravo Sebastian” (Sansoni 1989), “Perché accade ciò che accade”
(RCS-BUR 1995), “Parola di Galileo” (RCS-BUR 1998), “Fisica nella Musica” (Zanichelli 1999).
E-mail: andrea.frova@roma1.infn.it

Mariapiera Marenzana

Nata a Trento nel 1938, laureata in Lettere all’Università di Pavia nel 1960, è docente di Lettere presso le scuole medie superiori. Ha tenuto corsi di Tecniche di Scrittura in scuole di specializzazione presso l’Università di Roma “La Sapienza”.

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