Pendoli reali e virtuali oscillano insieme nella realtà
ScienceDaily
Traduzione a cura di: Daniela Mazzella
Basandosi sull’uso di un pendolo virtuale e il suo equivalente reale, gli scienziati dell’Università dell’Illinois hanno realizzato il primo stato di realtà misto nel sistema fisico. Attraverso coppie bidirezionali, ciascuno dei due pendoli è stato capace di percepire la presenza dell’altro iniziando così a oscillare contemporaneamente.
La spiegazione consiste nel fatto che nella realtà mista non esiste un confine nettamente definito tra il sistema reale e quello virtuale, come spiega Alfred Hubler, fisico dell’Università dell’Illinois.
Nel corso dell’esperimento, Hubler con la collaborazione di Vadas Gintautas, studente del corso di specializzazione post-laurea, ha collegato un pendolo meccanico ad uno virtuale le cui equazioni del moto erano sottoposte a prove di durata. I ricercatori hanno pertanto inviato i dati del pendolo reale a quello virtuale e le informazioni sul pendolo virtuale ad un meccanismo in grado di influenzare il moto del pendolo reale.
Quando i due pendoli raggiungevano lunghezze differenti essi restavano in uno stato di realtà doppio fatto di movimenti scollegati ed entrambi finivano con l’arrestare il loro moto. Quando invece le lunghezze dei due pendoli erano simili, essi tendevano a sincronizzare il loro moto fino ad oscillare in un unico movimento.
Se in passato i pendoli meccanici sono stati abbinati con le molle per creare un moto, questa è la prima volta che un sistema meccanico viene abbinato con uno virtuale. La realtà mista che ne deriva è stata resa possibile dalla velocità computazionale dell’odierna tecnologia informatica.
Dai simulatori di volo ai video giochi, il mondo virtuale diventa sempre più una rappresentazione fedele del mondo reale. Secondo Hubler si potrebbe giungere a una fase di transizione, un punto in cui il confine tra il mondo reale e quello virtuale potrebbe sparire, ma questo naturalmente determinerebbe dei problemi. Per fare un esempio, si potrebbe non essere più capaci di stabilire cosa sia reale e cosa no; la conseguenza potrebbe essere che un individuo adotterebbe un atteggiamento di difesa anche quando non ce ne sarebbe bisogno, solo percependo la minaccia derivante dal mondo virtuale.
Per questo è necessaria una maggiore comprensione di questa fase di transizione.