dallo SchwartzReport del 14 agosto 2012

Traduzione a cura della redazione di coscienza.org – Erica Dellago

Osserviamo, sempre più, che gran parte del nostro comportamento è basato sulla nostra struttura cerebrale, e che le tendenze strutturali possono vedersi riflesse nella realtà sociale.
Leggete questo articolo tenendo presente la correlazione dell’amigdala con la paura e l’azione politica.
Stephan A. Schwartz

ERNST FEHR – Università di Zurigo – da Eurekalert.org

Il presente comunicato stampa è disponibile in lingua tedesca.

Immagine: La giunzione (in giallo) tra il lobo parietale e quello temporale, in cui la proporzione relativa di materia grigia è in modo significativo positivamente correlata con la propensione verso un comportamento altruista.

Il volume di una piccola regione del cervello influenza la predisposizione al comportamento altruista. Un team di ricercatori dell’Università di Zurigo ha dimostrato che le persone che si comportano più altruisticamente di altre hanno più materia grigia a livello della giunzione tra il lobo parietale e quello temporale, dimostrando così per la prima volta che esiste una connessione tra anatomia cerebrale, attività cerebrale e comportamento altruista.

Perché alcune persone sono molto egoiste e altre molto altruiste? Studi precedenti avevano indicato che le categorie sociali come il genere, il reddito o l’istruzione difficilmente possono spiegare le differenze nel comportamento altruista. Recenti studi di neuroscienze hanno dimostrato che le differenze nella struttura cerebrale potrebbero essere legate a differenze nei tratti e nelle facoltà della personalità. Ora, per la prima volta, un team di ricercatori dell’Università di Zurigo guidato da Ernst Fehr, Direttore del Dipartimento di Economia, dimostra che c’è una connessione tra anatomia del cervello e comportamento altruista.

Per indagare se le differenze nel comportamento altruista abbiano cause neurobiologiche, ai volontari è stato chiesto di dividere i soldi tra se stessi e un altro anonimo. I partecipanti avevano sempre l’opzione di sacrificare una certa porzione del denaro per il bene dell’altra persona. Tale sacrificio può essere considerato altruista perché aiuta qualcun altro a proprie spese. I ricercatori hanno scoperto notevoli differenze a tale riguardo: alcuni partecipanti non sono stati quasi mai disposti a sacrificare denaro per aiutare gli altri, mentre altri si sono comportati in modo molto altruista.

Più materia grigia

Lo scopo di questo studio, tuttavia, era scoprire perché ci sono tali differenze. Studi precedenti avevano dimostrato che una certa regione del cervello – il luogo in cui i lobi parietale e temporale si incontrano – è legata alla capacità di mettersi nei panni di un altro, al fine di comprendere i suoi pensieri e sentimenti. Probabilmente, l’altruismo è strettamente connesso con questa capacità. Di conseguenza, i ricercatori sospettavano che le differenze individuali in questa parte del cervello avrebbero potuto essere legate a differenze nel comportamento altruista. E, secondo Yosuke Morishima, un ricercatore post-dottorato presso il Dipartimento di Economia presso l’Università di Zurigo, avevano ragione: “Le persone che si comportavano più altruisticamente avevano anche una maggiore percentuale di materia grigia a livello della giunzione tra lobi parietale e temporale”.

Differenze nell’attività cerebrale

I partecipanti allo studio hanno manifestato anche spiccate differenze nell’attività cerebrale mentre decidevano come dividere i soldi. Nelle persone egoiste, la piccola regione del cervello dietro l’orecchio è già attiva quando il costo di un comportamento altruista è molto basso. Nelle persone altruiste, invece, questa regione del cervello diventa più attiva solo quando il costo è molto elevato. La regione del cervello viene attivata in questo modo particolarmente forte quando le persone raggiungono i limiti della loro disponibilità a comportarsi altruisticamente. Il motivo, secondo i ricercatori, è che questo si verifichi quando vi è il bisogno più grande di superare il naturale egocentrismo dell’uomo attivando questa regione del cervello.

Ernst Fehr aggiunge: “Per noi sono risultati entusiasmanti. Tuttavia, non si dovrebbe saltare alla conclusione che il comportamento altruista sia determinato solo da fattori biologici”.
Il volume della materia grigia è influenzato anche dai processi sociali.
Secondo Fehr, i risultati sollevano quindi l’affascinante questione se sia possibile promuovere lo sviluppo delle regioni cerebrali rilevanti per un comportamento altruista attraverso un training appropriato o regole sociali.

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Lo studio fa parte del più ampio programma di ricerca “Neurochoice”, un progetto lanciato e finanziato in parte da SystemsX.ch.

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