a cura di Mario Bruschi, Dipartimento di Fisica Università “La Sapienza”

Il premio Nobel per la FISICA è stato condiviso tra Zhores I. Alferov del Physico – Technical Institute (St. Petersburg, Russia), Herbert Kroemer della University of California (Santa Barbara, Ca, USA) e Jack Kilby (Texas Instruments, USA). Il premio premia il loro lavoro pioneristico nella microelettronica che tocca campi come:

– disegno di “eterostrutture” (strutture sandwich di multistrati di semiconduttori, disegnate per ottenere particolari effetti elettronici e/o per emettere luce);
– lasers a semiconduttori;
– tecniche di “crescita epitassiale” (per creare in modo controllato sottilissimi strati di atomi);
– elettronica ottica (information processing tramite elettroni e fotoni);
– integrazione e miniaturizzazione dei circuiti.

Il premio Nobel per la CHIMICA è andato invece a Alan J. Heeger (UC – Santa Barbara), Alan G. MacDiarmid (University of Pennsylvania), e a Hideki Shirakawa (University of Tsukuba, Japan) per i loro studi sui polimeri conduttori. I vantaggi di versioni “in plastica” di vari congegni elettronici di base, potrebbero essere molti sia in termini di economicità, facilità di produzione e flessibilità d’uso.

Il premio Nobel per la MEDICINA è andato a Arvid Carlsson (U. Gothenberg, Sweden), Paul Greengard (Rockefeller University), e Eric Kandel (Columbia University) per le loro scoperte sulla trasmissione di segnali chimici nel sistema nervoso.

Devo confessare una mia perplessità all’annuncio dei premi Nobel per la Fisica: i premiati avevano certo fatto scoperte notevoli sul piano applicativo ma non certo fondamentali dal punto di vista conoscitivo. Tuttavia l’assegnazione dei successivi Nobel per la Chimica e per la Medicina hanno rivelato il denominatore comune che ha guidato e giustifica tali scelte. Sono stati infatti premiati importanti studi su come l’informazione “passa” nei vari circuiti: circuiti “semiconduttori” in Fisica, “plastici” in Chimica e “neurali” in Medicina.

E l’importanza dell’informazione nella società moderna è certamente primaria e sempre più lo sarà nel futuro.

In rete:

http://www.nobel.se/announcement/2000/phyen.html.

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