La nostra parte profonda comunica anche attraverso la pelle
Premessa di Umberto di Grazia
PSICODERMOSCRITTURA. Molti anni fa, siamo negli anni 60-70, fui attirato da segni spontanei che comparivano sulla pelle delle persone, in particolare dopo forti emozioni! Questo si ripeteva con uomini, donne e bambini di ogni livello sociale e di diverse etnie (come rilevato nei miei lunghi viaggi in giro per il mondo).
I “segni” più interessanti li constatai alla fine degli anni 60 inizio 70, tra i ricercatori del “Gruppo Dimensione Uomo” dei quali facevo parte: osservammo e discutemmo, con medici, psichiatri e scienziati di varie discipline, i segni comparsi a un ricoverato della Santa Maria della Pietà a Roma: oltre a soffrire di disturbi mentali era anche alcolista e, nei momenti d’eccessiva astinenza, compariva nella sua schiena la scritta – in stampatello – “VINO”, prodotta da “involontarie” rotture di vasi capillari sottocutanei…!
Altre testimonianze le raccolsi ai tempi in cui ero ufficiale dell’arma aeronautica presso una base aerea operativa. Spesso alcuni miei colleghi piloti, dopo delle esercitazioni pesanti, avevano sulla pelle segni prodotti da rossori, graffi non giustificati dalla loro tuta o altro, forme geometriche per l’aumento delle energie statiche sui peli affioranti che ricordavano segni antichi Egizi, Ittiti e/o di linguaggi a me e a noi sconosciuti. Tutto questo, naturalmente, non veniva diffuso ma passava solo tra di noi..!
Conoscevo bene queste “scritture inspiegabili”, le avevo viste su mio padre, ufficiale pilota sino al grado di generale.
Naturalmente iniziai a dirmi che “forse erano segni di una nostra parte profonda che cerca di comunicare con noi come logica prevalente non conoscendo il nostro pensare e parlare con le parole..!”
L’osservazione di molti anni, in particolare dal 2000 al 2004 confermò questa ipotesi.
Fatti e considerazioni
Sento profondamente vera l’ipotesi che in noi ci siano tutti i sistemi di autodifesa che si sono atrofizzati per i vari veleni che assorbiamo e perché questa linea non viene sostenuta come dovrebbe.
Dagli studi sul DNA si è evidenziato che potremmo vivere, non da vecchi, sino all’età di 180-210 anni se “un qualcosa” non agisse contro.
Ho quindi intensificato l’osservazione e le possibili cose utili da poter fare.
Mi sono spesso domandato: “Vuoi vedere che le parti nostre profonde, che non conoscono le parole per come noi le abbiamo create, ci mandano dei graffiti per aiutarci a difenderci, curarci e superare dei momenti No..?” –
“Abbiamo forse più di ciò che crediamo..?” –
“Dipendiamo troppo dall’esterno proprio per la non giusta osservazione di noi stessi..?”
I fatti hanno dato risposta e ragione a queste domande!
Con l’assistenza di medici e professionisti amici, ho iniziato quindi a segnare – con una matita grassa – ciò che compare sulla pelle mentre parlo e parliamo con il paziente su fatti generici di lui e ci facciamo raccontare liberamente quello che sente di dire; e mandando, allo stesso tempo, il calore delle mie mani (emissione d’infrarossi superiori ad una persona media) nei punti della spina dorsale tramandati da discipline antiche.
Dopo circa 5-8 minuti, è una costante, iniziano ad affiorare variazioni significative della pelle, sia come colore, sia come ingrossamento di vene e capillari, e grafi antichi o che si formano sul momento. Li osserviamo, li evidenziamo, li fotografiamo e li facciamo vedere al paziente.
Bene, i casi di miglioramento e guarigione hanno superato gli indici di guarigione casuale.
Testimonianze
Armando S.
Persona sui 140 kg e di 50 anni, non riusciva a dormire da un mese, la moglie è nel settore medico di un ospedale di Milano, e non poteva mettersi nemmeno le calze per i dolori e la rigidità conseguente dei suoi movimenti. Sono apparsi dei segni, li abbiamo evidenziati, li abbiamo fotografati, e glieli abbiamo mostrati. Dopo due ore i fastidi si erano ridotti del circa 70%, il giorno dopo scomparsi ed a oggi, 21 aprile del 2014, dopo 52 giorni, ancora non sono tornati.
Andrea F.
Una donna in un momento No, con tensioni e sfiducia in se stessa nonostante il suo Valore che non avverte più. Sono apparsi simboli che segnano il suo momento di dover prendere una decisione e di blocco (muro e Y) e dopo aver visto, come di solito accade, i Simboli Emersi, ha iniziato dopo una ventina di giorni a sentire che prendeva forza, scioglieva dei nodi di comportamento, veniva maggiormente accettata con anche possibili svolte nel lavoro.
La sua ansia e insonnia sono man mano diminuite, sino a scomparire..!
Aurora D.
Dottoressa in medicina, si è sottoposta a questi test. Non aveva nessun disturbo, ben equilibrata e felice del suo lavoro. Bene, iniziammo! Sono comparsi dei “segni” che indicavano una ferrovia, un edificio quadrato di piccole dimensioni (possibile casello) e in particolare la forma, vista di fronte, di un auto.
Alessandra è rimasta scossa dato che, anni prima, aveva perso i genitori, uccisi da un autista sulle strisce pedonali, in una zona simile a quella apparsa sulla pelle della sua schiena.
Questi esempi sono indicativi e ne potremo aggiungere molti altri ma in questo contesto ripeterebbero solo il principio di ciò che è stato evidenziato e scoperto.
Domande, molte e considerazioni notevoli, ma spetta a noi organizzare e classificare, con i nostri amici professionisti, i prossimi test e rendere pubblici gli eventuali risultati.
Concludendo, mi viene in mente che forse anche la nascita dei tatuaggi nel mondo primitivo e antico può avere a che fare con questo principio di “messaggi alla e dalla nostra parte più profonda”.
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Curiosità:
Nella storia si trovano tanti riferimenti all’utilizzo della spada come strumento per sviluppare qualità come concentrazione, disciplina, consapevolezza, onore e addirittura come mezzo per raggiungere stati di estasi:
- I samurai giapponesi erano noti per la loro abilità con la spada e per la loro devozione al bushido, un codice di condotta che enfatizzava il coraggio, l’onore e l’autodisciplina. I samurai credevano che la pratica del combattimento con la spada potesse aiutarli a sviluppare queste qualità, nonché a raggiungere un livello più alto di consapevolezza.
- I monaci Shaolin, un ordine buddista fondato in Cina nel VI secolo, praticavano un’arte marziale chiamata kung fu. Il kung fu Shaolin combinava tecniche di combattimento con la spada con esercizi di meditazione e yoga. I monaci credevano che la pratica del kung fu Shaolin potesse aiutarli a sviluppare la concentrazione, la disciplina e la consapevolezza.
- I sufi, un ordine mistico islamico, praticavano un’arte marziale chiamata dhikr. Il dhikr combinava movimenti fluidi e armoniosi con la ripetizione di parole o frasi sacre. I sufi credevano che la pratica del dhikr potesse aiutarli a raggiungere uno stato di estasi e unione con Dio.
- Nel poema epico “Eneid” di Virgilio, l’eroe troiano Enea è raffigurato come un maestro di spada. Enea è spesso rappresentato mentre medita o prega prima di un combattimento, suggerendo che vedeva la pratica della spada come un’esperienza spirituale.
- Nel libro “De re militari” di Vegezio, un generale romano del IV secolo d.C., si afferma che i soldati romani dovevano praticare la spada regolarmente, anche in assenza di un avversario. Questo suggerisce che i romani vedevano la pratica della spada come un modo per sviluppare la concentrazione e la disciplina, oltre che le capacità fisiche.
- Nel libro “Il Simposio” di Platone, il filosofo greco Socrate discute l’importanza della palestra e della pratica del combattimento per la formazione dei giovani uomini. Socrate sostiene che la pratica del combattimento può aiutare i giovani uomini a sviluppare la forza fisica, la resistenza e la disciplina, oltre che la saggezza e la virtù.
- Nel libro “L’arte della guerra” di Sun Tzu, un generale cinese del V secolo a.C., si afferma che la pratica della spada può aiutare i guerrieri a sviluppare la concentrazione, la disciplina e la consapevolezza. Sun Tzu sostiene che la pratica della spada può aiutare i guerrieri a raggiungere un livello più alto di consapevolezza e intuizione, che può essere utilizzato in combattimento.
- Nella società spartana, la pratica della spada era una parte fondamentale dell’educazione dei giovani uomini. I giovani spartani iniziavano a praticare la spada in tenera età e continuavano a farlo per tutta la vita. La pratica della spada era vista come un modo per sviluppare le capacità fisiche e mentali dei giovani spartani, rendendoli guerrieri forti e coraggiosi.
Alcuni articoli scientifici che supportano l’idea che la pratica della spada possa avere effetti benefici sulla consapevolezza e le capacità fisiche e mentali:
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