di Raffaella Gorgoglione
Non siamo soli. Nell’atmosfera vive l’immaginario invisibile in attesa di prendere forma.
Alcune riflessioni di questa mia esperienza.
Forse noi siamo come un cursore che si muove su un reticolo di fibre che si intrecciano come su un quadro di un computer e che a seconda dell‘impulso che diamo in quel punto possiamo aprire dei file cosmici passati – presenti e futuri di un immaginario sistema olografico dove le realtà che si mescolano possono dare forma ad atomi / molecole dove ciò che noi siamo e formuliamo vive e si concretizza nel materiale che conosciamo e che possiamo plasmare con le concause di causa ed effetto a più livelli vibrazionali.
Forse è quel che sta succedendo a me in questo anno è come se una vibrazione esterna mi ha prima sfiorato e poi si è permeata con quella fisicità che noi chiamiamo corpo.
Ma il fatto è che io come un cursore appoggiato nel quadro del mio vivere … ho iniziato ad aprire un file immaginativo che produce e fa affiorare forme e geometrie di uno spazio multidimensionale dove noi … viaggiatori più o meno consapevoli traghettiamo il nostro essere “essenza“ in un mare cosmico fatto di onde vibrazionali capaci di trasmutare il nostro essere essenza continuamente in “altro“ sempre in evoluzione.
Ma il fatto è … che una volta stimolati siamo noi che dobbiamo assecondare il nostro desiderio per permeare quel “vivere quantistico“ capace di collocarsi e farci riconoscere il nostro similare fatto di terra – mare – cielo – e magma magnetico della eternità futura che vive per plasmare le conoscenze e formulare l’unicità di un vivere vitalità … dove il tutto è “uno“ fatto di me – di te – di voi – noi e altro.
Si altro, invisibile altro forse fatto da quei nuclei parentali che vibrano in quel che noi definiamo vivere l’oltre, ma cosa è l’oltre … forse la condensazione degli atomi scomposti, dei pensieri vivi che vibrano in cerca di corpi che
fungano da traghettatori per vivere le stesse simbiosi riformulate che ricompaiono per vivere attraverso materiali vivi … che nel loro mescolarsi alleggeriscono o trasmutano per creare quella esplosione molecolare che definiamo luce.
Ma il mistero del vivere e del morire è una operazione che implica l’addensamento e la penetrazione di una infinita recezione multidimensionale dove l’infinità esperienziale non può che essere infinita poiché nella interconnessione di ciò che si produce esiste l’eternità di ciò che l’essenza produce essa stessa medesima.
Si il “forse“ è d’obbligo poiché l’eternità può essere riconosciuta e compresa solo da lei stessa medesima e noi vivi nel percorso del vivere nostro … possiamo solo fare … che vivere il nostro essere unico nella riproduzione e nel miglioramento di questo viaggio incomprensibile che percorriamo.
Si è solo il vivere che moltiplica l’esperienza e la trasmutabilità del corpo fisico mentale ed eterico … capaci nel loro convivere di respirare il globo cosmico dove le particelle invisibili di un pulviscolo atomico si assorbono per modificare
vivere e far parte di quella densità che vive respira e che partecipa al vivere l’oggi di un “io sono“.
Ma cosa sono io, io sono … me – te – noi – voi – figli – fratelli – padri – madri di un elemento unico capace di uniformare se medesimo per vivere vita .
L’ego altro non è … che la trasmutazione di un “essere“ e di un “voler essere“ dove il differenziale sta solo nel voler includere od escludere l’altro che ci può rendere unici e moltiplicabili … l’unicità riassorbe la modificazione trasferisce
l’altro e lo rende complementale nell’includersi di esperienze che riunendosi facilitano quella simbiosi dove l’attivarsi riproduce l’essere alieno capace di riascoltare le vibrazioni di un “ nulla “ dove il tutto viaggia in cerca di densità dove il trasferimento vive dell’essere nuovo incapace di respingere ma di assorbire.
… Ho iniziato a scrivere con l’intento di fare il punto sulla esperienza … ma poi è arrivato altro forse la mia parte invisibile forse è questo l’assorbimento comunque sia trovo interessante quel che è emerso.
Questa raccolta di disegni ispirati è nata dal desiderio e dalla intenzione di poter disegnare dei volti. Così è iniziato questo “viaggio esperienziale” oserei dire multidimensionale dove l’assecondare le attrazioni e i respingimenti della percezione che ho di questo magnetismo invisibile ma presente, mi porta a produrre disegni di formule astratte di un universo misterico impalpabile ma presente che avvolge ognuno di noi.
La mia inquietudine mi porta ad avvicinarmi a dinamiche che fanno sfiorare il sottile velo di energia che avvolge quel che siamo e questo inevitabilmente produce metamorfosi percettibili e non in quello che è l’essenza che ci compone.
Per alcuni aspetti sono una persona curiosa per altri assecondo quelle che sono le espressioni istintive di una natura complessa dove quel che conosciamo di noi è solo un frammento di una atmosfera che come una astronave è soggetta ad altre atmosfere che influiscono sul corpo che esprimiamo.
Ma quel che esprimiamo è solo l’impercettibile espressione di una identità sconosciuta pure a noi stessi.
È così che ho incominciato questa esplorazione assecondando impulsi senza aspettative solo per il piacere di comprendere se da uno scarabocchio potesse prendere forma l’anima nascosta di un io inesplorato ma vivo che attende solo l’alimento per crescere emozionarsi ed evolvere.
Emozionarsi altra parola magica … è solo la emozione che crea la vibrazione che “il tutto” scuote dico tutto poiché il corpo … la mente e l’anima nella loro triade imperfetta … per una strana alchimia si movimentano … viaggiano in quel che possiamo definire “non spazio – non tempo“ per esplorare una dimensione comunque a noi conosciuta solo nel sogno di una riproduzione dove l’immaginario riattivato produce immagini capaci di espressione concreta in un piano fisico che noi definiamo vita.
L’immaginazione che cosa è se non l’atto specifico di una volontà capace di creare ologrammi fattibili e non ma nella fattibilità immaginativa … esiste quel genio dove le molecole / atomo producono forme capaci di espressione emotiva dove “l’io e il non io” in una strana alleanza trovano la dimensione capace di elaborare l’anima.
Anima sconosciuta entità energetica che consapevolmente o inconsapevolmente muove questo nostro corpo / materia incapace di attività ma solo di elaborare automatismi indotti.
E’così che noi ci rendiamo conto di essere “altro” quando nel nostro essere inquieti ci rendiamo conto che siamo altro e che non dobbiamo soccombere alla tristezza che avvolge emotivamente l’anima. Occorre liberare l’anima renderla e restituire quell’immaginario dove l’impossibile diviene possibile nell’atto amorevole dove l’unione diviene motore attivo di un
percorso capace di farci divenire la parte migliore di quel che siamo.
Grazie ad Umberto Di Grazia per l’energia e l’incoraggiamento ad incamminarmi in questo viaggio nel tutto dove ogni cosa si evolve e migliora.
Raffaella Gorgoglione