di Robert Cohen

La cartilagine di squalo e il vischio come possibili trattamenti per la cura del cancro? Ginkgo Biloba come mezzo per impedire la demenza? Il cardo per curare l’epatite cronica? Preghiera ed energia positiva per combattere i tumori del cervello? Questi ed altri metodi alternativi alla medicina moderna stanno subendo un accurato esame scientifico al Centro Nazionale per Medicina Complementare ed Alternativa del governo federale a Bethesda, Md.

Il centro, una sezione degli istituti nazionali della salute con un budget di 114 milioni di dollari, è stato creato dal Congresso nel 1998 per esaminare i mezzi non convenzionali di guarigione del corpo, della mente e dello spirito. Nel frattempo, è diventato un bersaglio negli aspri dibattiti sulla medicina alternativa. “Ci sono gli scettici che desiderano aggirare il processo di ricerca” ha detto Richard Nahin, un consigliere scientifico dell’agenzia. “La nostra convinzione è che qualsiasi cosa abbia il diritto di essere studiata in un modo giusto ed obiettivo dato che questi prodotti (alternativi Ndt) sono già usati. Dobbiamo fare ricerca in modo da poter fornire le informazioni più significative.”

I critici protestano dicendo che la ricerca sta sprecando dei fondi, e che sta promuovendo false speranze e sta dando un aura di legittimità a delle teorie e terapie implausibili e incoerenti. Uno degli scettici è Wallace Sampson, un professore pensionato di medicina clinica della Scuola Medica dell’università di Stanford. “Da 80% a 90% di questi studi non dovrebbero essere fatti.

Sono investimenti fatti in proposte irragionevoli e metodi già confutati” ha detto Sampson. Lui ha chiamato la medicina alternativa “un movimento sociale istituzionalizzato di cult che perpetua sè stesso usando le agenzie governative per finanziare e promuovere prodotti e terapie che sono senza valore. La maggior parte degli scienziati riconoscono che si tratta di sciocchezze.”

Sciocchezze o no, milioni di Americani si sono convertiti alla medicina alternativa per aiuto e benessere.
Approssimativamente 32 miliardi di dollari sono stati spesi l’anno scorso negli Stati Uniti in medicine e trattamenti alternativi, secondo Patrick Rea del Giornale di Affari sulla Nutrizione, una pubblicazione della ricerca di mercato. Gli Americani hanno speso altri 18,7 miliardi di dollari in vitamine, minerali e supplementi dietetici, ha detto lui. Questi supplementi sono rientrati sotto un esame accurato negli ultimi mesi. I prodotti che contengono “efedra”, uno stimolante di erbe usato per perdere il peso e rinforzare i muscoli, sono stati collegati a morti, ad attacchi di cuore ed ad infarti.

La Commissione federale del commercio ha inseguito alcune società produttrici per aver rivendicato la produzione di cure per il cancro, le malattie cardiache e la sclerosi multipla. Sono queste rivendicazioni che il centro di ricerca sta cercando di convalidare o invalidare. In questo senso, il centro di ricerca sta collaborando per diverse centinaia di studi e prove cliniche con università ed altri centri medici di tutto il paese. Finora, la prova clinica più significativa completata, è stata fatta sull’erba di St John, un’erba popolare che si trova nei supplementi dietetici. Lo studio costato 6 milioni di dollari ha concluso che questa erba di St John non aiuta i pazienti con depressione moderata o severa, così come viene ampiamente rivendicato ed ha avvertito che le interazioni con determinati farmaci potrebbero risultare pericolose. Altri studi hanno trovato che i supplementi a base di aglio possono causare effetti secondari potenzialmente nocivi se assunti insieme ad un farmaco Anti-HIV e che le concentrazioni di ginseng trovate in 25 prodotti commerciali erano superiori fino a 10 volte da quello che era scritto sull’etichetta. Dall’altro lato

positivo, una squadra di ricercatori ha dimostrato che il luppolo, il trifoglio – trovati in tre preparazioni erboristiche usate comunemente per trattare la menopausa – hanno dimostrato una forte attività estrogena e hanno bisogno di uno studio più approfondito.

Due ricerche finanziate con 15 milioni di dollari per uno studio che durerà 5 anni cercano di dimostrare se l’estratto di Ginkgo biloba diminuisce l’incidenza dell’Alzheimer. Steven DeKosky, un neurologo dell’università di Pittsburgh ha detto che più di 3.000 pazienti si sono arruolati per la ricerca di Ginkgo biloba, e la metà riceve un placebo. Ha detto i due gruppi saranno confrontati per vedere se ci sono differenze nella memoria, nelle capacità cognitive e nella personalità.

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