dallo SchwartzReport del 9 Agosto 2011
Traduzione a cura della redazione di coscienza.org – Erica Dellago
Penso che l’aspetto più interessante di questa scoperta sia relativo alla struttura di base che permea lo spazio tempo, e in misura minore al fatto che la fonte del DNA provenga dallo spazio esterno.
Stephan A. Schwartz
BRIAN VASTAG – The Washington Post
Per cinquant’anni, gli scienziati hanno dibattuto in merito a se i componenti del DNA – la molecola centrale di tutte le forme di vita sulla Terra – potessero formarsi spontaneamente nello spazio. Ma una nuova analisi di una dozzina di meteoriti trovati nell’Antartico e altrove presenta la più forte prova che la risposta sia sì.
I meteoriti sono rocce spaziali cadute sul suolo, e il nuovo rapporto rafforza il concetto che un pesante bombardamento della Terra primordiale da parte di meteoriti possa aver seminato il pianeta degli elementi della vita.
I meteoriti potrebbero essere serviti come kit molecolare in grado di fornire gli ingredienti essenziali all’origine della vita sulla Terra e forse ovunque, hanno scritto gli autori del rapporto pubblicato oggi su “Proceedings of the National Academy of Sciences”.
Anche se non è stata trovata vita al di là della Terra, tutte le piante terrestri e gli animali si basano sul DNA per memorizzare le informazioni genetiche. Al centro della molecola a forma di scala del DNA si trovano strutture a forma di anello chiamate basi azotate.
Sono questi piccoli anelli che gli scienziati della NASA e del Carnegie Institution for Science di Washington hanno trovato in 11 su 12 dei meteoriti analizzati.
Due dei meteoriti in particolare, chiamati Murchison e Lonewolf Nunataks 94102, contenevano un tesoro di basi azotate, comprese anche quelle trovate nel DNA. Ma questi meteoriti celavano anche un segreto extraterrestre: correlate basi azotate esotiche mai viste prima, ha dichiarato Michael Callahan, lo scienziato della NASA che ha analizzato le rocce spaziali.
L’analisi dello sporco e del ghiaccio trovati vicino ai meteoriti non ha mostrato alcuna evidenza di basi azotate esotiche.
Dagli anni Sessanta, altri scienziati hanno segnalato basi azotate nei meteoriti, ma queste scoperte hanno sempre tenuto sospese le preoccupazioni circa la contaminazione, ha detto Max Bernstein, uno scienziato della NASA che ha studiato le molecole organiche nei meteoriti, ma che non era coinvolto in questo studio.
La rilevazione di basi azotate esotiche, e la loro assenza dal materiale circostante, ha aiutato a escludere la contaminazione in questo studio, ha detto Callahan.
Bernstein ha detto che l’accuratezza dello studio gli ha dato fiducia nelle sue conclusioni. “Io non credo si tratti di contaminazione” ha detto.
Negli esperimenti di laboratorio, Callahan e colleghi hanno dimostrato come le basi azotate potrebbero essersi formate all’interno dei meteoriti. Semplici reazioni chimiche che coinvolgono ammoniaca, acqua e cianuro di idrogeno – tutti gli ingredienti trovati nei meteoriti – hanno prodotto l’ampia gamma di basi azotate che gli scienziati hanno trovato nelle rocce spaziali.
“Sarebbe molto casuale se il nostro laboratorio di chimica producesse le stesse cose che abbiamo visto nei meteoriti”, ha detto Callahan.
Gli scienziati hanno trovato anche altri elementi costitutivi della vita all’interno dei meteoriti – in particolare aminoacidi, i legami che formano le proteine.
Mentre Bernstein aveva detto che è impossibile capire se la prima forma di vita sulla Terra sia stata costruita su sostanze chimiche cadute dal cielo, tale possibilità ora è più forte. “Queste molecole sono alla base dei programmi [di vita]”, ha detto Bernstein parlando delle basi azotate. “E’ possibile che la presenza di queste molecole nei meteoriti ci abbia fatto diventare ciò che siamo oggi”.