“Che cosa è per voi…?
Cosa diranno che sia..? Cosa sarà realmente..?”
L’immagine sottostante è stata ripresa da una telecamera della NASA sul suolo di Marte. E’ stata fatta vedere per la prima volta il 23.01.2008 da Studio Aperto di Italia 1 e poi mandata in onda anche dal TG1 della RAI.
In attesa che venga risolto il mistero abbiamo esaminato nei dettagli la foto in questione.
Ad una prima sommaria osservazione sembrerebbe si tratti proprio di un umanoide di colore verdino seduto su una roccia e con un braccio proteso in avanti. Forti di anni di esperienza nell’elaborazione delle immagini anomale, la foto è stata analizzata seguendo diverse strategie di calcolo, primo tra tutti l’indice di purezza dell’immagine (grafico punto 1). E già qui si può chiaramente osservare come il passaggio dalla foto originale ad un formato per il web abbia creato lo scalino nel tracciato del grafico, che in condizioni ottimali sarebbe dovuto essere molto vicino ad una linea curva più morbida.
L’analisi spettrografica (le immagini in sequenza incolonnate sulla sinistra) ha cominciato ad evidenziare che la forma impressa nella foto non presenti caratterizzazioni organiche particolari, infatti l’area circostante la figura non presenta nessun tipo di anomalia, segnale evidente che ci troviamo di fronte ad un qualcosa di non animato. D’altra parte il software utilizzato per questo scopo (adottato guarda caso proprio dagli stessi laboratori NASA) ha classificato come altamente probabile che si tratti solo di rocce. Una successiva analisi è stata mirata per amplificare l’immagine nelle sue geometrie principali attraverso l’uso di calcoli su Wavelet multipli associati a dei filtri di Gabor.
Il risultato è stato sommariamente rappresentato nel punto 4 (subito sotto è presente l’originale elaborato), sembrerebbe proprio che il nostro extraterrestre non sia altro che un’ombra prodotta dalla base di una roccia tronco conica. Anche sviluppando in 3D la superficie ottenuta viene evidenziata una cresta che nel punto 3 è stata segnata con delle frecce.
Schema semplificato della volumetria della roccia.
Il punto di incidenza della luce in combinazione con il punto di vista dell’osservatore hanno fatto si che il fondo del terreno e la cresta della roccia si fondessero lasciando bene in evidenza solo l’ombra della base. Se osserviamo attentamente la foto originale possiamo notare, anche se con un po’ di fatica, che la parte alta della curvatura è appena visibile anche ad occhio.
Peccato, personalmente credo nell’esistenza di altre forme di vita nel cosmo, questo è stato dimostrato anche matematicamente prendendo in considerazione la peggiore probabilità di calcolo. Qualche scettico si è spesso domandato perchè mai qualcuno che viene da così lontano dovrebbe fare tanta strada per non farsi nemmeno vedere? La risposta si può trovare osservando ad esempio i nostri ricercatori quando scrutano altre forme di vita come gli insetti, per evitare di alterare l’atteggiamento di una qualunque colonia si cerca di avere una punto di osservazione il meno invasivo possibile per rendere il comportamento della specie più naturale. Partendo da un punto temporale iniziale non si interviene mai sulla comunità nemmeno se la vita della colonia fosse in pericolo, questo per osservare l’adattabilità comportamentale anche in condizioni critiche. Sul discorso dell’enorme distanza percorsa sono molto scettico, infatti da quanto è stato dimostrato dalla fisica quantistica spazio e tempo hanno una valenza solo se osservati attraverso un occhio prettamente accademico. Alla luce delle nuove scoperte (vedere la sezione scienza su questo sito) possono essere considerati elementi di poco conto soprattutto da chi ha qualche millennio di evoluzione in più alle spalle.
Massimiliano Benvenuti